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  1. #22311
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Comunque è abbastanza vergognoso che un paese dell'Europa occidentale abbia regioni più povere di paesi che sono stati sotto il comunismo per 40 anni...
    Questo basta per dimostrare la mediocrità dell'Italia.
    Ormai il sud Italia nell'UE è meno povero,a livello di reddito procapite(ma l'HDI sta seguendo,come evidenziato dal Corriere del Mezzogiorno), solo della gran parte delle regioni bulgare,di 3/4 greche,della quasi totalità di quelle rumene,di una sola polacca(che però lo sorpassera a breve),di varie croate e di qualcuna ungherese.
    E' altamente probabile che in pochi anni solo l'Epiro greco e qualche rumena,bulgara,ungherese e croata farà peggio (in particolare) di Campania,Calabria,Basilicata e Sicilia quanto ad indicatori economici principali.
    Le stesse regioni portoghesi sono tutte avanti al sud Italia,a differenza di quanto accadeva nel 2007.Anche Lituania e Lettonia stanno meglio di noi.
    Il sud sta vivendo una deriva mediterranea,che molti degli eletti dichiarano apertamente di voler assecondare,a quanto sembra.Ma certo non è iniziata oggi.
    P.s. Totalmente smentita la previsione che si faceva nel 2003/04,quando si paventava che i fondi UE sarebbero stati persi dalle regioni del sud Italia,perché più ricche di quelle degli Stati aderenti.Non è andata così,perché il sud Italia è sprofondato in modo ellenico.

  2. #22312
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Ormai il sud Italia nell'UE è meno povero,a livello di reddito procapite(ma l'HDI sta seguendo,come evidenziato dal Corriere del Mezzogiorno), solo della gran parte delle regioni bulgare,di 3/4 greche,della quasi totalità di quelle rumene,di una sola polacca(che però lo sorpassera a breve),di varie croate e di qualcuna ungherese.
    E' così solo se consideri il PIL pro capite PPA, che non solo è una misura completamente inutile ma in ogni caso non misura il reddito pro capite (come anche il PIL in generale).
    Comunque non cambia granché, con le tendenze attuali ci si arriverà presto anche nel nominale.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  3. #22313
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Avete dati sul salario mensile nelle regioni del sud Italia? Così si può fare un confronto con gli altri paesi List of European countries by average wage - Wikipedia

  4. #22314
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    E' così solo se consideri il PIL pro capite PPA, che non solo è una misura completamente inutile ma in ogni caso non misura il reddito pro capite (come anche il PIL in generale).
    Comunque non cambia granché, con le tendenze attuali ci si arriverà presto anche nel nominale.
    Pure io preferisco usare il nominale,anche se molti siti economici purtroppo si sono fissati con il PPA e questi dati sono più reperibili.
    Purtroppo,come hai detto tu,il discorso in prospettiva cambia poco.

  5. #22315
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Avete dati sul salario mensile nelle regioni del sud Italia? Così si può fare un confronto con gli altri paesi List of European countries by average wage - Wikipedia
    No,scaglionati per regioni o macroregioni non si trovano.Non resta che far riferimento al reddito procapite nominale,visto che anche l'HDI è per nazioni(e anche qui l'Italia nel suo complesso non sta facendo faville,dopo il sorpasso spagnolo e quello sloveno possiamo aspettarci quello di Israele e Repubblica Ceca).

  6. #22316
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Che poi, mi spiegate cosa c'è di così male nel reddito di cittadinanza (non come lo vogliono fare i 5 stelle)?
    Ce lo hanno tquasi tutti i paesi UE (il modello grillino è simile a quello della Germania: ti do il reddito per un periodo, ma devi dimostrare che stai cercando lavoro e non puoi rifiutarti di fare più di 2 volte di fare un lavoro che ti propongono (quale che esso sia).
    Anch ela Finlandia sta sperimentando un modello analogo
    1) la copertura: lo paghiamo con più tasse sulle imprese che producono ricchezza = trasferimento, l'ennesimo, di ricchezza da chi la produce a chi la consuma;
    2) l'idea di fondo è che se io non lavoro quando mi hanno licenziato percepisco un reddito temporaneo praticamente simile o quasi a quello che percepivo prima. Allora sai che c'è? Che se non ho voglia di lavorare faccio di tutto per farmi licenziare così posso stare a casa a prendermi il reddito di cittadinanza...finchè magari mi riassumono dopo la 2° offerta lavorativa proposta, a quel punto posso farmi ricacciare di nuovo e vivere alle spalle degli altri.

