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  1. #20361
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Intanto gli abbiam fatto su il data center di ECMWF e chissà se senza le ipotesi di hard brexit sarebbe stato possibile...
    Considerato come hanno sempre funzionato le elezioni francesi una vittoria della candidata sopra_la_magistratura del FN mi sembra improbabile mentre non lo è una sua vittoria al primo turno. Però francamente quasi quasi... Però mi deve garantire col sangue che farà da subito tutto quello che dice: uscire dall UE, ritorno al Franco e tutte le altre vaccate modello argentino-venezuelano dei bei tempi in modo che si veda chiaramente a cosa porta...
    Mah, potrebbe essere davvero l'unico modo di ottenere questa tanto auspicata autonomia...


  2. #20362
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Garg Visualizza Messaggio
    Noi abbiamo un debito di grandi dimensioni (in parte sanabile con un parziale programma di riacquisto stile uk) e fuori controllo (questo lo rimetti in sesto solo generando un tasso di crescita reale del PIL maggiore del tasso di interesse reale).

    Giappone, tutti ignorano una cosa: hanno un alto tasso di investimento INTERNO.

    Si ma per fare questo il debito pubblico deve essere una voce di bilancio, non un cappio.

    Per investimento interno si intende sia quello pubblico che quello privato.
    Ma è un dato di fatto che perché ciò avvenga è lo Stato che deve emettere la moneta necessaria.

    Noi infatti ci troviamo con un output gap spaventoso, cioè ciò che siamo in grado di produrre alle regole odierne rispetto al nostro vero potenziale.

    Semplificando - CHE NON È SEMPRE CORRETTO ED ESAUSTIVO, ma giusto per capirci: abbiamo una elevata disoccupazione e le fabbriche chiudono, gli alberghi non sono pieni tutto l'anno anche se le città storiche potrebbero benissimo esserlo e siamo carenti di infrastrutture SERIE, QUELLE UTILI E NECESSARIE, perché bruciamo miliardi in opere che servono alla pastoia.

    Ma quella pastoia non è rimasta a bocca asciutta perché finalmente lo Stato non può più stampare moneta, tanto ci pensa la BCE e cos'è cambiato?

    E nella suddetta pastoia ci mangiano PRIMA I GROSSI GRUPPI INTERNAZIONALI tanto efficienti, generosi ed onesti, e poi l'imprenditore locale.
    Quindi tu proponi di stampare moneta per riacquistare i titoli del debito pubblico.
    Geniale.
    Sai quanta moneta devi stampare per un debito così grande? Abbastanza per distruggere il valore del risparmio privato accumulato dalle famiglie italiane.Le più inermi di fronte alle pensate di voi sovranisti,perché invece i soldi di chi ha le spalle coperte saranno in Svizzera e Germania prima di dire fiat.
    Ma la storia dei default argentini non vi ha insegnato proprio nulla?

  3. #20363
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Quindi tu proponi di stampare moneta per riacquistare i titoli del debito pubblico.Geniale.
    È tipo urinare per dissetarsi. Per un po' funziona.


  4. #20364
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Come appassionato di Storia, non posso che essere sollazzato dal pensiero che, gira e rigira, dopo 1000 anni concettualmente sempre al Sacro Romano Impero torniamo Una (con)federazione mitteleuropea mi aggraderebbe assai oggigiorno, ed il nucleo dell'Europa è sempre e comunque quello. (Lo so: Venezia era fuori del SRI, ma oggi sarebbe un'esperienza irreplicabile una repubblica estesa dalle Alpi a Cipro) Tuttavia, sarebbe un terremoto di grandi proporzioni a livello geopolitico, con molti "morti" (forse non solo tra le istituzioni) e duri contraccolpi iniziali; non so quindi se sia realizzabile. Anche se, una vittoria della Le Pen in Francia, una Hard Brexit ed un irrigidimento del gruppo di Visegrad creerebbero la tempesta perfetta perché ciò avvenga.





    Come sopra, una dissoluzione della UE sarebbe un disastro; ma una trasformazione (riforma) della stessa, sarebbe auspicabile.
    De Gasperi voleva un'Europa politica e carolingia ma si acconciò a mettere mano ad organismi di cooperazione economica quali CEE-CECA-EURATOM, peraltro molti avanzati per l'epoca.
    Perché nel suo europeismo era realista e sapeva bene che unire le economie è più facile che unire gli Stati.
    "Unire" però non significa "unificare", per cui l'euro,col senno di poi,è arrivato troppo presto.
    Oggi i Paesi più europeisti sono quelli che hanno patito lunghe dittature e soprattutto tanto isolamento: la Spagna ed il Portogallo hanno elettorati ben più affezionati all'UE di Italia,Francia ed Olanda.
    Probabilmente la soluzione più sensata sarebbe un'Europa politica per le aree più omogenee ed un'area di mera cooperazione economica e di libero scambio per quelle più periferiche.
    Saranno decisive le prossime elezioni in Olanda e Francia.Se non vinceranno gli eurosfascisti,si troverà un compromesso.L'Europa politica a 27 è chimerica,questo è certo.

  5. #20365
    Josh
    Ospite

  6. #20366
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    E come esattamente? Monetizzandolo? Ma la nostra storia passata (e quella recente in casa d'altri) in materia non ha proprio insegnato nulla?



    Se ne son fatti molto visto il modello di stagnazione pluridecennale che rappresentano...


    Eh sì... Il privato andrebbe invogliato ad investire ed una pressione fiscale media al 43% non è esattamente il modo migliore.


    Vien da chiedersi come si faccia ad avere un 43% di spesa corrente al netto degli interessi senza emettere nessuna moneta.



    E questo potenziale quanto è e chi lo ha misurato? E sulla base di quali parametri è arrivato alla conclusione?

