Da ex studente di liceo scientifico ed universitario concordo con te su tutto ciò che dici, studiare all'Università non è così semplice e c'è una differenza non da poco con le superiori.
Quando dovevo preparare esami in cui prevalevano i testi, mi andava bene il metodo seguente: sottolineavo le parti più importanti, poi cercavo di ripetere a parole mie (a voce) quanto letto e sottolineato immaginando di tenere una lezione e a volte camminando per la stanza. In effetti un concetto viene veramente compreso solo quando si è in grado di spiegarlo bene ad una persona che non lo conosce e di farglielo capire, per cui cercare di fare una lezione su un argomento l'ho trovato molto utile.
Nel caso di esami scientifici, cercavo di capire a fondo la teoria (e qui buoni appunti erano importantissimi), cercavo di rifare gli esempi proposti, di ricavare le formule, risolvevo gli esercizi scrivendo anche il ragionamento che stava dietro (le ipotesi sono.. applico questo teorema/formula.. questa soluzione non è accettabile perché..), quando possibile studiavo in gruppo e devo dire che è stato molto utile soprattutto in materie ostiche.
Se si studiano le materie scientifiche a memoria o si risolvono i problemi "perché si fa così" senza capire il ragionamento che sta dietro, non si farà mai strada lì e penso che molte insufficienze derivino da un metodo di studio carente (sbaglio o molto spesso le materei che danno più problemi sono quelle come matematica, fisica, chimica, latino.. ecc in cui lo studio a memoria non funziona? Oppure la mia impressione non è confermata dai fatti?)
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Su questa affermazione non sono del tutto d'accordo. La difficoltà di una materia è anche molto soggettiva, ognuno di noi è portato maggiormente o per le materie umanistiche o qelle scientifiche (o entrambe, che fortuna !!). Questo perchè, come dicevi giustamente tu, il metodo di studio da usare è ben diverso. Per le materie scientifiche è più schematico/razionale, mentre è più improntato ai collegamenti/riflessioni (oltre che ad una dose di studio a memoria maggiore) nelle materie umanistiche. Ognuno di noi riesce meglio in uno dei due ambiti. Io, personalmente, mi trovo molto nel motodo tecnico-razionale-schematico delle materie scientifiche, dove più che studiare concetti (cosa che da sola è inutile in materie come fisica, chimica ecc..) occorre saperli applicare. Io mai ho aperto un libro di fisica o chimica in vita mia, con gli esercizi riuscivo a capire la teoria che gli stava dietro solo con le lezioni in classe (mia, grande, fortuna). Ma con le materie umanistiche si salvi chi può, proprio per questa mia impostazione razionale ho sempre avuto enormi difficoltà, specie nella letteratura dove, a differenza delle materie scientifiche, una parola vale mille significati. Ecco, in questo metodo di studio più "ampio" e così poco razionale mi perdo io. ma forse ho divagato troppo .
Avevo caratteristiche similari alle tue, mi andavano bene le materie scientifiche ma su quelle umanistiche facevo un pò fatica e non riuscivo molto bene a fare temi, commenti a poesie, recensioni.. ecc. Insomma avevo sempre poco da dire, nonostante studiassi anche quelle materie!
Riguardo le difficoltà, forse mi sono spiegato male: avevo notato che le materie in cui c'erano più insufficienze/debiti formativi erano proprio matematica, fisica, chimica, latino.. e persone che magari andavano molto bene in altre e avevano una media alta lì invece erano in crisi. In effetti ho come la sensazione che siano le più "temute"..
è solamente una mia impressione errata o effettivamente queste materie vengono spesso spiegate (e di conseguenza affrontate) con un metodo sbagliato?
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Devo ave rfrainteso io, tranquillo. Parlando di debiti allora hai pienamente ragione, noto anche io siano più temute. Forse perchè quelle umanistiche sono viste più facili, si pensa che lì basti studiare e stop. Ma non è così, per capire una poesia mi ci andava un pomeriggio, e poi al commento ero più sintetico dei pannelli che indicano le code sulle autostrade . Per non parlare delle interrogazioni, da ogni cosa che dicevo mi chiedeva il perchè o il significato di metafore e simili e li era al giungla per me. Ma molti riuscivano a prendere ottimi voti anche li, cosa che trovo ai limiti della possiblità umana io .
