Ricordo sempre che anche i supertecnici devono "convivere" con le regole di una repubblica parlamentare.
E se il peggior parlamento di sempre (solo fino ad allora, purtroppo...) per il classico paraculaggio pre-elettorale ha deciso di staccare la spina appena passata la buriana non è colpa dei supertecnici. Che, per inciso, potevano comunque far meglio.
Il "mondo là fuori" non è un'associazione di volontariato.
C'è un motivo per cui in piena guerra fredda non è mai scoppiata la guerra nucleare...
Utopia.
Non l'avrà neanche alla lontana. Per il semplice motivo che gli urlatori attuali pensano esclusivamente agli affaracci loro. Tanto loro il culo al caldo ce l'hanno (e fuori da dove ce l'hanno potrebbero al massimo competere con gli extracomunitari da rimpatriare...), quindi comunque vada cadranno in piedi.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
I cosidetti responsabili, invece di fare piagnisteo vittimista (ci hanno additato come i cattivi, quindi ce ne andiamo gné gné gné), potrebbero scendere dal loro personale Aventino e recuperare credibilità in primis presso il loro elettorato non interessato (lo "zoccolo duro " è infatti quasi tutto costituito da miracolati delle clientele), offrendosi quale elemento di equilibrio e mediazione (già dimenticata l' epoca dei partiti del 3% quale cardine imprescindibile di governo?) in un contesto di "grossekoalition" di respiro europeo.
Ma capisco anche che vivere la convivenza con i "populisti" con il terrore che questi mettano subito il veto a spartizioni partitocratiche "d' antan" nei posti che contano, non lascia molto tranquilli i protagonisti ......
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Suvvia evitiamo rappresentazioni dei mercati caricaturali (vale anche per la speculare visione diabolico/complottistica).
La quasi totalità delle operazioni sono fatte da professionisti che sanno benissimo gestire le situazioni di tensione, anzi dalla volatilità di questi giorni possono anche trarre beneficio. Un piccolo spostamento come quello di questi giorni non cambia sostanzialmente nulla, potrà generare perdite o profitti per qualcuno ma nel mondo della finanza è normale che sia così, espressioni come "bruciati 10 miliardi in borsa" sono nonsense giornalistici.
Delle fluttuazioni giornaliere dei mercati è giusto interessarsene fino ad un certo punto, l'unica cosa che conta avvero sono le aste dei titoli di stato dove si forma realmente il costo del debito pubblico.
Era per dire che c'è chi specula e c'è chi investe i soldi dei risparmiatori italiani. Che abbiamo pagato degli interessi di favore grazie all'euro e alla politica monetaria di Draghi è evidente.
Poi ovvio è che nel medio-lungo termine si torna sui fondamentali.
Sono anche il primo sostenitore del fatto che l'Italia per le sue caratteristiche attuali (poi in futuro mai dire mai...) non rischia di fare la fine della Grecia.
Ultima modifica di asxo.; 28/05/2018 alle 13:41
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Tornando alla politica economica, per quanto mi riguarda non ho mai giudicato negativamente la flat tax. Ritengo che una riduzione, graduale nel tempo (stante anche la condizione lacunosa), delle aliquote a carico delle imprese e lo snellimento della burocrazia (cosa su cui non è stato tagliato assolutamente un piffero) come una buona pre-condizione per favorire l'economia.
Certo, accompagnarlo con uno strumento che disincentiva l'occupazione regolare (soprattutto in alcune aree del Paese o in alcuni settori dove il nero la fa da padrone) è follia pura.
Ultima modifica di asxo.; 28/05/2018 alle 13:47
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Come ho già scritto più che il movimento attuale dello spread, che rientrerebbe in fretta non appena la BCE alzasse un ciglio, quello che dovrebbe preoccupare sono due circostanze:
1) nel Novembre 2019 finirà il mandato di Draghi. Chi sarà il successore? Soprattutto: avrà la stessa intenzione di proseguire l'espansione del credito (Quantitative Easing e implicita garanzia su pressoché tutti i titoli sovrani)?
2) ad ogni modo quando l'inflazione raggiungerà il 2% la BCE, se vorrà mantenere la propria credibilità, dovrà necessariamente porre fine all'espansione monetaria. A quel punto che succederà? Tutte le bolle alimentate in questi anni che fine faranno?
E non mi riferisco solo a quella sui BTP, ricordando che nel 2010-11 è stata molto più probabilmente la stretta monetaria a rischiare di mandare il Paese in default, quanto piuttosto a numerosi problemi non solo nostrani (visto che ad esempio è stata citata la crescita degli USA in questi anni): I prestiti agli universitari mandano in crisi la finanza Usa - La Stampa
Prima o poi i nodi dovranno arrivare al pettine.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Secondo me è stato sbagliatissimo buttare Cottarelli nella mischia in questo momento e in questo modo, per come nasce il suo governo non potrà fare niente, sarà sfiduciato prima ancora di cominciare e si limiterà a gestire gli affari correnti durante l'estate, l'apoteosi del governo balneare.
Su tutto il resto condivido, anche in Europa c'è la tendenza ad aggrapparsi alle vecchie e logore classi dirigenti perché sono conosciute e pensano di sapere come gestirle, anche quando hanno ripetutamente dimostrato la loro inadeguatezza. Hanno una paura folle di doversi confrontare con soggetti diversi perché potrebbero mettere in discussione gli equilibri comunitari, anche se poi messi alle strette parlano con chiunque saranno sempre più rigidi e aggressivi con soggetti politici nuovi e accondiscendenti con le vecchie cariatidi, specie se membri di PPE o PSE.
Trovare un punto di incontro tra la cultura di governo e l'impeto di rinnovamento sarebbe la cosa migliore, ma non so se ci sia la capacità di farlo, anche dove ce ne fosse la volontà politica.
Riduzione delle aliquote sulle imprese e snellimento della burocrazia non sono la stessa cosa della flat tax che agirebbe prevalentemente sull'IRPEF, peraltro concentrandosi sui redditi alti quindi con scarso impatto sul costo del lavoro. Resta peraltro da vedere quanto si semplificherebbe realmente il sistema di detrazioni e deduzioni e come verrebbe finanziata. Per adesso è soltanto uno slogan propagandistico.
Diciamo anche che le classi dirigenti ne hanno avute occasioni per rinnovarsi ma hanno preferito anteporre lo status quo (cdx) o personalismi inutili (csx).
Certo, chi si presenta come alternativo deve proporre cose credibili e attuabili....e per ora non mi sembra affatto così. Per ora mi sembra una manica di sciagurati assetati di Potere come qualcuno di venezuelana memoria.
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Non infilandomi nei tecnicismi...Diciamo che delle misure atte a favorire l'attività economica privata nel medio termine per me arrecherebbero dei benifici maggiori degli iniziali costi da sostenere per implementare una simile politica...e potrebbe anche essere l'occasione di fare l'accetta sulla spesa pubblica improduttiva.
Inverno 2016/17
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