Esattamente il motivo per cui una uscita ordinata e discussa pubblicamente non potrà mai avvenire.
Se mai si dovesse arrivare al punto di rottura sarà al termine una crisi roccambolesca con Parlamento convocato in emergenza in un fine settimana dopo che il Governo ha congelato tutte le attività bancarie per decreto.
Non mi sembra una opzione probabile a meno di dinamiche politiche ancora più masochistiche di quelle cui stiamo assistendo in questi giorni, ma ci sono tante cose che potrebbero andare male e l'Euro nel suo assetto attuale è vulnerabile a potenziali crisi economico-finanziarie, non è detto che ci sia sempre la volontà politica di metterci una pezza o di lasciare agire liberamente la BCE anche ai limiti del suo mandato come hanno fatto con Draghi in questi anni.
A parte la Germania, la cui fuoriuscita non lo farebbe comunque collassare perché per gli altri Paesi diventerebbe semplicemente una moneta più svalutata ma ancora di peso nello scenario internazionale, gli altri dovrebbero suicidarsi per uscire dall'Euro: penso ad esempio a Spagna, Portogallo, che hanno fatto tagli di spesa e riforme, non ci guadagnerebbero un centesimo bucato ma anzi butterebbero al vento tutto il lavoro fatto in questi anni, che pure gli sta fruttando una crescita economica e un calo della disoccupazione che noi manco nei sogni.
Tu dici che bisognerebbe mandare un ministro euro-critico per essere pronti all'exit. Ma se al contrario ne mandi uno "euro-filo" il problema che dici non si dovrebbe porre neanche alla lontana.
Ed in ogni caso se l'UE ti volesse cacciare, pur tenendo conto che sarebbe una mossa suicida per tutti e quindi rimane comunque estremamente improbabile, l'exit strategy ci pensa Bruxelles a preparartela.
Mettiamo caso che la Germania esca dall'Euro (estremamente improbabile ma tant'è), sicuramente l'Euro si svaluterebbe e crescerebbero i tassi di interesse sul debito pubblico, ma non necessariamente può significare la fine della moneta unica questo. Anzi: a maggior ragione chi vuole svalutare a quel punto non avrebbe da uscirne affatto.
Il problema per i vari Paesi non è se esce la Germania, bensì se esce un altro big: perché in tal modo per chi rimarrebbe dentro la valuta diventerebbe troppo apprezzata (Germania a parte) e per chi esce ci sarebbe comunque il problema di dover pagare tassi di interesse disumani. Quindi comunque quest'altro "big" non avrebbe alcun interesse ad uscire.
Ma se ad uscire fosse la Germania, essa si ritroverebbe a pagare tassi forse appena appena più alti ma di poco e per gli altri ci sarebbe una svalutazione complessiva, ma non esagerata, dunque a mio avviso non sarebbe una cosa impossibile da realizzarsi.
Anche se indubbiamente il motivo principale per cui l'Euro fu creato, eliminare la concorrenza valutaria tedesca, avrebbe perso la sua ragione ma di fatto già da ora si vede bene che chi (Prodi, Ciampi, Delors, Mitterrand) creando l'Euro sperava di togliersi una volta per tutte il potere esercitato dal Marco sulle altre valute ha fallito nei suoi propositi.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Sinceramente credo che l'uscita dell'Italia dall'euro(e così rispondo anche a @snowaholic ) sia l'equivalente del buttarsi dal decimo piano.
Per il resto, un governo italiano può difendere i suoi interessi nazionali nell'eurozona come crede,a patto che sia credibile.Sforare per un anno o due il limite del 3% per tagliare le tasse è un conto, dire di farlo per realizzare il libro dei sogni sottotitolabile "contratto di governo by Bibì e bibo'" è un altro. Una procedura d'infrazione è lentissima nell'attivarsi e si ha tutto il tempo di rientrare,per quando si arriva al dunque delle sanzioni.
Guardiamo gli altri PIGS.Le loro opinioni pubbliche discettano di uscire dall'euro e di piani B?Manco di striscio. E parliamo di Paesi che un rimbalzo lo hanno avuto e neanche da poco.
Solo noi rimaniamo inchiodati alla nostaglia canaglia per il vecchio conio.Solo da noi ci sono tre partiti"fieramente populisti",che sommano il 70% dei consensi.
Nella più meridionale Spagna il primo partito nei sondaggi è Ciudadanos, molto simile a quel Fermare il declino che in Italia assommo' l'1,5% dei consensi.
Questione di testa.
Per me è il perfetto esempio di capo politico contemporaneo, la "personalizzazione" della politica come reazione allo screditamento dei partiti ha portato al successo elettorale di Macron, Orban e a casa nostra Renzi e Salvini... i contenuti che mettono dentro alla loro proposta politica sono solo quelli che ritengono funzionali alla competizione elettorale...
Cosa pensi veramente Salvini non lo so, però secondo me non si può escludere a priori. Soprattutto perché aumenterebbe molto la pericolosità del soggetto, se la sua fosse solo retorica populista sarebbe tutto sommato rassicurante, non vorrei che venisse sottovalutato per l'ennesima volta.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Salvini è pericolosissimo, ma per altri motivi... il fatto di non credere in quello che dice o in quello che fa non implica che non lo voglia o lo possa fare, se è convinto che gli convenga... il casino è quello... non posso fare un paragone tra certe attitudini psicologiche "narcisistiche" che riscontro in Salvini e quello di altri politici del passato, perché scoppierebbe un pandemonio... e tra l'altro sono caratteristiche psicologiche che condivide, come già scritto, con Renzi e con Macron... lui secondo me questi tratti li possiede in grado anche maggiore...
Ci può stare il paragone, ma la casa sta bruciando. L'incendio è gestibile se si agisce in maniera decisa e con qualche supporto da fuori, ma se si perde tempo a litigare o si cerca di usare le fiamme per un'arrostata anziché spegnerle diventano ingestibili.
E comunque il decimo piano sarebbe troppo, facciamo terzo-quarto. Se salti facendo attenzione a come ti butti e dove atterri te la puoi cavare con qualche frattura.
Segnalibri