    Spesa pubblica = VIVERE ALLE SPALLE DI CHI PRODUCE.
    Diminuzione della spesa pubblica e della pressione fiscale = più libertà di scelta, privilegiare il risparmio (che è il vero motore dell'economia) rispetto al consumo, dare ad ognuno ciò che si merita secondo i consumatori e non secondo qualche personaggio egocentrico avellinese.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  7. #22317
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio Volcano Visualizza Messaggio
    Il che fa capire come si rigiri sempre la frittata in un certo modo. E ovviamente tutti a non vedere l'ora di dare addosso al "sud fannullone e parassita". Anche qui (non sorprendentemente).
    Detto questo, non sto a rispondere a tutti uno a uno, anche perché saremmo già OT. Mi chiedo solo come mai questi settentrionali arrabbiati non si stacchino una volta per tutte. E invece no, sempre lì a lamentarsi e a non agire. Un tempo avevano la Lega Nord per l'indipendenza della Padania che li prendeva in giro dalle poltrone di Roma e dalle miniere in Tanzania, ora continuano a votarli evidentemente inconsapevoli del nuovo corso lepenista. Dov'è tutta questa voglia di indipendenza?
    Non parliamo dei tanti che, quando dico "prego quella è la porta", si preoccupano per le sorti del sud rispondendo "eh ma poi voglio vedere che fate voi". Quelli non sono problemi vostri, tranquilli. Ribadisco, quella è la porta. Chissà qualche soldo (vero) cominci finalmente ad arrivare al sud

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    Ma ci fosse un referendum per la secessione domani io andrei a votare anche camminando sulle braccia, guarda, e firmerei col sangue!
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #22318
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Ma ci fosse un referendum per la secessione domani io andrei a votare anche camminando sulle braccia, guarda, e firmerei col sangue!
    io pure pur avendo origini del sud Dura salita o "discesa" verso il default?

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    località rilate 135m

    c'è ostro

  9. #22319
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Il problema del M5S non è solo politico, è un problema di mentalità.
    E' quella che io definisco "la mentalità italiota", spesso fomentata dalla sinistra dagli anni Settanta in avanti.
    Ragazzini che crescono, diventano maggiorenni, fanno le scuole dell'obbligo/università che sia e poi, quando c'è da ruggire e tirare fuori gli attributi per entrare nel mondo del lavoro ecco che inizia lo sport nazionale: il puntare il dito. Anzitutto, tanto per cominciare, se non trovo lavoro, è colpa di qualcun altro (mai mia): è colpa del Governo, del partito di XY che ha aumentato le imposte per quello, del partito Z che ha fatto quest'altro, del governo precedente, del governo in carica, della mancanza di sussidi, della politica che non fa niente per il mondo del lavoro, dell'inquinamento, ecc.ecc. E così, il medio italiota cresciuto nella bambagia sinistroide anni '70-80 e '90 si sente solo, accerchiato, umiliato. Lo Stato non lo aiuta, non gli dà un reddito, non gli trova un lavoro (perchè è lo Stato che deve trovarci un lavoro! Saremmo mica noi a doverlo cercare? Ma non scherziamo!), la classe politica fa tutta schifo perchè sono tutti attaccati alle poltrone, e voglio la mamma. Perchè sì, manda i curriculum, però lì si guadagna troppo poco, lì si lavora i weekend (lavorare i weekend? Ma poi come faccio? Gli amici, la fidanzata? E la partita a bocce della domenica? E gli apericena del sabato sera?). Una mentalità diffusa e radicata nella quale si pretende tutto, e non si rinuncia a nulla. La mentalità nella quale tutto è dovuto ed è sempre colpa di qualcun altro.
    E in questo clima che germogliano i semi della deficienza, della mollezza, perchè lavorare e/o cercare lavoro è una faticaccia.
    Non c'è più la mentalità classica nella quale sono cresciute tutte le generazioni passate: se vuoi qualcosa devi sforzarti, devi faticare e devi lottare per ottenerlo. Nessuno nega che l'economia globale e il mondo del lavoro siano cambiati, ci mancherebbe. Ma se non si entra in quest'ottica la disoccupazione non calerà mai.
    Lou soulei nais per tuchi

