Pagina 2359 di 3057 PrimaPrima ... 13591859225923092349235723582359236023612369240924592859 ... UltimaUltima
Risultati da 23,581 a 23,590 di 30569
  1. #23581
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    In termini generali il discorso ha alcuni pregi, è vero che l'austerity è finita nel 2013 e che adesso non è il nostro problema principale. È anche vero che da noi un progetto complessivo di riforme è mancato, condivisibile o meno.

    È totalmente ideologica invece la distinzione tra austerity buona e austerity cattiva basata sulla distinzione tra tasse e spesa o tra spesa corrente e investimenti. Oltre al fatto che dal lato della domanda in generale i tagli di spesa sono peggiori, in entrambi i casi si può fare buona spesa (corrente o di investimento) e pessima spesa (corrente o di investimento), riforme fiscali fatte bene o fatte malissimo.

    Cameron al di là della tragedia Brexit non ha avuto risultati economici mirabolanti, nonostante la svalutazione della sterlina abbia supportato non poco l'economia inglese (fossero stati dentro l'Euro sarebbe stato un dramma, altro che Grecia e Italia). Poi se si vuole acclamare la riduzione del peso dello stato a prescindere, questo è un fatto puramente ideologico.
    I problemi della spesa pubblica italiana sono due: è mal calibrata(la voce "pensioni" fa la parte del leone e pure della tigre) ed è storicamente inefficiente. Il secondo problema si aggrava scendendo di latitudine(vedi la sanità dal Lazio in giù) ed è molto complesso da risolvere,perché è connesso ai guai ed agli acciacchi del sistema-Paese.

  2. #23582
    Vento fresco
    Data Registrazione
    24/12/17
    Località
    Roma
    Età
    36
    Messaggi
    2,463
    Menzionato
    476 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Il discorso non è che non ci sia stato austerity in Italia(sebbene non sia durata tantissimo,visto che già nel 2014 è iniziato il periodo delle mancette elettorali e le politiche espansive sono riprese,sfruttato qualche sprazzo di flessibilità europea) ma,che contrariamente alla vulgata generale e come ha messo in evidenza il @Friedrich millanta volte, è stata un'austerity che non ha inciso sulla spesa pubblica(tolta la riforma Fornero, piuttosto pesante) ma sull'ulteriore inasprimento della pressione fiscale, iniziato già nel 2011,quando era in carica il governo che precedette quello tecnico.
    Eppure,nella percezione generale, sembra che i governi che si sono succeduti dal novembre 2011 si siano messi a demolire lo Stato sociale, che invece ha perpetuato le sue inefficienze ma non è stato oggetto di alcuno smantellamento.
    Gli interventi dal lato della spesa ci sono stati e anche piuttosto incisivi, altrimenti la spesa sarebbe cresciuta molto più di così. Dal 2008 le entrate sono cresciute dell'11%, le uscite dell'8,7%. Ovviamente in un contesto di PIL reale leggermente decrescente (su scala decennale è quasi un record ) questo significa un aumento della pressione fiscale, ma non è stato preponderante nella misura che pensate voi. Soprattutto non è così diverso dagli altri stati europei, con la differenza fondamentale che noi non abbiamo fatto politiche espansive nel periodo 2008-2011 quindi avevamo un deficit più basso ma non avevamo tagli di tasse temporanei da lasciar scadere o spese temporanee da non rinnovare. Loro hanno una crescita dignitosa e noi no, quindi per avere lo stesso effetto sui conti pubblici serve uno sforzo fiscale (e politico) molto maggiore.

    La spesa pubblica è rigida e l'invecchiamento della popolazione pesa tantissimo, non si può dimenticare questo fatto. La percezione generale dipende dal fatto che siamo in uno stato di compressione permanente della spesa in un contesto in cui i bisogni della popolazione aumentano.
    I cittadini vedono gli effetti delle politiche di austerity sui servizi, non dai livelli di spesa che oggettivamente non conosce quasi nessuno. E il grosso delle politiche pseudo-espansive degli ultimi anni è stato dal lato fiscale (decontribuzione, 80 euro, IMU) anche se in gran parte vengono classificati come aumenti di spesa.

