Forse cose risapute, forse no. Interessante articolo su Repubblica sullo scenario attuale.
Una parte dell'articolo, il resto qui ---->La Germania davanti al bivio - Repubblica.it
"A VOLTE, quando critichiamo Angela Merkel, dimentichiamo quel che sta succedendo in Germania: l'astio che domina tanti commenti di cittadini e politici, contro un'Europa del Sud che sta divenendo loro estranea. L'esigenza democratica, che si mescola ambiguamente a un nuovo nazionalismo e che spinge i tedeschi a fidarsi quasi solo della Corte costituzionale: proprio ieri, la Corte ha iniziato l'esame degli impegni presi da Berlino a Bruxelles, per verificare la loro compatibilità con la sovranità del popolo e del Parlamento. Il Sud Europa non si stanca di ammonire Berlino, evocando l'espandersi di sentimenti antitedeschi. Ma conoscono poco i sentimenti antieuropei che si addensano in Germania.
Citiamo, fra gli epiteti usati dai frequentatori dei giornali sul web, i più significativi: gli italiani, greci, spagnoli, portoghesi sono scrocconi, parassiti, perfidi, svergognati. Puntando l'indice sul passato tedesco, sono soprattutto ricattatori. Sono "cani, e che abbaino pure alla loro altezza". Un lettore conclude: "Chi ha amici simili, non ha più bisogno di nemici". L'astio colpisce anche europeisti come gli ex cancellieri Schmidt e Kohl, i verdi Trittin e Roth, l'ex ministro degli Esteri Joschka Fischer ("un depravato morale"): sono "traditori del popolo", "odiatori della Germania".
Bastano queste citazioni per capire che sarà pieno di insidie, il cammino degli europei verso una progressiva messa in comune dei debiti. La parola solidarietà è vista come una trappola, tesa per costringere i tedeschi a svenarsi per espiare chissà quale colpa.
Questo clima va tenuto presente, quando si parla di scudo antispread o Fondi salva-stati, o si celebrano i progressi raggiunti ai vertici europei. È un clima incendiario, che le classi dirigenti tedesche non sanno evidentemente governare: il più delle volte lo lusingano, altre volte lo contrastano, ma avendone paura. Manca tragicamente la pedagogica capacità di spiegare le cose "nei dettagli": è l'accusa, pesante, che il Presidente Gauck ha rivolto sabato al governo. Né serve la politica dei piccoli passi: solo un salto qualitativo (Unione politica, potenziamento della Bce) creerebbe la scossa che calmerebbe gli animi oltre che i mercati. Le misure piccole sono vissute come una tortura della goccia cinese. Ma nessuno osa, e tra chi osa di meno nelle classi dirigenti ci sono gli economisti: una corporazione che ovunque ha mancato - salvo eccezioni - l'appuntamento con la crisi del 2007-2008."
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