Quindi tu proponi di stampare moneta per riacquistare i titoli del debito pubblico.
Geniale.
Sai quanta moneta devi stampare per un debito così grande? Abbastanza per distruggere il valore del risparmio privato accumulato dalle famiglie italiane.Le più inermi di fronte alle pensate di voi sovranisti,perché invece i soldi di chi ha le spalle coperte saranno in Svizzera e Germania prima di dire fiat.
Ma la storia dei default argentini non vi ha insegnato proprio nulla?
De Gasperi voleva un'Europa politica e carolingia ma si acconciò a mettere mano ad organismi di cooperazione economica quali CEE-CECA-EURATOM, peraltro molti avanzati per l'epoca.
Perché nel suo europeismo era realista e sapeva bene che unire le economie è più facile che unire gli Stati.
"Unire" però non significa "unificare", per cui l'euro,col senno di poi,è arrivato troppo presto.
Oggi i Paesi più europeisti sono quelli che hanno patito lunghe dittature e soprattutto tanto isolamento: la Spagna ed il Portogallo hanno elettorati ben più affezionati all'UE di Italia,Francia ed Olanda.
Probabilmente la soluzione più sensata sarebbe un'Europa politica per le aree più omogenee ed un'area di mera cooperazione economica e di libero scambio per quelle più periferiche.
Saranno decisive le prossime elezioni in Olanda e Francia.Se non vinceranno gli eurosfascisti,si troverà un compromesso.L'Europa politica a 27 è chimerica,questo è certo.
Ad propositum:
http://www.linkiesta.it/it/article/2...ellital/33409/
Comunque, sì.
E' una missione impossibile.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ungheria e Romania messe in mora dall'Ue per protezionismo alimentare
Un pensiero va ai nostri agricoltori, allevatori, che chiudono o portano avanti le loro aziende a stento
Quale nazione al mondo devi farsi dire cosa e come proteggere un prodotto nazionale?!
Stampare moneta per riacquistare il debito pubblico, è come Achille che non raggiungerà mai la tartaruga. Manca proprio il concetto più basilare di cosa siano la moneta ed il debito, al di là che ci si riempia la testa di parole e frasi a caso prese dai siti "sovranisti" (che anch'essi ripetono parole e frasi a caso, sulla base della propria ignoranza dei fondamentali dell'economia). L'unico risultato sarebbe un vortice di inflazione e svalutazione, col rischio di iperinflazione, la perdita di fiducia sui mercati interni ed esterni (immagino che questa gente, se gli chiedo soldi senza garanzie e pure minacciando di non ripagarli, me li dia sull'unghia...) ed infine il dissesto economico. Eppure la storia recente e lontana è piena di chiari esempi di come finiscono questi progetti, dai dissesti francesi del '700 (il Law regio, e l'assegnato repubblicano) ai recentissimi casi di Argentina, Venezuela e Zimbabwe.
Si citerà l'economista X che insegna nell'università Y. Prima di tutto, l'economia ha diversi campi, un po' come l'ingegneria, la medicina ecc. e quindi un economista, fossanche un premio nobel, è magari specializzato in un campo ma ai limiti dell'ignoranza in un altro. In secondo luogo, l'economia non è una scienza esatta, anzi non è proprio una scienza (e non accetto opinioni su questo punto), nonostante l'ampio utilizzo di formule e grafici (per altro, in realtà, con una matematica abbastanza elementare). In terzo luogo, se il tizio "economista" insegna contabilità del fruttivendolo all'ateneo di Vattelapesca, invece che essere un economista di una importante università e membro di istituzioni internazionali, un motivo c'è e non è il complotto demoplutogiudaicomassonico. Infine, nel mondo purtroppo è pieno di gente che non sa fare, e non sapendo fare insegna, come recita il vecchio adagio.
La politica agricola (PAC) della UE è una delle peggiori, e più costose, sciagure ereditate dalla CEE. Tuttavia non è certo una sciagura iperlibbberista, al contrario: è la sciagura del dirigismo economico e degli aiuti di stato. A qualcuno volutamente sfugge, che le regole europee non sono basate sulla giungla del libero mercato, ma sono in questo caso molto più simili alle quote di produzione assegnate anche nel vecchio COMECON (lì pure nell'industria ecc.) In pratica, le quote esistono prima di tutto perché si vogliono evitare eccedenze sui mercati, con conseguenti ribassi dei prezzi che ucciderebbero localmente quel settore (ma farebbero bene ad altri produttori e al portafoglio dei consumatori); ed in secondo luogo, per dare a tutti i paesi europei una quota parte nelle produzioni agricole. L'Italia è inoltre il secondo destinatario di aiuti finanziari europei al settore primario, dopo la Francia:
https://ec.europa.eu/agriculture/sit...-per-ms_en.pdf
Certo è anche facile dimenticare che l'agricoltura italiana è quella che:
- produceva vino al metanolo;
- imboscava le vacche da latte per ragioni fiscali, e poi protestava perché le quote latte assegnate erano troppo piccole (Nord);
- fa largo utilizzo di manodopera in condizioni di semi-schiavitù (Sud);
- adultera l'olio d'oliva con olii esteri, dato che la produzione dello stesso è la metà del consumo nazionale e quindi dovremmo smetterla di usare tanto olio se lo volessimo al 100% made in Italy, ma poi ci tiene a dichiararlo italiano e dagli addosso all'olio tunisino che è solo una piccola quota (ed un importante aiuto finalmente non regalato a qualche dittatore o oligarca africano);
- si è inventato la palese fuffa del biologico, che in gran parte è solo un aumento di prezzo per prodotti normalissimi;
- crede a palesi superstizioni di manzoniana memoria, con relativa caccia agli untori, vuoi di OGM vuoi di malattie degli olivi ecc.
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