Tutto quello che ho scritto in merito lo puoi trovare nel libro "La Grande Depressione" di Murray Rothbard, con statistiche che dimostrano come Hoover non tagliò affatto la spesa pubblica ne diminuì l'intervento statale, al contrario lo aumentò.
Peraltro pure in questo stesso studio si mostra come l'amministrazione Roosevelt nel 1938 non fece nessuna austerità, o quantomeno non tagliò affatto la spesa pubblica.
https://www.bea.gov/scb/pdf/2007/02%...ry_article.pdf
Quanto alla depressione del 1873-1895 fu casomai un periodo in cui ci fu una marcata deflazione, questo è vero (ma del resto c'era il gold standard e dunque una moneta sana), ma non un abbassamento del reddito pro capite, che anzi aumentò.
Grande depressione (1873-1895) - Wikipedia
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Non sarei così tranchant, o meglio dipende cosa intendi con poche eccezioni. Tra i paesi europei sviluppati alcuni sono andati meglio della media occidentale (Svezia e Germania), altri sono stati più o meno in media (Austria, Svizzera, Benelux, Regno Unito...), altri sono andati peggio (Francia, Spagna, Portogallo, Finlandia, Danimarca). Poi ci sono l'Italia e soprattutto la Grecia che sono due casi a parte, ma in linea generale l'Europa non è andata così male e adesso sta crescendo anche meglio degli Stati Uniti o dell'Australia.
Il punto comunque è che l'austerità in sé e al di là di quanto poi sia efficace o meno non si propone, come intento primario, di migliorare la crescita nell'immediato; si propone soprattutto di tamponare una situazione di emergenza e di creare le condizioni per una crescita più sostenibile nel futuro. Che in un breve periodo di tempo la crescita sia più bassa non significa di per sé che l'austerità sia stata una scelta sbagliata, bisognerebbe vedere se poi dopo paga (ad esempio è stato così in Svezia e Finlandia dopo i primi anni '90).
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Vero, ma aggiungo due note che ritengo rilevanti:
A) Manca comunque la Germania
B) Molti dei paesi nella tabella citata hanno comunque avuto una contrazione della spesa pubblica dal 2009 (anno del picco legato alla crisi) ad oggi, talvolta notevole. L'Italia no.
Qua però scivoliamo anche nell'etica. Preferiamo vedere un po' di gente in più che dorme sotto i ponti, con la maggioranza degli altri che sta meglio, oppure un paese che si barcamena come può per decenni (l'Italia)? La conseguenza della seconda opzione è un insieme che include anche la prima opzione, che è quanto già successo in Grecia.
Non ho detto Hoover abbia tagliato la spesa o alzato le tasse, l'atteggiamento è stato principalmente passivo, ma questo basta e avanza di fronte ad una crisi come quella.
Gli errori più grossi comunque furono sul fronte della politica monetaria, so che per Rothbard ogni cosa che non sia assecondare pienamente il collasso spontaneo dell'economia tagliando la base monetaria e la spesa in proporzione è considerato interventismo, ma la trovo una visione piuttosto distorta. Ci fu un atteggiamento passivo e inadeguato, per fortuna questa volta avevamo un grande studioso della Grande Depressione come Bernanke alla guida della FED, i suoi Essays on the Great Depression sono molto istruttivi.
Se vuoi qualcosa più veloce in merito
The Great Depression | Federal Reserve History
Nel 1937-38 lo shock fu prevalentemente monetario (come la BCE nel 2011), dal punto di vista fiscale ci fu poco e fu compensato nell'arco di pochi mesi. Fu una crisi lampo, sui dati annuali non si vede molto.
Recession of 1937–38 | Federal Reserve History
Nella lunga depressione è mancato un marcato collasso dell'attività economica, ma il calo pro capite per 10 anni c'è. Fu un periodo di gravi recessioni in serie alternati a momenti di crescita più o meno forte, non mi pare che corrisponda alla tua definizione per cui nessuna crisi avesse "superato 1-2 anni in termini di durata".
I decenni precedenti la grande depressione sono costellati di crisi finanziarie e bancarie con conseguenze più o meno gravi, nonostante di trattasse di una fase di fortissima innovazione tecnologica quindi con un potenziale di crescita immenso. Guardarlo con nostalgia mi sembra francamente surreale.
Ma la cosa più significativa a mio parere è che il periodo pre 2008 e quello pre 1929 presentano una quantità enorme di similitudini nonostante la differenza enorme di istituzioni monetarie. Allora Gold Standard, adesso fiat money, ma la dinamica economica che conduce alla crisi è simile. Non ti viene il dubbio che forse la moneta non c'entra? E il successo dell'economia USA, che ha fatto l'esatto contrario di quello che prescrive la scuola austriaca, dovrebbe essere un ulteriore indizio.
Ultima modifica di snowaholic; 22/05/2018 alle 11:57
Stavo lavorando su un dataset senza Germania e mi scocciava andarla a riprendere...
Comunque neanche loro
2007 42.8
2016 43.9
Il picco della crisi non è un momento di paragone affidabile, ci sono troppe spese frutto della crisi stessa che sarebbero venute meno comunque anche senza austerity (salvataggi bancari, sussidi di disoccupazione ecc...). Soprattutto per fare confronti tra Paesi non è adatto, richiederebbe un lavoro di armonizzazione.
Volendo limitare l'effetto ciclico proviamo a confrontare la spesa primaria (senza interessi) su più anni di picco ciclico, 2006-2006 e 2016-2017. Per tutti i Paesi tranne la Grecia una percentuale maggiore implica anche un valore assoluto maggiore.
Il calo Irlandese è dovuto al fatto che il denominatore è totalmente distorto dalle strategie di elusione fiscale delle multinazionali che gonfiano il PIL, la spesa nominale è piatta. Italia in netta crescita, ma ricordo sempre che nella percentuale di spesa ci sono anche i finti tagli alle tasse in forma di detrazioni (80 euro) che pesano quasi un punto.
2006 2007 2016 2017 Euro area 43.3 42.5 45.5 45.1 Belgium 44.4 44.3 50.4 49.8 Denmark 48.0 48.0 52.2 50.8 Germany 42.0 40.2 42.8 42.9 Ireland 32.8 34.9 24.9 24.1 Greece 40.7 42.6 46.3 44.8 Spain 36.7 37.5 39.4 38.5 France 50.1 49.8 54.7 54.7 Italy 43.2 42.0 45.4 45.1 Netherlands 41.0 40.5 42.4 41.6 Austria 47.2 46.1 48.5 47.2 Portugal 42.5 41.5 40.8 42.0 Finland 46.8 45.4 54.9 52.8 United Kingdom 38.9 38.9 39.1 38.4
Il 2005-06 rappresenta però il picco minimo di spesa pubblica/PIL in praticamente tutti i paesi considerati, nel contesto di un boom globale. Il rapporto è andato comunque calando in maniera quasi continua dal 2009 in poi in molti stati europei (qui ad esempio i Paesi Bassi):
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Esattamente quello che intendo: le politiche di deficit spending danno un effetto di crescita immediato, ma a lungo andare si pagano con una nuova crisi di più grave natura. L'austerità, fatta di riduzioni al bilancio pubblico, invece può portare un iniziale contrazione economica ma di breve durata, alla quale segue una crescita più sostenibile a lungo termine. Certo, poi c'è anche l'alternativa di austerità fatta di tassazioni che è quella adottata dall'Italia e che ha come risultato quello di curare la malattia ammazzando il paziente.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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