La Malesia sicuramente è il primo della lista, è molto meno dipendente dalle materie prime rispetto al Cile, con un 35% circa di industria se non ricordo male e una buona posizione anche nei servizi, ad esempio un settore finanziario ben sviluppato e una compagnia aerea di rilevanza globale.
Il fatto che abbia istituzioni democratiche apparentemente abbastanza solide aiuta. Sicuramente se consideri un intervallo temporale breve non ce ne sono molte altre, gli altri partono molto indietro anche se hanno tutti buone prospettive.
Ma secondo me anche la Cina ha più probabilità di diventare una vera economia industrializzata nel prossimo futuro, parte più indietro ma va molto forte. Perfino la Turchia se Erdogan non fosse impazzito avrebbe prospettive migliori del Cile a mio avviso.
Il Perù è un'ottima scommessa, cresce a livelli impressionanti (ci sono stato a dieci anni di distanza e i cambiamenti erano sorprendenti). Anche il Perù è meno dipendente dalle materie prime con una elevata proporzione di industrie in proporzione al PIL e quindi maggiori opportunità di crescita di lungo termine. Istituzionalmente si sta dimostrando piuttosto solido.
La differenza è che l'aumento della spesa pubblica e il calo delle entrate all'inizio del mandato di Obama è stato prevalentemente causato dal tracollo dell'economia, cos'altro poteva fare? Tagliare i sussidi di disoccupazione mentre milioni di persone si ritrovavano senza lavoro?
La componente discrezionale di quelle variazioni che si vedono nel grafico è minima, per lo più concentrata sui primi due anni. Dopo non sono riusciti a ridurre il deficit in maniera incisiva perché il congresso a maggioranza repubblicana insisteva su tagli di tasse ai ricchi e tagli della spesa di cui beneficiano i meno abbienti, generando uno stallo totale.
L'aumento di deficit di Trump o di Bush invece è deliberato e fatto in periodi di buona crescita economica, non sono comparabili.
Messa così sembra che il new deal e le politiche anticicliche siano favole per bambini. Nel caso siamo in buona compagnia io e @FunMBnel, visto che ci credono gran parte degli economisti, il FMI, la BCE, la Federal Reserve, praticamente tutti al mondo tranne i tedeschi.
Obama ha iniziato il mandato con l'economia in caduta libera e l'ha chiuso con crescita robusta e piena occupazione, ha messo una pezza al sistema sanitario più disfunzionale del mondo, cos'altro doveva fare per essere considerato un buon presidente?
Allora? Si riparte, giusto per preparare bene il terreno per le prossime manovre?
Spread schizzato a 270 questa mattina per poi ritracciare sotto quota 260.
Machissenefrega! Noi abbiamo ben altri problemi, ovvero le ONG e, con tutto il rispetto..., l'obbligatorietà dei crocifissi...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Oddio, con i dati macroeconomici di giugno che ti aspettavi? Soprattutto poi con una crescita scesa a +0,3 e senza ancora gli effetti diretti dello spread sul sistema creditizio... già il fatto che ieri San Paolo Intesa, nonostante utili in netta salita (notevolmente superiore alle attese) abbia avuto perdite oscillanti tra 7 e 8 punti per l'intera giornata da la misura del "sentiment" degli investitori sul rischio bancario (che è un riflesso quasi diretto sel sentiment sulla nostra situazione debitoria)... se poi ci aggiungi che, a bassi volumi di contrattazione, livelli di vendite sui nostri titoli che in altri periodi muoverebbero poco lo spread, rischiano di risultare molto amplificati, ti puoi aspettare davvero di tutto di qui a fine mese, anche balzi (penso temporanei) oltre quota 350...
P.S. vediamo quanto ci mettiamo a tornare alle soglie della stagnazione o della recessione, a 'sto punto basta solo una piccola contrazione del credito per tornare a incrementi del PIL pari a 0 o poco sotto...
Ultima modifica di galinsoga; 03/08/2018 alle 11:51
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Oddio lì pesava l'incertezza politica e soprattutto la crisi istituzionale, una roba da "pre-guerra civile" (che in Italia non si vedeva dalla presidenza Gronchi e dai moti di piazza del 1960)... vediamo cosa succederà in autunno, ma penso in realtà che i problemi più seri potremmo averli tra la tarda primavera e l'estate prossima, perché uno scontro frontale tra Commissione Europea e Governo italiano, sui conti pubblici, non conviene a nessuno e in particolare non conviene alla Commissione... poi certo, occasioni di fibrillazioni e rischi di impennate, con ripartenze su plateau più alti ce ne saranno anche da settembre in poi... Non credo che l'obiettivo del Governo Salvini-Conte-Di Maio sia per il momento di forzare la mano sui conti, probabilmente alla fine ci si accorderà su un po' di flessibilità che consenta di incardinare (assieme alla revisione di spesa) un pezzetto di flat-tax e un pezzetto di reddito di cittadinanza...
Ovviamente questo non farà affatto calare il rischio-paese, anzi il ritardo nel conseguire gli obiettivi di deficit sarebbe un segnale veramente pericoloso. Ma che convenienza avrebbe l'Italia nel forzare la mano 9 mesi prima delle Europee? Nessuna... e che convenienza avrebbero PPE e PSE a dar man forte ai sovranisti? Meno di nessuna... Che nell'attuale maggioranza di governo ci sia un robusto coefficiente di cialtronaggine e di velleitarismo non ci piove, che però l'obiettivo di Salvini e Di Maio sia la distruzione economica del paese e il proprio suicidio politico ci credo pochissimo... poi magari per incapacità ci arriveranno lo stesso... ma un governante che porta un paese al default può uscirne in due modi: 1 prendendo l'aereo (per Mosca?), 2 appeso a un lampione...
Ultima modifica di galinsoga; 03/08/2018 alle 13:05
Per adesso bisogna dire che il rallentamento della crescita è europeo, l'Italia di suo ci ha messo ben poco. Continuiamo a stare appena sotto la media della zona euro ma questo non è una novità. Ovviamente siamo più vulnerabili degli altri, se Germania, Francia e Spagna rallentano noi rischiamo di fermarci. Ma gli ultimi dati non aggiungono molto a quello che era evidente già da alcuni mesi (e che avevo segnalato anche qui).
Ancora effetti importanti dell'aumento di spread non ce ne sono, ma a lungo termine potrebbero emergere e contribuire a farci perdere qualche altro decimale di crescita, è fondamentale tenere d'occhio l'andamento del credito. Ciò che trovo preoccupante tuttavia è la scarsa consapevolezza della situazione tra i membri del governo, eccezion fatta per il buon Tria che politicamente non sopporto ma che sembra abbastanza con i piedi per terra.
La situazione anche se molto meno grave presenta alcune similitudini con il 2011, quando il governo italiano veniva visto come incapace di rispondere ad un peggioramento del contesto europeo, il panico non fu provocato da azioni sbagliate del governo ma dalla sua incapacità di rispondere in maniera credibile. Neanche io credo che faranno disastri, alla fine prevarranno provvedimenti simbolici e di impatto molto limitato come già il decreto dignità. Ma potrebbe non essere necessario fare disastri se il contesto economico peggiorasse ulteriormente, nel 2011 eravamo il quinto paese sulla linea di fuoco, adesso siamo il primo.
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