Originariamente Scritto da
Jadan
Insomma. Diciamo che devono scegliere tra ergastolo e sedia elettrica, e molti scelgono ergastolo. Da questo a dire che vogliono l'ergastolo il passo è lungo.
La realtà è che i sunniti in Siria sono sempre stati discriminati dall'alewita Assad e quindi non hanno mai avuto la possibilità di esprimere in libertà un loro regime politico.
Ciò detto, prima o poi bisognerà affrontare la questione delle questioni. Vale a dire: Iraq, Siria, Libano e Giordania sono entità artificiali nate dalla disgregazione dell'impero ottomano negli anni successivi alla prima guerra mondiale. Iraq, Siria e Giordania furono le ricompense degli inglesi alla dinastia Ascemita, che la GB aveva appoggiato nella speranza che prendesse il potere in Arabia durante il potere ottomano (ricordate Lawrence d'Arabia?). Ma gli Ascemiti furono sconfitti dai Sauditi che si impossessarono della penisola araba e
li estromisero. A quel punto, la GB, per ricompensa, creò questi stati per padre e figli. In Iraq e Siria le monarchie furono presto abbattute, mentre in Giordania siamo ormai alla terza generazione. Il Libano fu un protettorato che i francesi crearono dal nulla per regalare uno stato ai cristiani (maroniti) e non lasciarli in mano agli arabi. E così via, trovate tutto in un meraviglioso libro: a peace to end all peace (pace senza pace, in italiano). Oppure in rete saltando qua e là. Quello a cui voglio arrivare è che
questi stati non hanno una storia in quanto nazioni ma sono tribù sparse messe assieme dentro a confini disegnati sulla sabbia da francesi e inglesi un secolo fa.
La grande questione, che nessuno osa sollevare ma che va posta, è ridisegnare quei cavoli di confini. Possibilmente non per mano mia o vostra, ma per mano di chi ci abita.
Quanto infine ai curdi. Partiamo da un presupposto aureo: in quella fetta di mondo non esistono buoni o cattivi, non esistono perseguitati o oppressi di lungo periodo. Esistono popolazioni oggi oppresse ma che, ieri, magari erano oppressori. I curdi, per esempio. Oggi rivendicano secoli di lotta di minoranza contro la prepotenza turca. Ma le cose non sono sempre andate così.
I curdi, musulmani, hanno diviso per secoli il loro territorio con i cristiani armeni. Nella stessa regione un villaggio musulmano (curdo) confinava con uno cristiano (armeno). Scoppia la prima guerra mondiale, crolla l'impero ottomano e i nuovi governanti entrano, per l'ennesima volta in guerra contro la Russia. Al confine c'è quella popolazione cristiana, gli armeni, e i turchi temono che possano passare dalla parte del nemico. Ne ordinano quindi lo sradicamento dai territori di confine (quella che era la Grande Armenia di un tempo) e la deportazione altrove. La storia la conoscete: finì in massacro o genocidio. Non mi impicco sulla parola massacro o genocidio: fu una carneficina.
Bene: chi furono i zelanti esecutori del massacro? Chi andò casa per casa a rastrellare i vicini armeni? Chi
li seviziò, torturò, uccise e ne prese case e beni? Chi ereditò la terra nella quale vivevano da millenni? Chi trasformò la deportazione in carneficina? Indovinato: i curdi, i quali, andati via gli scomodi vicini si inventarono l'esistenza del Kurdistan (falso, era Armenia), rivendicano l'indipendenza e si procalmano martiri oppressi.
Ora, i curdi di oggi sono certamente oppressi. Ma ricordiamoci sempre che la storia pesa.
Soprattutto quando poi la storia diventa presente. In Occidente sae ne parla poco, ma qua e là si legge delle pulizie etniche che i curdi hanno condotto nei confronti dei sunniti i mesi scorsi. Noi leggiamo di vittorie dei curdi contro l'Isis, e tutti a battere le mani. Vero e giusto. Peccato che quando i curdi arrivano in un villaggio sunnita, oltre a all'Isis ne scaccino anche gli abitanti. I quali, ovviamente, se non scappano in Turchia (con la speranza di arrivare poi in Europa) cercano di ripararsi dietro le insegne di quelli che promettono di aiutarli: l'Isis. E si torna al consenso malato di cui parlavo nel primo post.
https://www.middleeastmonitor.com/ar...rth-east-syria
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