Beh... Fare la guerra ai merDEcessissti è cosa buona e giusta! 4324_1945_6563_10384.gif
Ed invece le nuove generazioni vanno attaccate frontalmente cosicché si sveglino dal lungo torpore del benessere col quale li abbiamo ahimè circondati e non si lascino imboccare da "verità" di comodo....io sono tentato di "attaccare " le giovani generazioni,ma non voglio cadere nel tranello.....io contesto il sistema,per questo non contesto le cifre,le cifre sono vere ...e' che pagano sempre i soliti.
Circa 20 anni fa, quando avevo una ventina d’anni di lavoro, i politici di allora applicarono una riforma pensionistica pesante abolendo di fatto i 35 anni di contributi minimi per accedere alla pensione, portandoli a 40. Ricordo che fu un periodo difficile, di proteste e manifestazioni , contrapposizioni tra diversi punti di vista. Anche allora ricordo, si sosteneva che lo si doveva fare per i nostri figli…per i giovani (tra i quali giovani, all’epoca, c’ero anche io…). Forse proprio per questo vidi la cosa, sì vessatoria, ma se era nell’interesse mio e dei giovani come me…..forse non era così sbagliato e non mi diedi molto da fare a livello sindacale e di protesta, per ostacolare tale decisione.
Ebbene oggi a distanza di anni si ripete la storia….dobbiamo farlo per i nostri figli…per i giovani…..
Mi pongo quindi una domanda: al giovane che ero io allora a cosa è servito accettare passivamente la riforma, senza lottare al fianco dei miei ...compagni di lavoro per cercare di ostacolarla? A cosa è servito riporre la fiducia nei politici di allora comprendendo la loro manovra? Solo ad allungare ancora di più il mio periodo lavorativo senza trarne alcun beneficio…anzi la mia pensione sarà più bassa di quella percepita dai miei predecessori….nonostante abbia lavorato ormai per 40 anni piuttosto dei 35 dei miei predecessori. E dove sono andati a finire quindi, i fondi che avrebbero dovuto essere accantonati con quella manovra, per noi giovani dell’epoca al fine di garantirci oggi la pensione che ci avevano promesso?
Dico ai giovani di oggi: non fidatevi!! Se la storia si ripete allo stesso modo in cui l’ho vissuta io, vi attende al varco il grande inganno…la grande beffa!! Di questo passo vi diranno che non solo non saranno sufficienti 40 anni di lavoro, ma nemmeno 45 e poi nemmeno 50 e così via…sempre in nome della salvaguardia dei giovani che vi seguiranno nel futuro……No! Tutti uniti bisogna opporsi, con tutte le nostre forze, all'ennesima attuazione di meccanismi di macelleria sociale che prevedano un ulteriore aumento degli anni di lavoro da effettuare!! (40 anni non erano e non sono pochi!!). Da qualsiasi parte politica essi vengano!!
Non siamo contrapposti ai giovani, siamo stati solo dei pionieri che hanno toccato con mano per primi, quanto può essere subdola e ingannevole la farsa della politica! Dico a loro: lottate al nostro fianco per salvaguardare il vostro futuro, chiedendo di fissare dei parametri che siano ragionevoli e non una chimera irraggiungibile!!
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Sarà per il fatto che ci senti poco?!
Non più tardi di qualche settimana fa Salvini si è detto disponibile a votare il progetto di legge 857 di Damiano del PD (Presidente della commissione lavoro alla Camera) appoggiato da larga parte del PD. IL progetto di legge 857 prevede, tra le altre cose, quota 41 quale limite di età contributiva per andare in pensione.
Notizia di qualche giorno fa: il movimento 5 stelle ha proposto "quota 40" quale limite per la quiescenza dei lavoratori precoci.
SEL, per bocca dell'ON. Paglia, col quale ho avuto un incontro per parlare del nostro problema, ci ha promesso che lui e il suo partito se ne occuperà e credo che un voto favorevole, nel caso la 857 venga presentata alla Camera, possa venire anche dal suo partito.
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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