Sì, infatti, sarebbe l'unica soluzione.
Però se ci sarà nei prossimi anni una nuova crisi economica in Europa non ci saranno i soldi per poterli investire in una difesa unica dell'Ue, anzi forse non ci sarà proprio più l'UE se qualche Stato, tipo l'Italia, come da thread, fallisce, tirandosi nella bancarotta anche altri Stati che hanno economie, investimenti, mercati di sbocco legati all'Italia. L'Italia è too big to save
Idee innovative e moderne contro il declino.
Provate ad indovinare un po' cosa vogliono fare ora quelli "nuovi", "diversi" ecc.
Alitalia: Toninelli, tornera di bandiera con 51% in capo all'Italia - Cronaca - ANSA.it
Salvare aziende decotte per la 45esima volta coi soldi del contribuente. Veramente una genialata, mai fatta da nessuno dei politici tanto criticati negli ultimi anni , condita poi da un cenno all'italianità che mi mancava proprio
Francamente non so più se mette la faccina che ride sarcastica pensando al baratro che si avvicina sempre di più oppure quella che piange….
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Evvai, è Honesta, la gggente allora è d'accordo
<<Di Maio, la segretaria di Pomigliano a 72mila euro l'anno>>. Lui: <<Vergognatevi, e onesta>>
Nuovo che avanza = Prima repubblica BIS
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ma dimmi cosa ne pensi tu del fare spesa pubblica usando l'avanzo commerciale (in gran parte se non nella totalità privato)...
Io di quel pozzo senza fondo e pure nero di Alitalia ho già parlato abbastanza in questo topic. Giusto che se 'sti ritardati mi costringono a parlarne di nuovo organizzo una rivoluzione armata...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Daugherty deve vendere le consulenze sull'AI, per forza è entusiasta!
Ha anche in gran parte ragione, il discorso del reskilling è comunque fondamentale e imprescindibile, dal punto di vista aziendale va bene così.
Da un punto di vista macroeconomico invece lui se la cava con un "è sempre stato cosi" che non soddisfa pienamente gli economisti. Le grosse fasi di automatizzazione portano forti aumenti di produttività nei settori coinvolti, che producono una riduzione dei costi di quel settore e spesso riducono il peso di quel settore nell'economia, sicuramente in termini di occupazione ma talvolta anche in termini di fatturato e valore aggiunto.
Certamente serviranno tanti lavoratori qualificati, ma quanti saranno? E quanti altri, anche qualificati, non serviranno più perché la macchina impara da sola e serve solo un supervisore per decine di macchine? Per definizione il vantaggio economico dell'automazione è quello di ridurre il costo del lavoro, quindi per mantenere i livelli occupazionali dovresti aumentare esponenzialmente la produzione, ma è realisticamente possibile? Nella pratica i settori soggetti ad automazione riducono fortemente il numero di occupati ed è sempre stato così.
Finora al declino occupazionale di un settore ad alta intensità di lavoro è corrisposto sempre un aumento in altri settore perché venivano introdotti prodotti e servizi nuovi che prima non esistevano. L'aumento di produttività liberava lavoratori che potevano dedicarsi ad attività diverse. Ma una tecnologia che promette di automatizzare quasi tutto senza veramente introdurre radicali innovazioni di prodotto, come poteva invece essere la prima fase di informatizzazione, produrrà davvero tanti posti di lavoro in attività ad alta produttività e non fattorini di Foodora e attività simili?
Il discorso che facevo sui consumi entra in gioco qui: se il costo dei prodotti e dei servizi suscettibili di forte automazione scende, come si redistribuiranno i consumi e quali saranno le ripercussioni sulla redistribuzione del reddito? A livello teorico non si può escludere che si arrivi ad una polarizzazione tra un numero ristretto di lavoratori ben retribuiti che si occupano di far funzionare le macchine e un gran numero di lavoratori che fanno attività poco automatizzabili a bassa retribuzione (più bassa la retribuzione minore sarà l'incentivo ad automatizzare attività che per le macchine risultano complesse).
Per ora i segnali non sono buoni, la produttività è stagnante a livello globale anche perché la crescita del numero di impieghi a bassa produttività sovrasta quelli ad altissima produttività e reddito. I dati che hai riportato tu sono tassi di crescita, se guardi i numeri assoluti cambia tutto (e se vai tra quelli in declino trovi tanta tecnologia anche lì). Magari in futuro non sarà così, ma dal punto di vista teorico non si può escludere e i dati che abbiamo finora non supportano le visioni ottimistiche.
Ho già detto cosa penso degli interventi russi in Ucraina e Georgia, la parte importante della frase che hai citato era "a casaccio". Con la Georgia c'erano dispute territoriali risalenti al dissolvimento dell'URSS, di fatto Abkhazia e Ossezia non sono mai state controllate da Tblisi. In Ucraina la situazione è più complessa ma le tensioni andavano avanti da almeno dieci anni senza che nessuno abbia cercato di evitare lo scontro frontale.
I russi non hanno mai fatto niente di simile all'invasione dell'Iraq, decisa in pochi mesi e priva di qualsiasi motivazione, eppure si parla di sanzioni e di quanto siano pericolosi i russi mentre gli USA fanno quello che vogliono.
Parlavo ovviamente di gruppi etnico-linguistici, in questo gli Austriaci sono tedeschi e anche la maggioranza dell'alto Adige. Ho amici bolzanini che si definiscono più volentieri tedeschi che italiani.
In Ucraina la minoranza di lingua e cultura russa non hanno preso molto bene la linea politica antirussa promossa dai gruppi che piacevano tanto agli occidentali, Putin ha avuto gioco facile a fomentare le divisioni interne per questo motivo..
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