Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Magari tutte le regioni d'Italia fossero come l'Emilia, sinceramente.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Quoto in pieno. Trump è, anche per quello che sta facendo vedere negli USA, molto meno statalista della Le Pen.
Che poi, nota a margine, io sono fortemente convinto che il populismo in se non sia ne sbagliato e che molte delle argomentazioni populiste relativamente ai problemi del nostro tempo spesso siano plausibili; quello in cui spesso sbagliano, come a mio avviso i 5 stelle da noi, è nell'individuare le soluzioni, ricadendo sempre in quelle politiche stataliste (esempio reddito di cittadinanza) che non fanno altro che accentuare i problemi che si pensa di risolvere.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
In un'ottica post-salviniana ed in un ragionamento puramente ipotetico e pindarico, vedo una destra "sovranista" con FdI e "salviniani" che prende buoni voti nelle campagne del Nord-Ovest e dell'Emilia, ma anche presso molti liberi professionisti, piccoli imprenditori e "neo-proletariato" delle città. Ed una Lega che torna nei suoi territori, rimane alleata (tatticamente) di tale destra "in Italia", ma diventa essenzialmente il partito istituzionale del già Lombardo-Veneto con una parte autonomista ed una indipendentista. In questa ottica non sono esclusi ritorni, tiepidi, verso posizioni più europeiste. Diciamo una versione più grande e più populista (sic) della SVP.
Conto alla rovescia per Gentiloni? Ma con quale legge elettorale? Ammetto che il papocchio proporzionale-maggioritario 50-50 appena proposto dal PD, in realtà, non mi dispiace affatto e non lo trovo per nulla così male (anche se io resto un convinto assertore dell'uninominale secco britannico).
Il problema sta a monte, ovvero nel significato stesso di "populismo": con tale termine, esemplificando al massimo, si intende un qualche cosa che possa aiutare il "popolo" o meglio, soprattutto le classi diciamo piu' disagiate. Ovvio quindi che il "reddito di cittadinanza" (tante per citare quell'esempio) andrebbe dritto in quella direzione.....
A mio parere NON e' "populismo" quello che probabilmente ha avuto un ampia % nella vittoria di Trump o quello a cui tentava di "attaccarsi" la Le Pen, ma piu' semplicemente DEMAGOGIA bella e buona ! (quasi non ti faccio pagare le tasse, ma vuoi non votarlo Trump ? )
Secondo me,il populismo è invece intrinsecamente fallace,perché si basa sull'idea che il popolo sia sano ed i governanti(che esprime democraticamente,te lo ricordo) siano ladri e corrotti.
Per cui ha la tendenza a tirar fuori soluzioni sbagliate,partendo da un presupposto sbagliato.
Secondo me, Trump è un oligopolista,non un liberale,al contrario di molti repubblicani "classici",che lui ha messo in condizioni di non nuocere,grazie a quei caproni dei suoi elettori.
Capisco che tu sia vicino ai Tea Party e quindi sia più indulgente con certi aspetti al trumpismo di me, cattolico liberale da sempre ma all'europea,anzi alla trentina(De Gasperi) ma per me di Trump.come della Le Pen,non si salva nulla,come nulla si salva di Orban o della destra austriaca.Tutta da gente da combattere lealmente.
Compreso quell'altro nazional-populista di Farage,di cui sei o sei stato ammiratore.
Altro travisatore delle idee liberali: il liberale non può mai essere nazionalista,perché il liberalismo è un fatto innanzitutto mentale e culturale.Il liberale crede nella società aperta,popperiana(americano sì ma l'antitesi dei Tea Party),per cui i confini nazionali gli stanno stretti per formazione.
Ultima modifica di Josh; 13/05/2017 alle 09:36
Segnalibri