E stamattina abbiamo aperto con spread a 275.
Ma qualcuno dice che non siamo ricattabili...
In effetti ricattabili magari no, ma con il cappello in mano (e le pezze al culo) sicuramente sì. Il risultato è che comunque c'è qualcosa che ci tiene stretti per le gonadi...
Io per non rischiare vedo di aprire un CC in un posto "sicuro"...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Dite che una parte dell'inquietudine mattutina sui mercati sia attribuibile anche agli effetti delle sanzioni USA nei confronti della Turchia che, di riflesso, incidono anche sui mercati europei?
Che poi, non so quanto lo sia di riflesso in quanto se la Turchia entrasse in crisi di liquidita' le banche europee potrebbero risentirne un po' (senza considerare l'importanza turca dal punto di vista della questione immigrazione).
Che ne pensate della situazione in Turchia?
Questo senza dubbio. Ricordiamoci che è pur sempre la settimana di ferragosto, i volumi sono ridottissimi e viene tutto amplificato.
Le ripercussioni della crisi Turca sull'Europa comunque sono tutte da valutare, i legami economici e finanziari sono forti, così come quelli politici (hai fatto bene a sottolineare il discorso immigrazione). Come impatto sull'economia reale non mi aspetto molto, almeno finché il problema rimane limitato alla Turchia.
Ma l'incertezza generata da una crisi imprevedibile come quella turca aumenta sempre l'avversione al rischio e quindi l'Italia ne diventa la vittima naturale, almeno finché non si capiranno le intenzioni del governo.
Che Erdogan deve fare i conti sulla realtà economica.
La Turchia ha bisogno di una fase di disinflazione che sarà inevitabilmente dolorosa. Non è un caso drammatico, l'economia turca è dinamica, il debito pubblico basso, il disavanzo di conto corrente elevato ma non catastrofico, le prospettive di crescita buone nonostante tutto. Niente di ingestibile se il governo fosse disposto a fare ciò che serve.
Ci si aspettava che dopo le elezioni la politica economica sarebbe diventata più realistica, invece si sono incaponiti con scelte politiche totalmente fuori luogo, in stile quasi argentino. La cosa che più spaventa i mercati a mio avviso è che il comportamento del presidente turco sembra completamente irrazionale e quindi imprevedibile. Non si capisce se ci sia qualche calcolo dietro la negazione dei più elementari principi economici oppure solo delirio di onnipotenza.
Il problema è aggravato dal fatto che molti mercati emergenti sono in situazioni simili, alle prese con il rialzo dei tassi di interesse USA e il deflusso di capitali che ne consegue, in maniera non troppo dissimile dalla seconda metà degli anni 90, quando nell'arco di 5-6 anni ci fu una serie di crisi dei mercati emergenti.
Infatti mi preoccupa più che altro il personaggio che è capo della Turchia, in quanto mi sembra che negli ultimi anni abbia rafforzato notevolmente il potere attorno a sé a seguito, anche, dei due tentativi (falliti) di "buttarlo giù".
E' anche vero, secondo me, che il comportamento "ostile" degli USA by Trump nei confronti della Turchia ha origini più lontane di quanto possa sembrare (… ci fu, qualche anno fa, l'annosa vicenda di un pastore evangelico americano che non ricordo bene che fine abbia fatto ) e mirerebbe a colpire la Turchia ma, appunto, anche l'Europa, utilizzando la questione immigrazione come "spada di Damocle" nei confronti di quest'ultima.Della serie "io sono in difficoltà e pretendo aiuto economico/monetario da voi (Europa), altrimenti apro il canale di collegamento tra voi e la Siria facendo affluirvi tanti di quei immigrati che non vi immaginate nemmeno".
Comunque grazie per le spiegazioni sempre chiare
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il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
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