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  1. #13421
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Professeur Bugigiò Visualizza Messaggio
    Io sono poco informato sulla qualità effettiva dei manager pubblici in Italia (voi penso che abbiate delle misure indirette sulla loro capacità basate sui risultati delle aziende da loro dirette), ma quello che ha detto Moretti mi pare sacrosanto. Questo a prescindere di quanto sia "capace" Moretti e anche a prescindere dal fatto che persone in certe posizioni dovrebbero tenere la bocca chiusa in certi argomenti (vedi qualche tempo fa Padoa Schioppa e più recentemente Agnellino Elkano).

    Ma mettere un limite massimo di remunerazione "a caso" è una misura davvero poco sensata. Quanti accetterebbero per puro spirito di Stato? Pochini mi sa. Dobbiamo per forza ridurci ad avere i peggiori manager a gestire le aziende pubbliche?
    O buoni-uscita a 6 zeri anche ai peggio manager del pianeta oppure tetti agli stipendi anche dei manager meritevoli. Il concetto di merito, e di buon senso, non mette radici nello stivalone.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  2. #13422
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Essere in meno.
    You first, thanks\as\
    Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta

  3. #13423
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Essere in meno.
    Anche per questo una bella terza guerra mondiale, e via, trovata la soluzione al problema \as\\as\
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #13424
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Mah, sono perplesso che la tecnologia arriverà a tanto.
    Un cameriere robot?
    Mah, non credo.
    Non ce lo vedo un robot che porta i piatti al ristorante, poi magari si inceppa e la gente non manfgia.
    Poi il robot non è gentile e ha una voce fredda e gracchia

  5. #13425
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Mah, sono perplesso che la tecnologia arriverà a tanto.
    Un cameriere robot?
    Mah, non credo.
    Non ce lo vedo un robot che porta i piatti al ristorante, poi magari si inceppa e la gente non manfgia.
    Poi il robot non è gentile e ha una voce fredda e gracchia
    Se vi dico la cameriera che ho trovato nelle Marche ad inizio mese...ma ancor più quella vista in Bosnia 8 anni fa...due così sostituite da un robot?Speriamo di no

  6. #13426
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ecco...mo pensa te che sfiga a essere ancora in Emilia per pochi km

    8 km più a nord e tra un po' non ero più in Italia \as\\as\

    Veneto Libero, Indipendente (nella Nato in Europa e con l'Euro.... Il Problema è lo STATO ITALIANO) - Rischio Calcolato
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  7. #13427
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Però va detto che negli anni '80 in Italia ad una crescita più che sostenuta del PIL (attorno al 3% annuo) non si accompagnava affatto un calo della disoccupazione, anzi un suo aumento, visto che - come si può osservare da questi dati Dati macroeconomici italiani - Wikipedia - la disoccupazione crebbe dal 7,4% del 1983 al 9,7% del 1989.

    Quindi bastava già questo dato per capire che si trattasse di una crescita per nulla sana, basata su un irrigidimento netto del mercato del lavoro e su aumenti incontrollati della spesa pubblica che non erano mirati ma volti solo a creare nuova occupazione, anche se in maniera del tutto inefficiente (e con risultati deludenti come abbiamo appena visto). Una crescita che era basata esclusivamente sulle iniezioni di spesa pubblica e di deficit pubblico, e non a caso appena tale iniezione cominciò a fermarsi e il ciclo economico europeo iniziò a rallentare l'Italia rischiò già di trovarsi una prima volta col sedere per terra (1992, crisi della Lira).

    Tutto il contrario del Regno Unito che invece ha diminuito il suo deficit/PIL in questi 3 anni dall' 11% al 6,6% e che per converso sta vedendo da un anno la disoccupazione calare, indice a mio avviso di una crescita che ci ha messo un po' per partire ma che si presenta più sostenibile nel lungo periodo (il classico dilemma: o fai dei sacrifici nel breve termine ma poi cresci in modo equilibrato nel medio-lungo periodo, oppure fai dei debiti pubblici a breve come ha fatto l'Italia negli anni '80 e poi ti ritrovi senza soldi e a gridare al KomBlotto dei crucchi nel lungo periodo \as\).

