Questo è quello che differenza eventi normali da eventi che fanno la storia: nei secondi chiunque si ricorda cosa stava facendo in quel momento. Quindi, cosa stavate facendo? Qual è il primo pensiero che vi è passato per la testa?
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Ovviamente mi ricordo che lo venni a sapere verso le 15 alla tv...Poi andai con mio padre a pulire un bosco. Due giorni dopo cominciai il primo anno di Liceo e la prof di italiano ci fece svolgere un tema sull'attentato. Ricordo tutto come fosse ieri..
mi ricordo che quando crollò la prima torre e Manhattan fu invasa dalla polvere sembrava surreale, un film hollywoodiano. Non avrei mai ritenuto che sarebbero cadute nonostante i due aerei che avevano impattato contro di esse. Anche perchè gli incendi scoppiati non sembravano granchè in confronto alla grandezza della loro pianta e struttura. Per cui quella fu la cosa che mi colpì di più.
Mi trovavo a casa mia e facendo zapping mi ero imbattuto in un Tg che faceva vedere le immagini, non ricordo quale fosse per primo, ora.
Al lavoro e fui informato da un mio collega della segreteria dell'Alta Direzione, inizialmente mi parlò di incidente, poi si scoprì la verità...
Ciao papà...
erano giorni particolari per me.....incomincia ad apprendere quello che era successo solo parecchi giorni dopo....
Al lavoro, in banca (ufficio Titoli), su a Livigno: ricordo che improvvisamente vidi i mercati crollare, inizialmente rimasi come sbigottito, cercando di trovare qualche info in merito che potesse giustificare un simile tracollo !
Subito dopo ebbi le risposte che cercavo, purtroppo.....
A Figino Serenza, appena uscito da un cliente accesi la macchina per rinfrescarla e con essa si accese anche l'autoradio ... ricordo indelebile!
Mollai tutto e corsi in ufficio per vedere in internet cosa stava succedendo, ma i principali siti d'informazione erano bloccati...
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Nonostante avessi 9 anni me lo ricordo ancora molto bene purtroppo.
Era un pomeriggio di sole con clima piacevole, fresco e ventilato. Ero al parco giochi vicino a casa dei miei nonni a giocare con degli amici con mia sorella e mia nonna che ci controllava.
Alla fine del pomeriggio, saranno state le 19, venne a prenderci mio padre di ritorno dal lavoro e mi spiegò che c'era stato un attentato negli Stati Uniti: nel frattempo alla radio sentivo appunto che parlavano degli incidenti che c'erano stati, del fatto che si stava cercando di capire la dinamica e come fosse avvenuto il tutto, ecc. Li per lì non capivo ancora bene, avvertivo che era successo qualcosa di grave ma non ne capivo ne la proporzione ne i meccanismi. Quando arrivai a casa e vidi la televisione che mostrava a reti unificate le immagini degli aerei che si schiantavano contro le torri capiì tutto e rimasi di stucco, sbigottito, completamente incapace di proferire parola.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
A lavurèr...
Ricordo che l'intero piano si fermò nel giro di pochi minuti alla notizia. In pratica quel giorno non lavorò più nessuno.
Il senso di sbigottimento era piuttosto diffuso.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ero al lavoro, ad un certo punto internet era completamente bloccato, un collega mi disse di andare nell'atrio, dove avevamo uno schermo televisivo che trasmetteva la CNN. Eravamo stupefatti, ricordo che dissi: E' la guerra.
Poi sappiamo tutti quello che seguì e che ancora sta succedendo. A qualcuno sarebbe mai venuto in mente la creazione di uno stato islamico dove prima c'era l'Iraq?
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