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  1. #21461
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    In realtà l'Umbria ha perso oltre il 10% del PIL pro capite dal 2008 ad oggi, ma non è che nelle altre regioni vada poi particolarmente meglio (tolto l'Alto Adige).
    Poi come fai a sapere la crescita di un anno che non è ancora finito?
    dati di ieri al tg3 Umbria. Fin'ora siamo a -2% di pil totale.
    L'Umbria, ex regione ricca, non si è mai ripresa dallo shock del 2008 e principalmente credo perchè fortemente votata al secondario. Da allora tantissime industrie hanno chiuso o ceduto con enorme perdita di posti di lavoro. Terni poi è una città in una crisi pazzesca, molto più di Perugia che può contare su turismo-università stranieri-eventi.
    Dicembre 1996: la perfezione
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  2. #21462
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Non mi tornano tutti i dati di entrambi. Tutte le regioni italiane vanno male dal 2008, ma alcune peggio di altre tra cui è vero l'Umbria, e la migliore è vero è stata il Trentino-Alto Adige. Se però guardiamo agli ultimi due anni, le migliori sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, non il Trentino-Sudtirolo; e l'Umbria è più nelle regioni ferme o debolissimamente in crescita, che in quelle in ulteriore recessione.

    L’Italia si scopre a tre velocita. Dieci Regioni in buona salute, le altre tra stallo e recessione - La Stampa

    Emilia-Romagna prima regione in Italia per crescita del Pil: +1,4% - Buon Senso Faenza

    Pil pro capite, regione per regione: la crisi ha aumentato il divario tra Nord e Sud - Centro studi Impresa Lavoro

    PIL_01.jpg

  3. #21463
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ma il peso del terremoto nelle vicende umbre e marchigiane non c'è?
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    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  4. #21464
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ma il peso del terremoto nelle vicende umbre e marchigiane non c'è?
    In Abruzzo avrebbe pure senso, ma in Umbria/Marche le zone colpite sono abbastanza irrilevanti ai fini della formazione del PIL regionale, credo.


  5. #21465
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Non mi tornano tutti i dati di entrambi. Tutte le regioni italiane vanno male dal 2008, ma alcune peggio di altre tra cui è vero l'Umbria, e la migliore è vero è stata il Trentino-Alto Adige. Se però guardiamo agli ultimi due anni, le migliori sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, non il Trentino-Sudtirolo; e l'Umbria è più nelle regioni ferme o debolissimamente in crescita, che in quelle in ulteriore recessione.

    L’Italia si scopre a tre velocita. Dieci Regioni in buona salute, le altre tra stallo e recessione - La Stampa

    Emilia-Romagna prima regione in Italia per crescita del Pil: +1,4% - Buon Senso Faenza

    Pil pro capite, regione per regione: la crisi ha aumentato il divario tra Nord e Sud - Centro studi Impresa Lavoro

    PIL_01.jpg
    A parte che più che Trentino-Alto Adige bisognerebbe parlare di Alto Adige (il Trentino è stato nella media italiana o anche sotto), in realtà nel 2016 il Mezzogiorno è assieme al Nord-Est la macroarea che è cresciuta meglio:
    Svimez: nel 2016 il Sud cresce più del resto del Paese, ma rallenta nel 2017 - Il Sole 24 ORE

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-06-22/pil-istat-2016-crescita-piu-alta-nord-est-12-sud-09percento-103835.shtml?uuid=AEXr9KkB


