A proposito di anni 80, una delle cose sconvolgenti di quel periodo (dove però lo SME ha avuto un ruolo importantissimo nell'esplosione del debito ) è che dal punto di vista demografico era il periodo più favorevole possibile, con pochi bambini e ancora pochi anziani. Il rapporto di dipendenza italiano era in picchiata in quella fase.
https://data.worldbank.org/indicator...D?locations=IT
E quello che considera solo gli anziani stabile.
Age dependency ratio, old (% of working-age population) | Data
Come rischiare il naufragio con il mare calmo e una leggera brezza in poppa
Il periodo migliore dal punto di vista demografico sono stati probabilmente i primi anni '90, quando i 25-35enni costituivano la fascia più ampia della piramide.
Quella sarebbe dovuta essere l'epoca di una rivoluzione liberale sulla scia di quanto stava avvenendo in altri paesi europei come il Regno Unito, tutti i paesi nordici o nel suo piccolo la Spagna. Negli anni '80 erano stati diversi i paesi che si erano per così dire "fatti prendere la mano" (comunque non al livello dell'Italia), ma poi avevano provato a sistemare la situazione. L'Italia se n'è fregata.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
C'è un posto che conosco in cui le tue idee stanno venendo applicate da 20 anni circa con grandissimi risultati:
Ecco la cena extra-lusso di Maduro: l’87% dei venezuelani vive in poverta Cena extra-lusso in Turchia, un video fa scoppiare la bufera su Maduro - La Stampa
In Venezuela riparare le scarpe costa quattro mesi di stipendio - Il Foglio
Sai: in questo Paese sono 20 anni che non fanno altro che gridare "viva il socialismo", "abbasso gli Stati Uniti", e altre robe simili .
I risultati sono che oggi, come vedi, stanno alla fame come quasi nessun altro al mondo.
E meno male che vivono pure sopra dei pozzi di petrolio.
Fra l'altro mi sfugge la relazione tra la proprietà privata e il consumismo. Mi spieghi perché in una società socialista il livello di consumo dovrebbe essere minore e il risparmio, di conseguenza, più elevato?
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
E già il fatto che le elezioni invece ci siano state 6 mesi e mezzo fa dice molto...
Immagino intendesse "sbraitare a parte"... Però lascio a lui la risposta.
E il fatto che, giusto o sbagliato che sia, dipenda da un accordo fatto dal precedente governo ovviamente è un dettaglio...
E quindi siamo di fronte all'n-esimo caso di gran ciance e all'atto pratico ci si scontra con quella sorda della realtà.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ti dirò... In una fase normale ci si potrebbe anche forse pensare, ma l'n-esima riedizione della trickle down economics in un momento in cui la fascia della povertà si sta allargando anche no.
So che filosoficamente il concetto di redistribuzione di fa venire l'orticaria , ma qui saremmo al bastonare il cane che affoga.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Il Venezuela retorica a parte non è propriamente un esempio di socialismo, è un assistenzialismo petrolifero di bassa lega che usava i proventi dell'attività estrattiva per comprarsi il consenso popolare e garantire l'arricchimento di una classe politica parassitaria. Dal punto di vista ambientalista decisamente aberrante come modello.
Non è nemmeno un esempio di quello cui si riferiva Tornado78, che è il socialismo decrescitista che è abbastanza in voga negli ultimi anni, garantire la compatibilità ambientale tramite il socialismo (quindi non ci sarebbe più risparmio, ma soltanto meno reddito).
Il socialismo originario di Marx e Engels in realtà era l'esatto contrario, prevedeva un aumento dei consumi che nel sistema capitalistico ottocentesco erano limitati dal fatto che le masse di lavoratori erano mantenuti al limite della sussistenza. Era un socialismo dell'abbondanza, in cui l'eliminazione del profitto doveva in teoria garantire maggiore benessere e maggiori consumi alle masse.
Fregata del tutto direi di no, negli anni 90 di cambiamenti ne sono stati fatti tanti, a partire dalla riforma Dini. Abbiamo anche fatto privatizzazioni massicce, in buona parte completamente ad minchiam. L'ondata ideologica liberale è arrivata, il problema è che abbiamo una classe politico-imprenditoriale specializzata nella ricerca di posizioni di rendita e nello scambio di favori, quindi il nuovo corso è diventato soltanto un nuovo modo per arricchirsi alle spalle della collettività (vedi fondazioni bancarie).
L'altra differenza rispetto ad altri stati ad alto debito (Belgio ad esempio) è che abbiamo la memoria collettiva di un criceto e quindi dopo qualche anno abbiamo ricominciato a fare quello che facevamo prima (approfittando dei risparmi ottenuti dal crollo degli interessi sul debito).
E dopo quello che prometteva le pensioni minime a 500 euro al mese sono arrivati quelli che ne hanno promessi 780...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Le gioie del sovranismo...
La Turchia dimezza le stime di crescita. E in Argentina il Pil affonda - Il Sole 24 ORE
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Segnalibri