    Personalmente, al netto della visione di Seminerio che però è piuttosto critico verso un po' tutti, non ci vedo certo uno stile di crescita come quello descritto da te in UK, ma piuttosto una crescita che sta partendo bene ora dopo 3 anni di sacrifici e che perciò mi pare ben avviata...Per carità, questo non vuol dire che siano solo rose e fiori là, ma sicuramente sono i primi con cui farei il cambio oggi come oggi. Poi il futuro dirà se mi sono sbagliato.
    Concordo.
    La crescita del PIL italiano negli anni 80',seppur lontana dai livelli degli anni 60',era ancora sostenuta e generalmente più elevata rispetto agli altri Paesi occidentali(Francia in testa).
    Ma la qualità della crescita era molto diversa e più squilibrata rispetto a 2 decenni prima e lo dimostrano in modo lampante i dati dell'occupazione.Nel 1989,dopo un decennio in gran parte super per l'economia occidentale(tolto il periodo fine 1987/1988 che vide una crisi pesante negli USA ma che appena ci sfiorò,tanto che è vero che il 1988 fu un anno ottimo per noi),il tasso di disoccupazione era già non lontano dal 10%,ben al di sopra del livelli di vari partners ma soprattutto al sud già ci arrivava al 15%(guarda caso,un altro esempio di crescita senza occupazione è quello della Grecia fra il 1999 ed il 2007).
    Una crescita drogata dalla spesa pubblica che a partire dal 1978 si era dilatata ancor peggio di prima e che non si traduceva in maggiore occupazione.
    E infatti quando l'economia mondiale,a fine 1991,prese a rallentare pesantemente e venne il biennio 1992/93 che fu di recessione globale(forte ma non certo strutturale come quella del 2008/09),il debito pubblico,essendo ormai archiviata la ricorsa del PIL,divenne un fardello di colpo insostenibile.
    Nel 1992 il governo Amato adottò misure senza precedenti e più draconiane di quelle del suo"erede",il governo Monti del 2011 ma che risultarono meno insopportabili per due motivi:a)si veniva da decenni di forte crescita e non dalla lunga stagnazione pre-2008,seguita da due anni di recessione a livelli mai visti dal dopoguerra;b)la recessione mondiale nel 92' pure c'era ma non era neanche parente di quella di fine anni Duemila,tanto è vero che dal 1994 l'economia USA,unita ai mercati emergenti,trainò fuori tutti dalle secche del biennio precedente.
    Ultima modifica di Josh; 22/03/2014 alle 16:00

  8. #13428
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Ecco...mo pensa te che sfiga a essere ancora in Emilia per pochi km

    8 km più a nord e tra un po' non ero più in Italia \as\\as\

    Veneto Libero, Indipendente (nella Nato in Europa e con l'Euro.... Il Problema è lo STATO ITALIANO) - Rischio Calcolato
    cosa mettono? la Serenissima repubblica marinara dei Dogi?
    se è così, allora, arivojo er Papa re
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  9. #13429
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?


  10. #13430
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Concordo.
    La crescita del PIL italiano negli anni 80',seppur lontana dai livelli degli anni 60',era ancora sostenuta e generalmente più elevata rispetto agli altri Paesi occidentali(Francia in testa).
    Ma la qualità della crescita era molto diversa e più squilibrata rispetto a 2 decenni prima e lo dimostrano in modo lampante i dati dell'occupazione.Nel 1989,dopo un decennio in gran parte super per l'economia occidentale(tolto il periodo fine 1987/1988 che vide una crisi pesante negli USA ma che appena ci sfiorò,tanto che è vero che il 1988 fu un anno ottimo per noi),il tasso di disoccupazione era già non lontano dal 10%,ben al di sopra del livelli di vari partners ma soprattutto al sud già ci arrivava al 15%(guarda caso,un altro esempio di crescita senza occupazione è quello della Grecia fra il 1999 ed il 2007).
    Una crescita drogata dalla spesa pubblica che a partire dal 1978 si era dilatata ancor peggio di prima e che non si traduceva in maggiore occupazione.
    E infatti quando l'economia mondiale,a fine 1991,prese a rallentare pesantemente e venne il biennio 1992/93 che fu di recessione globale(forte ma non certo strutturale come quella del 2008/09),il debito pubblico,essendo ormai archiviata la ricorsa del PIL,divenne un fardello di colpo insostenibile.
    Nel 1992 il governo Amato adottò misure senza precedenti e più draconiane di quelle del suo"erede",il governo Monti del 2011 ma che risultarono meno insopportabili per due motivi:a)si veniva da decenni di forte crescita e non dalla lunga stagnazione pre-2008,seguita da due anni di recessione a livelli mai visti dal dopoguerra;b)la recessione mondiale nel 92' pure c'era ma non era neanche parente di quella di fine anni Duemila,tanto è vero che dal 1994 l'economia USA,unita ai mercati emergenti,trainò fuori tutti dalle secche del biennio precedente.
    Concordo, precisando però che la crisi del 1987 negli USA fu a dire il vero una crisi limitata al mercato azionario (il crollo della Borsa del 19 Ottobre 1987, il più intenso mai registrato dal Dopoguerra) e alle cosiddette savings and loans, un insieme di piccole/piccolissime banche tipo casse di risparmio. L'effetto che ebbe negli USA sull'economia reale fu trascurabile, tant'è vero che nel 1988 il PIL crebbe di un punto percentuale in più del 1987 (4%).
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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