    Già non sarebbe male sapere quali sono quelle utili e necessarie e perchè, ma...



    E quindi cosa cambia esattamente se invece della BCE batte moneta una banca centrale con un nome diverso?



    Eh sì... Perchè se un gruppo internazionale investe qui, ovvero porta qui soldi e lavoro i suoi soldi e i posti di lavoro che crea fan schifo perchè vien da oltre confine.
    Siamo a posto siamo.
    Strano che preferiscano andare da altra parte.

    Ma ho anche una domanda: nel momento in cui la tua valuta vale meno della carta su cui è stampata cosa impedisce al gruppo internazionale di presentarsi e comprare quel che vuole spendendo ben meno di quel che spenderebbe adesso? Il che entro certi limiti rende pure più facili le scalate ostili...
    Ad propositum:
    http://www.linkiesta.it/it/article/2...ellital/33409/

  7. #20367
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Comunque, sì.
    E' una missione impossibile.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  8. #20368
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ungheria e Romania messe in mora dall'Ue per protezionismo alimentare

    Un pensiero va ai nostri agricoltori, allevatori, che chiudono o portano avanti le loro aziende a stento
    Quale nazione al mondo devi farsi dire cosa e come proteggere un prodotto nazionale?!

  9. #20369
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Quindi tu proponi di stampare moneta per riacquistare i titoli del debito pubblico.
    Geniale.
    Sai quanta moneta devi stampare per un debito così grande? Abbastanza per distruggere il valore del risparmio privato accumulato dalle famiglie italiane.Le più inermi di fronte alle pensate di voi sovranisti,perché invece i soldi di chi ha le spalle coperte saranno in Svizzera e Germania prima di dire fiat.
    Ma la storia dei default argentini non vi ha insegnato proprio nulla?
    Stampare moneta per riacquistare il debito pubblico, è come Achille che non raggiungerà mai la tartaruga. Manca proprio il concetto più basilare di cosa siano la moneta ed il debito, al di là che ci si riempia la testa di parole e frasi a caso prese dai siti "sovranisti" (che anch'essi ripetono parole e frasi a caso, sulla base della propria ignoranza dei fondamentali dell'economia). L'unico risultato sarebbe un vortice di inflazione e svalutazione, col rischio di iperinflazione, la perdita di fiducia sui mercati interni ed esterni (immagino che questa gente, se gli chiedo soldi senza garanzie e pure minacciando di non ripagarli, me li dia sull'unghia...) ed infine il dissesto economico. Eppure la storia recente e lontana è piena di chiari esempi di come finiscono questi progetti, dai dissesti francesi del '700 (il Law regio, e l'assegnato repubblicano) ai recentissimi casi di Argentina, Venezuela e Zimbabwe.
    Si citerà l'economista X che insegna nell'università Y. Prima di tutto, l'economia ha diversi campi, un po' come l'ingegneria, la medicina ecc. e quindi un economista, fossanche un premio nobel, è magari specializzato in un campo ma ai limiti dell'ignoranza in un altro. In secondo luogo, l'economia non è una scienza esatta, anzi non è proprio una scienza (e non accetto opinioni su questo punto), nonostante l'ampio utilizzo di formule e grafici (per altro, in realtà, con una matematica abbastanza elementare). In terzo luogo, se il tizio "economista" insegna contabilità del fruttivendolo all'ateneo di Vattelapesca, invece che essere un economista di una importante università e membro di istituzioni internazionali, un motivo c'è e non è il complotto demoplutogiudaicomassonico. Infine, nel mondo purtroppo è pieno di gente che non sa fare, e non sapendo fare insegna, come recita il vecchio adagio.

  10. #20370
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    La politica agricola (PAC) della UE è una delle peggiori, e più costose, sciagure ereditate dalla CEE. Tuttavia non è certo una sciagura iperlibbberista, al contrario: è la sciagura del dirigismo economico e degli aiuti di stato. A qualcuno volutamente sfugge, che le regole europee non sono basate sulla giungla del libero mercato, ma sono in questo caso molto più simili alle quote di produzione assegnate anche nel vecchio COMECON (lì pure nell'industria ecc.) In pratica, le quote esistono prima di tutto perché si vogliono evitare eccedenze sui mercati, con conseguenti ribassi dei prezzi che ucciderebbero localmente quel settore (ma farebbero bene ad altri produttori e al portafoglio dei consumatori); ed in secondo luogo, per dare a tutti i paesi europei una quota parte nelle produzioni agricole. L'Italia è inoltre il secondo destinatario di aiuti finanziari europei al settore primario, dopo la Francia:

    https://ec.europa.eu/agriculture/sit...-per-ms_en.pdf

    Certo è anche facile dimenticare che l'agricoltura italiana è quella che:
    - produceva vino al metanolo;
    - imboscava le vacche da latte per ragioni fiscali, e poi protestava perché le quote latte assegnate erano troppo piccole (Nord);
    - fa largo utilizzo di manodopera in condizioni di semi-schiavitù (Sud);
    - adultera l'olio d'oliva con olii esteri, dato che la produzione dello stesso è la metà del consumo nazionale e quindi dovremmo smetterla di usare tanto olio se lo volessimo al 100% made in Italy, ma poi ci tiene a dichiararlo italiano e dagli addosso all'olio tunisino che è solo una piccola quota (ed un importante aiuto finalmente non regalato a qualche dittatore o oligarca africano);
    - si è inventato la palese fuffa del biologico, che in gran parte è solo un aumento di prezzo per prodotti normalissimi;
    - crede a palesi superstizioni di manzoniana memoria, con relativa caccia agli untori, vuoi di OGM vuoi di malattie degli olivi ecc.

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