  3. #23583
    Vento fresco L'avatar di Presidente
    Data Registrazione
    19/04/18
    Località
    Castelforte (LT)
    Messaggi
    2,342
    Menzionato
    27 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    I problemi della spesa pubblica italiana sono due: è mal calibrata(la voce "pensioni" fa la parte del leone e pure della tigre) ed è storicamente inefficiente. Il secondo problema si aggrava scendendo di latitudine(vedi la sanità dal Lazio in giù) ed è molto complesso da risolvere,perché è connesso ai guai ed agli acciacchi del sistema-Paese.
    Qui c'è da quotare in toto, purtroppo
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  4. #23584
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
    Data Registrazione
    04/07/07
    Località
    Acquafredda (BS) 55 m /Ferrara (FE)
    Età
    32
    Messaggi
    36,980
    Menzionato
    42 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    In termini generali il discorso ha alcuni pregi, è vero che l'austerity è finita nel 2013 e che adesso non è il nostro problema principale. È anche vero che da noi un progetto complessivo di riforme è mancato, condivisibile o meno.

    È totalmente ideologica invece la distinzione tra austerity buona e austerity cattiva basata sulla distinzione tra tasse e spesa o tra spesa corrente e investimenti. Oltre al fatto che dal lato della domanda in generale i tagli di spesa sono peggiori, in entrambi i casi si può fare buona spesa (corrente o di investimento) e pessima spesa (corrente o di investimento), riforme fiscali fatte bene o fatte malissimo.

    Cameron al di là della tragedia Brexit non ha avuto risultati economici mirabolanti, nonostante la svalutazione della sterlina abbia supportato non poco l'economia inglese (fossero stati dentro l'Euro sarebbe stato un dramma, altro che Grecia e Italia). Poi se si vuole acclamare la riduzione del peso dello stato a prescindere, questo è un fatto puramente ideologico.
    Visto che tuttavia mi citi gli Stati Uniti come esempio di quello che avremmo dovuto seguire, dovresti però sapere che gli Stati Uniti nel periodo di Obama, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2014, hanno tagliato DRASTICAMENTE la spesa. Questa è la spesa pubblica americana durante gli ultimi 10 anni.

    United States Government Spending | 1950-2018 | Data | Chart | Calendar

    Il taglio è evidente anche nel grafico di più lungo periodo che va dal 1950 in poi.
    Se vogliamo far finta di nulla sul caso della GB di Cameron come spieghiamo il caso americano allora?
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #23585
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Visto che tuttavia mi citi gli Stati Uniti come esempio di quello che avremmo dovuto seguire, dovresti però sapere che gli Stati Uniti nel periodo di Obama, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2014, hanno tagliato DRASTICAMENTE la spesa. Questa è la spesa pubblica americana durante gli ultimi 10 anni.

    United States Government Spending | 1950-2018 | Data | Chart | Calendar

    Il taglio è evidente anche nel grafico di più lungo periodo che va dal 1950 in poi.
    Se vogliamo far finta di nulla sul caso della GB di Cameron come spieghiamo il caso americano allora?
    Soprattutto fra il 2009 ed il 2011. Per trovare un calo simile,si deve tornare indietro di decenni.

  6. #23586
    Vento fresco
    Data Registrazione
    24/12/17
    Località
    Roma
    Età
    36
    Messaggi
    2,463
    Menzionato
    476 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Visto che tuttavia mi citi gli Stati Uniti come esempio di quello che avremmo dovuto seguire, dovresti però sapere che gli Stati Uniti nel periodo di Obama, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2014, hanno tagliato DRASTICAMENTE la spesa. Questa è la spesa pubblica americana durante gli ultimi 10 anni.

    United States Government Spending | 1950-2018 | Data | Chart | Calendar

    Il taglio è evidente anche nel grafico di più lungo periodo che va dal 1950 in poi.
    Se vogliamo far finta di nulla sul caso della GB di Cameron come spieghiamo il caso americano allora?
    Io ho sempre citato gli USA come esempio per la politica monetaria, non quella fiscale che avrebbe potuto essere migliore.

