Originariamente Scritto da
FilTur
In realtà potrebbe essere tutta fuffa, dato che a quanto pare LEGALMENTE non si potrebbe uscire dall'Euro:
Withdrawal from the Eurozone - Wikipedia
Il condizionale è d'obbligo, dato che mi sembrano tutte posizioni legalistiche/burocratiche che potrebbero benissimo scontrarsi con la realtà dei fatti di uno stato che "voglia fare di testa sua". In ogni caso le conseguenze sarebbero pesantissime: io correggerei dicendo che nei fatti un paese membro può anche decidere di uscire dall'Euro, ma con conseguenze che andrebbero ben oltre il semplice default sul debito. Siamo comunque in un campo inesplorato ed incerto. D'altra parte, se uno stato uscisse dall'Euro (quantomeno in caso di espulsione ovvero di consenso da parte del resto dell'Eurozona) potrebbe in teoria rimanere nell'UE ovvero esservi subito riammesso, sotto certe condizioni.
Insomma mi pare tutta propaganda elettorale, con qualche danno (miliardario) collaterale dovuto all'innalzarsi dello spread. Si accarezza la pancia di certa gente con un progetto che, più che irrealizzabile (in fondo, basta affrontarne le conseguenze), è pericoloso senza promettere alcun reale beneficio (tranne che nella mente di chi pensa che il mondo si sia fermato al 1988).
L'importante, però, è che l'UE/Euro mantenga la sua forza e la sua autorevolezza: so che qui, lasciatemi la frecciatina, si divide tutto in bianco&nero, e se qualcuno critica la gestione Juncker o riconosce alcune ragioni al gruppo di Visegrad viene tacciato di sovranismo/populismo o anche di clerical-fascismo
ma non saranno né il muro contro muro né una gestione élitaria e forzata della UE a mantenere la forza e l'autorevolezza dell'Eurozona. Un po' di autocritica non guasterebbe, senza la quale non solo non si prende forza da soli, ma al contrario si rafforzano i movimenti c.d. sovranisti/populisti.
P.S. E aggiungerei sia la problematica dei migranti, che andava affrontata in maniera realmente europea molto prima (ma sia i "moderati" italiani che quelli ovest-europei non lo hanno fatto), invece che lasciarla sulle spalle di stati ipocriti ed inefficienti come l'Italia (a proposito, siete mai entrati nell'ufficio immigrati di una questura?). Sia il fatto che a furia di gridare contro il "liberismo" americano/turbocapitalista da parte di ogni forza politica degli ultimi 40 anni "la gente comune" non ci ha più capito niente, se non che questi liberismo sia il demone assoluto (che ti porta via la scuola, la sanità, il posto di lavoro, l'olio extravergine italiano, la pensione e magari anche il figlio o il coniuge), e oggi confonde spesso e volentieri qualunque minima riforma o qualunque accordo commerciale (es. il CETA che anzi beneficia molto più noi che altri) con un turboliberismo che a me andrebbe anche bene, ma del quale in Europa non c'è traccia almeno dalla Belle Epoque in avanti. Ricordiamoci infine che, se la nostra classe politica sta decadendo in maniera palese, è stata però la "serissima" classe politica della Prima Repubblica (sia il Pentapartito sia le opposizioni PCI e MSI) a metterci nella terribile situazione in cui siamo (debito, pensioni, spesa pubblica, burocrazia, inefficienza della macchina pubblica ecc.).
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