    Non solo, ma se consideri che il Mezzogiorno è in calo demografico, a differenza della Lombardia e dell'Emilia che sono ancora in crescita (seppur debolissima), è evidente che il PIL pro capite è cresciuto ancor più velocemente lì che altrove.
    La storia delle "due Italie" è in realtà una bufala che a un sacco di gente piace ripetere. Le differenze di crescita si sono tutte accumulate nel biennio 2010-2011; al netto di esse la crescita tra le varie regioni italiane è stata quasi sempre sovrapponibile. Del resto parlare di "corsa" riferendosi a un +1,qualcosa dopo 15 anni di stallo non è indice di buon giornalismo
    Ad ogni modo un singolo anno non fa un trend.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  6. #21466
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    In Abruzzo avrebbe pure senso, ma in Umbria/Marche le zone colpite sono abbastanza irrilevanti ai fini della formazione del PIL regionale, credo.
    bisogna considerare che in una regione piccola e con nemmeno 1 mln di abitanti circa il 20% dell'intero pil è creato dalle Acciaierie di Terni che negli ultimi anni hanno vissuto vicende alterne, ma restano uno dei motori dell'economia. Norcia (unica parte terremotata dal recente terremoto) direi che pesa infinitamente poco.
    Vi inviterei a farvi un giro per Terni: nei due corsi principali e in generale nel centro c'è un numero abnorme di locali sfitti, alcuni da 7-8 anni!! locali in pieno centro, nelle vie del passeggio!! la crisi del 2008, almeno qui, ha cambiato (per sempre?) la dinamica del commercio. Non a caso il ministero ha dichiarato la zona Terni-Narni area di crisi complessa. Un tempo era uno dei più importanti poli industriali d'Italia.
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  7. #21467
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Regioni d'Italia - Wikipedia Qua ci sono i dati del 2015 sul pil pro-capite delle regioni italiane, fonte EUROSTAT.


    (da notare l'Abruzzo che ha superato l'Umbria)

  8. #21468
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    A parte che più che Trentino-Alto Adige bisognerebbe parlare di Alto Adige (il Trentino è stato nella media italiana o anche sotto), in realtà nel 2016 il Mezzogiorno è assieme al Nord-Est la macroarea che è cresciuta meglio:
    Svimez: nel 2016 il Sud cresce più del resto del Paese, ma rallenta nel 2017 - Il Sole 24 ORE

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-06-22/pil-istat-2016-crescita-piu-alta-nord-est-12-sud-09percento-103835.shtml?uuid=AEXr9KkB


    Non solo, ma se consideri che il Mezzogiorno è in calo demografico, a differenza della Lombardia e dell'Emilia che sono ancora in crescita (seppur debolissima), è evidente che il PIL pro capite è cresciuto ancor più velocemente lì che altrove.
    La storia delle "due Italie" è in realtà una bufala che a un sacco di gente piace ripetere. Le differenze di crescita si sono tutte accumulate nel biennio 2010-2011; al netto di esse la crescita tra le varie regioni italiane è stata quasi sempre sovrapponibile. Del resto parlare di "corsa" riferendosi a un +1,qualcosa dopo 15 anni di stallo non è indice di buon giornalismo
    Ad ogni modo un singolo anno non fa un trend.
    Ho bazzicato il Trentino-Alto Adige per lavoro fra novembre 2014 e marzo 2015 e posso confermare che dal 2008 c'è stata una netta divaricazione fra la provincia di Trento e quella di Bolzano,al punto che vari residenti in val di Non(io ero principalmente a Cavareno) si spostavano in cerca di lavoro verso l'Alto Adige,attraversando il Passo Amendola come pendolari(in quell'inverno fu quasi sempre percorribile per la poca neve).

  9. #21469
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    L'Umbria ha comunque molto turismo e gode di fama internazionale.
    Certo la questione acciaierie ha pesato moltissimo

  10. #21470
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    per tutti quelli che "va tutto bene, traquilli"

    Bankitalia, nuovo record debito pubblico: 2.300 mld

    Pubblicato il: 15/09/2017 11:56
    A luglio il debito pubblico ha segnato un nuovo record - il quinto mensile consecutivo - toccando i 2.300 miliardi di euro, con un aumento di 18,6 miliardi rispetto al mese precedente e di 44 miliardi rispetto a luglio 2016. Lo comunica la Banca d'Italia nel bollettino mensile sulla finanza pubblica, in cui si spiega che l’incremento è legato all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (salito di 32,9 miliardi, a 85,6 miliardi; erano pari a 101,0 miliardi a luglio 2016), in parte compensato dall’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (13,3 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi).
    In dettaglio, spiega Bankitalia, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 19,0 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,4 miliardi. Quanto al debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

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