Lo scontro ci sarà,latente o esplicito.E l'Italia non ha neanche un alleato,gli unici possibili sono quelli di Visegrad, due dei quali non sono nell'euro.
Che gli spagnoli o i portoghesi o gli irlandesi si mettano al fianco di Borghi,Bagnai e chi per loro non è neanche lontamente ipotizzabile. I greci non so ma non mi sembrano quest'alleato di peso.
Piuttosto i soliti falchi del nord Europa si irrigidiranno ancor di più.
Quindi sarà una resa dei conti fra Stato-nazione ed Unione di Stati.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Sì, ma quando torneranno sulle loro posizioni? Quando il danno l'avranno fatto e per compensare i suoi effetti si dovranno fare nuovamente scelte impopolari? E queste scelte le faranno loro oppure dovranno chiamare un "Nuovo" Monti? E poi siamo sicuri che siano disposti a tornare indietro? Alle prime reazioni di perplessità, provenienti dalle istituzioni europee, sono partite dagli spalti della maggioranza in formazione delle canzoncine il cui refrain mi ricordava tanto "Ce ne freghiamo delle sanzioni e di tutti i sanzionisti"... insomma per "distrarre" gli italiani basta trovare un "colpevole" giusto su cui concentrare i classici "Dieci minuti di odio" di orwelliana memoria...
Il colpevole è bello che pronto: l'UE, la BCE (Draghi che non ci aiuterà in quanto "Servo dei poteri forti") il FMI ecc. in una deriva kirchneriano/madurista destinata ad avvitarsi per mesi o anni... E guarda che il mio non è un ragionamento "anti-italiano", perché potremmo estenderlo agli inglesi, agli americani o (appunto) ai venezuelani...
Per carità tu e snowaholic avete completamente ragione da un punto di vista tecnico: è una partita di giro. Ma il problema non è solo di natura etica, come pure giustamente rilevi, ma di natura funzionale. Una parte enorme del debito italiano è generata dalle spese degli enti locali e si è ulteriormente aggravata dopo la devoluzione attuata con la legge Bassanini. Io sono favorevolissimo al decentramento avanzato, di tipo federalista, ma la condizione perché il federalismo funzioni è che gli enti federati siano efficienti e quindi prima di devolvere si garantisce efficienza a chi riceve e, al contempo, si pretende efficienza da chi riceve. Quindi si dovrebbe pretendere efficienza anche dalle amministrazioni che siano enti locali, ministeri o istituti nazionali.
Sostanzialmente oltre ad avere una PA centrale gravemente inefficiente abbiamo una PA locale inefficiente e disfunzionale che genera e allarga buchi, andando a sommare i suoi passivi a quelli delle amministrazioni centrali dello Stato, poi ovviamente lo Stato interviene a ripianare dei disavanzi creati da politiche scriteriate (che poi gli "scriteri" son sempre gli stessi: sistematica e voluta sottovalutazione delle spese correnti). Ovviamente poi le segnalazioni arrivano con grave ritardo, perché sono le stesse amministrazioni ad attivarsi, spesso dopo aver tentato di coprire passivi con operazioni contabilmente discutibili (aspettiamoci prima o poi una mini-bolla sui derivati), oppure perché interviene una magistratura contabile che a sua volta non brilla per efficienza e tempestività.
Il passivo dell'INPS è legato sia alle politiche previdenziali anacronistiche (penso alle cosiddette pensioni di anzianità) attuate da questo ente almeno fino al 1995, sia alle disfunzioni che sono state generate dalla pessima gestione di vari comparti della spesa previdenziale, sia dalle politiche assistenziali fatte tra anni '80 e '90, per gestire, in modo politicamente "soddisfacente" (per i partiti e per i sindacati non per lo stato) i processi di ristrutturazione industriale delle aziende ex-IRI, con corollario di prepensionamenti e provvedimenti ad hoc, penso ai miliardi e miliardi di ore di cassa integrazione a "Zero ore" per gestire la chiusura di siti (im)produttivi come Bagnoli, Genova Campi o per consentire la modernizzazione del nostro sistema portuale, che prima era amministrato come se vivessimo ancora nel XIV secolo, insomma ammodernamenti di facciata fatti caricandone i costi sulle casse previdenziali... Il tutto fatto in deficit (e quindi a debito) e come se la spesa pubblica non potesse, né dovesse avere un argine (nemmeno di buon senso).
Se mi permetti la metafora estremamente banale: amministrare l'Italia è come guidare una macchina con la coppa dell'olio bucata e la spia del livello dell'olio bruciata... la somma di inefficienze e sprechi aggrava le dimensioni delle inefficienze e degli sprechi stessi...
Ultima modifica di galinsoga; 21/05/2018 alle 10:26
Se posso aggiungere una parte alla tua metafora vorrei dire che l'Italia è come una macchina con la coppa dell'olio bucata e la spia del livello dell'olio bruciata ma in cui, a peggiorare la situazione, il guidatore sa questi problemi ma che invece di andare dal meccanico decide di andarsi a schiantare contro un palo giusto per risolvere il problema in modo definitivo...
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