Allora, mi limito a dire due cose:
1) la tempesta finanziaria dovrebbe temporaneamente calmarsi, anche se è estremamente verosimile che i differenziali dei tassi di interesse si stabilizzino su un plateau più alto rispetto ai livelli che avevamo avuto fino a fine aprile/inizio maggio e questo per fattori anche esterni, ad esempio le prospettive legate alla fine del QE (che deve arrivare ordinatamente) e alla situazione internazionale inquietante in materia di commercio internazionale, visto l'avvio della guerra commerciale con gli USA, che invece va disinnescata sul nascere, negoziando con Trump e non facendo coglionate o impuntamenti di bandiera per difendere astratti principi ideologici o comode rendite di posizione.
2) è molto probabile che un po' di recupero di credibilità italiana sia dovuto alla sorprendente "tenuta" delle istituzioni in una fase tempestosa come quella di inizio settimana, insomma è probabile che gli investitori internazionali si tranquillizzino (anche se non è detto che la tranquillità duri moltissimo) perché si è capito che le istituzioni italiane sono in grado di reggere, perfino nelle situazioni più estreme e comunque esistono garanzie che impediscono (o quantomeno frenano) determinate derive. Da questo punto di vista, sebbene alcune scelte del Presidente della Repubblica mi siano parse estremamente temerarie, penso che Mattarella ne esca molto rafforzato...
Come era successo nel 2011 la tempesta finanziaria si è presentata nel momento in cui l'Italia pareva prossima all'uscita dal sistema della moneta unica, quindi non c'era un problema di solvibilità (tipo Grecia) o di imminente collasso del sistema bancario (Spagna) ma un enorme problema di credibilità internazionale, che, per certi aspetti era ed è anche peggio... visto che non è detto non si possa ripresentare, soprattutto se, al primo contrato politico interno o esterno alla maggioranza, tornerà a prevalere la "politica del twit"...
Ultima modifica di galinsoga; 01/06/2018 alle 10:24
Ciao Josh, permettimi, non sono d’accordo. La vedo come una semplificazione enorme quella dell “elettorato medio”.
Dico questo forse perché non uso ne Facebook, Twitter, o altre armi di distrazione di massa simili.....quindi non sono “contaminato” da tutto il liquame che scorre a fiumi su quei lidi.
Se però qui veramente pensiamo che 17 milioni di noi siano davvero tutti dei minorati mentali, mentre i restanti tutti dei responsabili cittadini, colti, consapevoli, rispettabili......allora stiamo ponendo la discussione su due livelli incompatibili.
Sul degrado della nostra società, a tutti i livelli, dal elettore medio al dirigente politico, anche qui, ci andrei più cauto.
Non so tu, ma io mi ricordo di campagne elettorali anni 80-90 dove l elettorato veniva catturato a suon di concessioni edilizie, lavori pubblici dozzinali come un lampione davanti al cancello di casa, il posto di lavoro regalato al figlio o alla figlia. Alla stra-faccia del populismo dei nostri giorni.....
Inoltre, notiamo pure il fatto che in una situazione così critica come quella appena superata, non abbiamo assistito a nessuna “rivolta di piazza”....cosa che in altri tempi o in altri paesi non sarebbe stata per nulla scontata. Poi certo, se il nostro termometro è Facebook, beh allora amen.
Anch'io sono stato attivista politico, ora partecipo di meno nel gruppo in cui ero proprio perché a livello di politica economica spesso i temi sono trattati di striscio, e anche sul tema immigrazione capitano cose simili. Però i due gruppi in cui ho militato sono molto attivi sul territorio
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Anche io sono stato un militante politico, ma ho concluso la mia esperienza quasi 10 anni fa, quando mi sono reso definitivamente conto che non aveva senso fare militanza politica se non c'erano mai occasioni per parlare di politica, nemmeno di politica locale... infine su alcuni temi (politiche economiche, giustizia, ecc.) le mie posizioni, di tipo liberal-democratico, erano veramente minoritarie all'interno del mio partito e quindi me ne sono allontanato. Sono attualmente iscritto a un movimento politico che, avendo carattere transnazionale, mantiene un dibattito interno e fa (con le sue limitate risorse e capacità) informazione e approfondimento su temi che gli altri partiti ignorano (quando va bene) o strumentalizzano (quando va male)...
Immagino, una fatica immensa star seduto in poltrona al Quirinale a parlare di Governo, enormemente superiore a quella di chi ogni giorno rischia i propri soldi in un'attività di impresa per creare ed innovare, venendo oltretutto tassato e tartassato dalla burocrazia come non mai.
Il mio pensiero va di certo alle fatiche mostruose fatte da Conte, non di certo a questi ultimi soggetti.
Quoto solo la parte su Cottarelli invece.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Gli italiani son rimasti sulle loro perché, semplicemente, quando dicono una cosa e dopo due ore l'esatto contrario, non si capisce più niente e si sorvola.
Io stesso appena provavo ad informarmi mi giravano e lasciavo perdere...
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prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ma non credo proprio.
D'altra parte è normale che il confronto avvenga su temi su cui le opinioni siano più o meno divergenti.
Altrimenti saremmo pieno di post "Bravo @kima", "Bravo @FunMBnel"... Sai che noia... Roba da insulina.
Ovvio che è così; certo... C'è anche l'ipotesi che siano proprio deficienti, e non la scarterei a priori...
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