    Comunque quei dati non tornano proprio, ti riporto la spesa totale (general Government) per gli USA secondo il FMI dal 2007 al 2018

    4999.39 5493.853 5995.308 5986.127 6044.225 6022.09 6015.751 6191.108 6372.173 6595.983 6915.205 7349.242

    Non so cosa ci sia di sbagliato in quel dato, ma non ho mai visto niente di simile. La spesa pubblica USA prima della crisi era al 34% circa del PIL, è schizzata al 41% all'apice della crisi e poi è riscesa al 36%, un discreto uso della spesa in funzione anticiclica.

  7. #23587
    Uragano
    Data Registrazione
    12/06/02
    Località
    Tbilisi, Georgia
    Messaggi
    16,621
    Menzionato
    38 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Infatti.
    Tutti, nessuno escluso, hanno scelto la soluzione dei tagli lineari ad cazzum su alcuni capitoli
    ... e in maniera geograficamente omogenea.


  8. #23588
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Io ho sempre citato gli USA come esempio per la politica monetaria, non quella fiscale che avrebbe potuto essere migliore.

    Comunque quei dati non tornano proprio, ti riporto la spesa totale (general Government) per gli USA secondo il FMI dal 2007 al 2018

    4999.39 5493.853 5995.308 5986.127 6044.225 6022.09 6015.751 6191.108 6372.173 6595.983 6915.205 7349.242

    Non so cosa ci sia di sbagliato in quel dato, ma non ho mai visto niente di simile. La spesa pubblica USA prima della crisi era al 34% circa del PIL, è schizzata al 41% all'apice della crisi e poi è riscesa al 36%, un discreto uso della spesa in funzione anticiclica.
    Preparato ma troppo neokeynesiano È comunque un arricchimento confrontarsi.

  9. #23589
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Visto che tuttavia mi citi gli Stati Uniti come esempio di quello che avremmo dovuto seguire, dovresti però sapere che gli Stati Uniti nel periodo di Obama, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2014, hanno tagliato DRASTICAMENTE la spesa. Questa è la spesa pubblica americana durante gli ultimi 10 anni.

    United States Government Spending | 1950-2018 | Data | Chart | Calendar

    Il taglio è evidente anche nel grafico di più lungo periodo che va dal 1950 in poi.
    Se vogliamo far finta di nulla sul caso della GB di Cameron come spieghiamo il caso americano allora?
    Resta da capire perché Obama venne definito un socialista e non solo da quegli spostati ideologici dei Tea Party. In realtà fu molto più simile a Clinton che a Dukakis e Mac Govern. In politica economica non fu molto diverso dal britannico Brown.

  10. #23590
    Vento fresco
    Data Registrazione
    24/12/17
    Località
    Roma
    Età
    36
    Messaggi
    2,463
    Menzionato
    476 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Resta da capire perché Obama venne definito un socialista e non solo da quegli spostati ideologici dei Tea Party. In realtà fu molto più simile a Clinton che a Dukakis e Mac Govern. In politica economica non fu molto diverso dal britannico Brown.
    A parte il colore della pelle che ha un suo ruolo, due sigle dicono molto: ARRA e ACA.
    L'American Recovery and Reinvestment Act è il maxi piano di stimolo fiscale approvato nel 2009 per contrastare la crisi economica, che è stato letto come un tentativo di espandere il ruolo del governo (ed in effetti la spesa in proporzione al PIL è temporaneamente esplosa).
    L'Affordable Care Act è stato il secondo grosso motivo di scontro, pur cercando di risolvere il problema della scarsa copertura assicurativa nel modo più market-friendly possibile, molto simile a precedenti proposte repubblicane. Con l'ACA Obama è riuscito contemporaneamente ad avere un maggiore ruolo pubblico e a ridurre l'inflazione dei costi sanitari, ma per i repubblicani attuali era comunque troppo statalista. Eppure dopo due anni devono ancora trovare un sistema che funzioni meglio dell'attuale e che stia bene a tutti i repubblicani.

    L'avversione ideologica verso la politica monetaria non convenzionale della FED inoltre ha esasperato il sentimento antigovernativo, visto che Obama ha sempre supportato Bernanke e ne ha rinnovato il mandato.
    Aggiungi il tentativo di lasciar scadere i tagli delle tasse approvati da G.W. Bush e si capisce perché i donatori del partito repubblicano abbiano fatto qualunque cosa per cercare di ostacolarlo.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •