Vabbè facciamo finta che sia tutto legale. Ti pare "rituale" cambiare una legge elettorale poco prima del voto? In genere sono giochetti che si fanno nei regimi autoritari, quelli che voi tanto criticate qui...
Poi girare la frittata in questo modo su chi ha subito la legge è davvero ridicolo (non sostengo i 5S!).
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C'è anche un pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che definisce come violazione dei diritti individuali e politici l'approvazione di una legge elettorale prima di un anno dalla fine (ovviamente dalla fine naturale) di una legislatura in corso... Però nessuno, tantomeno il M5S, l'ha citatata per stigmatizzare quanto stava avvenendo con l'approvazione del cosiddetto "Rosatellum" e nessuno ha fatto un esposto a Strasburgo, esposto che si sarebbe sicuramente concluso con una censura all'Italia per quanto stava avvenendo... Gli unici ad aver denunciato la situazione in modo non ambiguo sono stati quelli del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito... pensa un po'... manco la Bonino (che è scesa in campo, prendendo posizione contro il Rosatellum, solo a cose fatte) ma quei "Quattro gatti" (di cui sono onorato di far parte) che fanno capo alla Bernardini e a Turco...
Ultima modifica di galinsoga; 24/03/2018 alle 18:15
Ultima modifica di galinsoga; 24/03/2018 alle 18:11
Mah,ci sono ragazzi che nazionalisti non sono ma qualunquisti senz'altro..
Non tutti vanno a fare l'Erasmus a Copenaghen o Madrid,ne vedo tanti qui a Caserta che manco a Roma sono mai stati,a 15 anni...
Senza inclusione sociale non ci sarà mai europeismo,è quel che i liberisti puri fingono di non capire...
Se iniziasse una nuova "discesa" e la si percorresse fino in fondo penso che alla secessione ci si arriverebbe per davvero, dalla dissoluzione dell'unità politica potrebbe salvarci solo un vero federalismo... ma una vera riforma federalista, che creasse un sistema di governo basato sulla vera devoluzione di competenze, dovrebbe essere preceduta da una vera riforma amministrativa, che definisse delle aree economiche più o meno omogenee (le 20 regioni amministrative non lo erano nemmeno nel 1970, tantomeno lo sono oggi). Queste aree dovrebbero essere in grado di "reggere il più possibile da sole" e avere una "leva fiscale" adeguata per sostenere buona parte dei costi economici ed organizzativi di servizi essenziali, a partire dai sistemi di welfare... ossia esattamente la direzione opposta verso cui tendeva la riforma "federalista" di Berlusconi nel 2006, che mirava a dare competenze crescenti alle regioni amministrative attuali, con un sistema "correttivo" di solidarietà (voluto da AN e dai centristi) che somigliava molto alla Cassa per il Mezzogiorno... ora io faccio fatica a vedere un "Sistema scolastico piemontese" e un "Sistema scolastico lombardo", la Lombardia, il Veneto, l'Emilia e potenzialmente il Piemonte, la Toscana, il Lazio, la Sicilia e la Campania possono costruire un loro sistema sanitario regionale (anche se con tempi diversissimi e non da sole), ma ce lo vedi un sistema sanitario molisano, lucano o umbro? Io al referendum di 12 anni fa votai "sì" (turandomi il naso con due metaforiche mollette) perché il principio devolutivo lo condivido (con pesi e contrappesi adeguati) ma speravo comunque che l'eventuale successo del referendum portasse a un progressivo aggiustamento delle contraddizioni e velleità di quella riforma... ora francamente non so dove andremo a parare... visto anche l'immobilismo dell'attuale sistema politico, congelato dal referendum del 4 dicembre 2016 (votai scheda bianca perché non avevo mollette a sufficienza) e dalla volontà degli attuali partiti (ce li vedi quelli del M5S fare una riforma costituzionale con il Centro-Destra di Salvini? Ce li vedi mettere in atto una vera riforma amministrativa da presupposti che sono in conflitto tra loro?).
Ultima modifica di galinsoga; 25/03/2018 alle 09:12
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