Originariamente Scritto da
Friedrich 91
Il problema è che quando agisci per decine di anni indebitandoti fino al collo per politiche con esiti felici esclusivamente nel breve periodo (e prevalentemente per un certo gruppo di persone), pensando di poter ignorare le leggi dell'economia, ipotechi il futuro per il presente. Ma prima o poi il conto di decine di anni di politiche monetarie e fiscali costantemente espansive arriva da pagare.
La Thatcher diceva che il problema del socialismo è che prima o poi finiscono i soldi degli altri. Noi oggi siamo pressoché arrivati a quel punto.
A forza di fare politiche redistributive e assistenzialiste invece di creare nuova ricchezza (cosa che avviene unicamente tramite l'innovazione e l'aumento della produttività, non tramite la stampante di Via XX Settembre a Roma), abbiamo ottenuto l'effetto che la quantità di persone che dipendono dallo Stato e che ricevono denaro dallo Stato oggi è più alta di quella che crea lavoro e ricchezza con imprese private.
Morale della favola? Pareggio o non pareggio di bilancio in costituzione siamo arrivati al punto in cui la parte della popolazione che consuma ricchezza ha superato in termini % quella che la crea.
E dunque come si possono mantenere i servizi pubblici, il welfare, la sanità, l'inclusione sociale, le politiche assistenziali e tante altre belle cose? In nessun modo. Il deperimento dei servizi pubblici che stai iniziando ad osservare oggi è solo l'inizio di un processo inevitabile di logoramento e distruzione degli stessi. Vedrai nei prossimi anni.
E il motivo è che Europa o non Europa la realtà è che se non si crea ricchezza non si possono mantenere i servizi pubblici. A forza di redistribuire sottraendo risorse al privato e all'iniziativa imprenditoriale stiamo arrivando al punto in cui saremo tutti ugualmente poveri e con servizi pubblici di qualità pessima.
La Gran Bretagna questa cosa la capì bene, noi invece siamo ancora qui a parlare di più assistenza, più inclusione, più welfare...ma con quali soldi ??? Con quale ricchezza, che ormai gli imprenditori scappano a gambe levate da qui? E' questo che l'italiano non riesce a capire. E' ora di scendere dal mondo fiabesco del welfare State e lottare x uno Stato che rimetta al centro la produzione di ricchezza, non la sua redistribuzione.
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