Secondo me, oltre al metodo di studio, importantissimo, e al fatto di essere più portati per alcune materie e meno per altre, un'altro fattore piuttosto importante è l'insegnante. Se questo riesce a farti appassionare alla materia allora sei a cavallo o comunque riesci anche a studiare meglio e ti impegni di più, in caso contrario se l'insegnante riesce a farti "odiare" anche una materia che ti piace sei messo male, ti impegni di meno e rischi di più l'insufficienza e/o il debito
Chiaramente la differenza la fa anche quanto sei portato per la materia. Io ad esempip non ho chissà che difficoltà con materie scientifiche, matematica economia o scienze agrarie di vario tipo, ma ho il debito costante di italiano ma a causa della letteratura. Maronna quanto la odio, testi di "letterati" che trovo assolutamente senza senso, bigotti e ragionamenti senza nessun riscontro con il mondo attuale, completamente senza senso per me. Ne vien fuori che non mi resta in testa nulla perché non trovo nessun nesso logico. È solo a causa di quella schifida letteratura, diamine se facessimo grammatica avrei sempre 10. Anche perché di temi non ho nessun problema a farne uno buono e sciolto nella lettura, nonché bello discorsivo (quest'anno ne ho fatto uno da 9 e passa, voto ancora imbattuto dei temi in classe ).
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Ma, vedi... il discorso della letteratura non deve necessariamente essere legato al mondo attuale... cioè, sì, nel senso che può anche essere divertente andare a vedere cosa pensavano gli antichi, quali paranoie si facevano, cosa secondo loro era "bello", e confrontarlo con quanto noi consideriamo "bello" o "interessante".
Ad esempio, leggersi una poesia del '500 e immaginarsi che la corte ne ascoltava la recitazione con sommo diletto, considerandolo il più raffinato e godevole modo di trascorrer la serata, non può che portarti ad apprezzare il più bieco varietà televisivo e ringraziare che ci sia mammaRai... in fondo, anch eil Festival di Saremo segna un significativo passo avanti nell'intrattenimento, rispetto a certe epoche...
Anch'io sono in quarta agraria. Debiti zero per fortuna, media dei voti quasi 7. Le materie che vado bene sono agronomia e zootecnia, entrambe con 8, che sono anche le mie materie preferite.
Il mio obiettivo di questo quadrimestre è di alzare un pochettino i voti in certe materie, vediamo se ci riuscirò. Altro obiettivo fondamentale è finire senza debiti.
Neve inverno 2013: 45 cm; 2014: 0 cm; 2015: 5 cm; 2016: 2 cm; 2017: 0 cm; 2018: 17 cm; 2019: 1 cm; 2020: 3 cm; 2021: 0 cm.
Estremi termici: +40.1°C (22/07/2015) -9.3°C (07/01/2017).
Dunque allora...media degli esami che ho al momento attuale è circa 26,6/30 ma con un piccolo particolare: sono indietro di circa un anno sulla tabella di marcia della laurea triennale... Mi dovrei laureare il prossimo inverno credo. Vabbeh, per come la vedo meglio uscire con un voto migliore anche mettendoci un po' di più (non troppo magari) piuttosto che al contrario uscire dopo 3 anni con voti bassi.
Capitolo università: credo fermamente che il corso di Economia che c'è qua sia uno dei peggiori del nord Italia sia per le materie che per organizzazione degli esami e livello generale (in pratica passano cani e porci, anche se passare con voti alti non è comunque facilissimo).
In merito alle materie parto col dire per i non economisti che lo studio dell'economia si può suddividere in tre parti fondamentalmente: Marketing e strategie aziendali, Management e la parte di Analisi Economica e Finanziaria (che è la mia preferita).
Queste tre parti hanno in realtà pochi punti di contatto tra loro, o meglio le prime due ce ne hanno parecchi, la terza è invece abbastanza staccata, e sono diverse anche le competenze necessarie: Marketing e Management richiedono conoscenze di Ragioneria basilari, la parte di Analisi è invece migliore per chi viene da uno scientifico come me. Sostanzialmente credo sarebbe giusto dividere le università di Economia in due gia alla Triennale, come avviene per Ingegneria (civile e meccanica), dato che il trader finanziario o il banchiere di investimento nulla hanno a che vedere col marketing aziendale. In altre università come a Bologna questo esiste già qui invece c'è un bel minestrone unico dove si passa dal diritto commerciale al mercato mobiliare alla programmazione e controllo passando per la statistica e la microeconomia come se nulla fosse... Ovviamente a posteriori se lo sapevo andavo a fare già la triennale altrove (anche solo a Bologna) ma dato che quando mi sono iscritto ero piuttosto estraneo agli studi economici non sapevo ci fossero queste differenze.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Segnalibri