  10. #22320
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    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Il problema del M5S non è solo politico, è un problema di mentalità.
    E' quella che io definisco "la mentalità italiota", spesso fomentata dalla sinistra dagli anni Settanta in avanti.
    Ragazzini che crescono, diventano maggiorenni, fanno le scuole dell'obbligo/università che sia e poi, quando c'è da ruggire e tirare fuori gli attributi per entrare nel mondo del lavoro ecco che inizia lo sport nazionale: il puntare il dito. Anzitutto, tanto per cominciare, se non trovo lavoro, è colpa di qualcun altro (mai mia): è colpa del Governo, del partito di XY che ha aumentato le imposte per quello, del partito Z che ha fatto quest'altro, del governo precedente, del governo in carica, della mancanza di sussidi, della politica che non fa niente per il mondo del lavoro, dell'inquinamento, ecc.ecc. E così, il medio italiota cresciuto nella bambagia sinistroide anni '70-80 e '90 si sente solo, accerchiato, umiliato. Lo Stato non lo aiuta, non gli dà un reddito, non gli trova un lavoro (perchè è lo Stato che deve trovarci un lavoro! Saremmo mica noi a doverlo cercare? Ma non scherziamo!), la classe politica fa tutta schifo perchè sono tutti attaccati alle poltrone, e voglio la mamma. Perchè sì, manda i curriculum, però lì si guadagna troppo poco, lì si lavora i weekend (lavorare i weekend? Ma poi come faccio? Gli amici, la fidanzata? E la partita a bocce della domenica? E gli apericena del sabato sera?). Una mentalità diffusa e radicata nella quale si pretende tutto, e non si rinuncia a nulla. La mentalità nella quale tutto è dovuto ed è sempre colpa di qualcun altro.
    E in questo clima che germogliano i semi della deficienza, della mollezza, perchè lavorare e/o cercare lavoro è una faticaccia.
    Non c'è più la mentalità classica nella quale sono cresciute tutte le generazioni passate: se vuoi qualcosa devi sforzarti, devi faticare e devi lottare per ottenerlo. Nessuno nega che l'economia globale e il mondo del lavoro siano cambiati, ci mancherebbe. Ma se non si entra in quest'ottica la disoccupazione non calerà mai.
    Sintesi perfetta.
    E il motivo è quello: assistenzialismo a manetta, welfare State GIGANTESCO e fatto dai politici di ogni colore degli anni '70,'80 e '90 per comprare voti e consenso. Mentalità per cui ogni problema necessita della soluzione da parte del Governo. Mentalità per cui piuttosto che darmi da fare e aprire qualcosa per conto mio meglio un bell'impieghetto sicuro (x quanto? ) in un ufficio pubblico, seduto su una comoda cadrega a farmi pagare dal contribuente per fare cose burocratiche e inutili.

    Oggi sento, e lo sento anche da diversi miei amici, che il motivo per cui buona parte dei giovani fondamentalmente ha poca voglia di darsi da fare, vero o non vero che sia, è che non c'è più la leva militare obbligatoria, ragion per cui secondo loro andrebbe re-introdotta. Una corbelleria pazzesca secondo me. La vera ragione è lo stato sociale mammone e assistenzialista che serve ai politici per comprare il consenso.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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