Sì,infatti il mio dissenso con @marco85 si basa soprattutto(anche se non solo)su questo aspetto.
@snowaholic , quest'articolo esplicita meglio il mio punto di vista(immagino che per te sia quasi una bestemmia ma ciò fa parte,appunto, delle forti differenze fra le nostre visioni di partenza):
La malattia dell’Italia non e l’austerita - Il Foglio
E chi ha detto che è diventato così dopo?
Basta vedere chi ha avuto la maggioranza dei consensi nel tempo, anche fermandoci solo all'ultima ventina d'anni: il milione di posti di lavoro, l'innalzamento (a debito, ma fa nulla...) delle pensioni minime, il milione e mezzo di posti di lavoro, gli 80 Euro, il reddito di cittadinanza e varie soluzioni lisergiche con cui aumentare magicamente i soldi in tasca. Se andiamo più indietro troviamo le baby pensioni e "altri crimini contro le finanze pubbliche" vari.
Succede che quando spendi più di quel che incassi (tutto compreso) da qualche parte bisogna tagliare.
Resta comunque il fatto che: la spesa sanitaria è in linea con i partner occidentali e la spesa per le pensioni e di decine di miliardi superiore a quella dei partner occidentali. E per come funziona la previdenza in Italia anche quello è praticamente welfare...
Ma siccome son diritti acquisiti.................
Ultima modifica di FunMBnel; 12/06/2018 alle 09:14
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Male! Non c'è niente che apra la mente come il confronto con altre realtà.
Però certe affermazioni andrebbe contestualizzate un po': se servono allora non ci sono problemi di tenuta dei conti; se generano problemi di tenuta dei conti allora non servono.
Per poi dire che le multinazionali cattive li sfruttano?
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Infatti.
Tutti, nessuno escluso, hanno scelto la soluzione dei tagli lineari ad cazzum su alcuni capitoli con il risultato di sottrarre risorse (ed era uno scopo), ma senza efficientare il sistema con il classico risultato di cittadino cornuto e mazziato.
Nessuno che abbia avuto le palle di andare a tagliare le, ahimè non troppe, cose davvero inutili o predisporre un piano di tagli in modo che diventino sostanziosi nel tempo sulle voci davvero anomale. L'unico caso è la Fornero e seguenti, messi in campo da un governo non politico, che peraltro andrà a regime in tempi biblici visto che il pregresso ancora una volta è rimasto com'era.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
posso anche essere d'accordo con te, io non nego che probabilmente non possiamo permetterci un welfare così "importante" ma quello che dicevo è verso chi nega che ci sia stato uno smantellamento progressivo. Questo non si può dire.
Proprio ieri c'è stato, del tutto ignorato dai media, un allarme lanciato dal sindacato dei medici italiani in cui si denunciava la perdita di 70.000 posti letto negli ultimi 10 anni a causa dello scriteriato taglio alla spesa sanitaria pubblica, che ci ha portato ad essere tra gli ultimi in ue per quanto riguarda i posti letto pro-capite: 3,7 posti per mille per abitante. I medici hanno affermato che: "Le scelte politiche e amministrative in questo campo dovrebbero essere orientate non solo all’economia, ma soprattutto alla inviolabilità della dignità umana”.
Questo solo per fare un esempio...
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
La differenza è che la loro spesa durante la prima fase della crisi era cresciuta parecchio, la nostra ha cominciato ad essere tagliata molto prima e già nel periodo 2008/2011 (ce la ricordiamo la L133/2008 e i suoi tagli lineari?). Il risultato è che sul lungo termine le dinamiche di spesa sono molto simili, ma in termini reali è anche peggio la nostra situazione perché non siamo riusciti veramente ad abbattere i costi e abbiamo solo tagliato servizi (il discorso di come si taglia).
Il discorso sul taglio in termini assoluti è verissimo ed aggrava ulteriormente la nostra situazione, motivo per cui bisognerebbe dare priorità assoluta alle riforme a costo zero o quasi che consentirebbero di aumentare la crescita. Tagliare la spesa in termini assoluti è difficilissimo sia dal punto di vista legale che da quello politico, la crescita consentirebbe di diluire le spese difficili o impossibili da aggredire in termini nominali.
In termini generali il discorso ha alcuni pregi, è vero che l'austerity è finita nel 2013 e che adesso non è il nostro problema principale. È anche vero che da noi un progetto complessivo di riforme è mancato, condivisibile o meno.
È totalmente ideologica invece la distinzione tra austerity buona e austerity cattiva basata sulla distinzione tra tasse e spesa o tra spesa corrente e investimenti. Oltre al fatto che dal lato della domanda in generale i tagli di spesa sono peggiori, in entrambi i casi si può fare buona spesa (corrente o di investimento) e pessima spesa (corrente o di investimento), riforme fiscali fatte bene o fatte malissimo.
Cameron al di là della tragedia Brexit non ha avuto risultati economici mirabolanti, nonostante la svalutazione della sterlina abbia supportato non poco l'economia inglese (fossero stati dentro l'Euro sarebbe stato un dramma, altro che Grecia e Italia). Poi se si vuole acclamare la riduzione del peso dello stato a prescindere, questo è un fatto puramente ideologico.
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