Praticamente concordi al 90% con le idee di Borghi, ma non te ne sei reso ancora conto.
Aggiungo anche che non si capisce che senso abbia un mercato comune in cui le regole vengono decise con metodo intergovernativo, se questa è l'Europa del futuro meglio prendere la macchina del tempo e tornare non al 1958 ma direttamente al 1918... io al contrario penso che una UE intesa unicamente come mercato comune, in cui a determinare le politiche commerciali siano gli stati sovrani sia addirittura pericolosa e che, un'Europa concepita su tali presupposti, creerebbe instabilità politica e caos, sia al suo interno sia all'esterno, a meno di non pensare che le decisioni essenziali in materia di commercio vengano prese unicamente da autorità tecniche del tutto autoriferite, in questo caso l'idea oltre che pericolosa è addirittura aberrante (viviamo in un periodo di crisi fortissima del concetto di rappresentanza, ci mancano solo i "convitati di pietra")..
Ultima modifica di galinsoga; 22/09/2018 alle 17:46
Io però se guardo la ripartizione del voto per fasce d'età non sono mica tanto sicuro che la popolazione "anziana" e i pensionati abbiano votato in massa per le supposte forze del cambiamento... e soprattutto che il voto degli anziani abbia favorito le forti affermazioni elettorali di Lega e M5S...
Ultima modifica di galinsoga; 22/09/2018 alle 17:41
L'idea di un'unione commerciale euro-africana in teoria piacerebbe pure a me, ma poi chi decide chi sta dentro e chi sta fuori? Che ci entrassero paesi come il Marocco o la Tunisia mi andrebbe bene, che ci possa entrare l'Etiopia, testa di ponte del dumping cinese, mi andrebbe molto ma molto meno bene... Io sono mercatista ma non lo sono ad ogni costo e secondo me, in tema di commercio mondiale, si sono fatti gravi errori, ad esempio facendo entrare la Cina nel WTO con alle spalle un negoziato semplicemente ridicolo e con una serie di rinunce masochistiche da parte americana (uno dei tanti gravissimi errori dell'uscente amministrazione Clinton) ed europea (forse eravamo distratti dall'imminente varo della moneta unica). E' stata l'ultima volta che l'Occidente ha avuto il coltello della parte del manico, nelle relazioni con la Repubblica popolare cinese, eppure ha rinunciato a richiedere effettive garanzie ai cinesi, in materia di dumping commerciale... ora abbiamo personaggi come Trump che, grazie al mercatismo ideologico e scervellato di 20 anni fa, costruiscono una fortuna politica su temi come il disavanzo della bilancia commerciale tra USA e Cina... Quindi torniamo al tema centrale, chi conta e chi decide e in che modo... e allora mi pongo un semplice quesito: nel momento in cui si dovessero prender determinate decisioni in sede UE (anzi in sede della fantomatica E-ATU, "Euro-african trade union"), senza un'unione politica che le supporti, a chi tocca l'ultima parola? Tocca alla Germania? Tocca alla Francia? Si mettono d'accordo e gli altri si piazzano sotto il tavolo cercando di raccogliere le briciole? Oppure sono decisioni che solo dei soggetti politicamente federati possono prendere, garantendo gli interessi di tutti? Quindi Verhofstadt, quando esce con certe proposte, ci è o ci fa? Per quanto mi riguarda sono sempre più persuaso che avere un minus-habens politico come Guy Verhofstadt alla guida dell'ALDE sia un serio problema per i liberali europei...
Ultima modifica di galinsoga; 22/09/2018 alle 21:52
Borghi è contrario al mercato unico.Lui la pensa come Farage(per altro,beniamino di @Friedrich) : la condizione ideale del'Europa è quella pre-1950,tanto le guerre non ci saranno perché...non sa dirlo ma così dice
Gioie del sovranismo 2...
Argentina, svanisce l'illusione di Macri di una austerita indolore - Phastidio.net
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Questo sono dati di fatto, @marco85:
Draghi spiega perche le parole della politica hanno fatto danni alle famiglie
Intanto vedo che a forza di "basta facciamo più deficit" riusciamo di nuovo a "scaldare" i mercati che parevano essersi tranquillizzati per qualche giorno, anzi settimana.
Si viaggia di nuovo verso quota 250 di spread.
Chissà se 'st'accozzaglia di ritardati si rende conto che un battito d'ali sul mercato è in grado di vanificare in un amen ben più di mezzo punto di deficit...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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