Originariamente Scritto da
Friedrich 91
A mio parere oggi quasi tutti gli Stati avanzati stanno sperimentando una bolla, o nel settore immobiliare o in altri settori (per esempio in molti Paesi UE i titoli di Stato sono chiaramente in bolla, basti vedere come il decennale italiano renda oggi addirittura un po' meno di quello degli USA, 2.30% contro 2.37%). E' ovvio che queste bolle non dureranno per sempre e prima o poi (più prima che poi temo) arriverà un'inevitabile correzione.
Ma a quel punto i fondamentali economici attuali (diciamo le "fondamenta" su cui si regge il sistema, cioè la quantità e la qualità del capitale disponibile) faranno tutta la differenza, come l'hanno fatta nel 2007-09: i Paesi dai fondamenti più fragili vengono colpiti di più, quelli dai fondamenti più forti di meno.
E' a quello dunque che uno dovrebbe guardare a mio avviso, se vuole spostarsi in un Paese estero o investirvi: non tanto al fatto che ci possa essere o meno una bolla, perchè nel mondo attuale dell'iper-interventismo delle banche centrali (col QE americano, quello giapponese, quello inglese, quello di Draghi ecc.) tutto il mondo avanzato è in una bolla, e dunque la "buriana" prima o poi arriverà per tutti, ma chi ha le capacità per resistervi si rialzerà più in fretta.
Per intenderci, alla vigilia della crisi finanziaria del 2007, l'Irlanda era uno Stato molto più "in bolla" rispetto a tanti altri (Italia in primis) e infatti è stata colpita pesantemente dal crollo dell'immobiliare. Ma nell'arco di 6/7 anni ha ripreso il PIL pro capite perduto dalla fine del 2007 e oggi il PIL pro capite irlandese è tra i 10 più alti al mondo secondo il FMI. La "base", intesa come capitale disponibile (umano e non solo) è tutto. Non so come sia messa l'Australia sotto quell'aspetto in effetti, ma non penso così male.
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