Pagina 16 di 21 PrimaPrima ... 61415161718 ... UltimaUltima
Risultati da 151 a 160 di 207
  1. #151
    Uragano
    Data Registrazione
    12/06/09
    Località
    Roma
    Messaggi
    16,332
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Se tua madre è di L'Aquila e provincia, il suo dia. letto ha molti punti di contatto con quello del mio paese, che si trova ai confini con la Campania in una zona più interna rispetto a Gaeta.
    Come ho scritto su da me il dialetto è Campano a vocali piene, ma ha un 30/40 per cento di abruzzese-romano. Da me ad esempio la testa è "còccia" e la lumaca "ciammarrùca" che sono termini che ho sentito anche nell' Abruzzo confinante col Lazio.
    Marsicana, della zona fucense

  2. #152
    Vento fresco L'avatar di Presidente
    Data Registrazione
    19/04/18
    Località
    Castelforte (LT)
    Messaggi
    2,370
    Menzionato
    27 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Coccia si dice uguale anche qui, lumaca si dice ciammarica.
    La coccia e la ciammarrùca.
    Questi due termini a Napoli sarebbero 'a capa' e 'a maruzza', quindi ciò dimostra che non è sempre vero che il dialetto laziale meridionale sia necessariamente mapoletano
    in altri comuni si dice anche "ciammotta" per lumaca
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  3. #153
    Vento fresco L'avatar di Presidente
    Data Registrazione
    19/04/18
    Località
    Castelforte (LT)
    Messaggi
    2,370
    Menzionato
    27 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Marsicana, della zona fucense
    Ok quindi ci sono termini simili al mio dialetto (in parte ) e anche al ciociaro e al Sabino (prov Rieti )
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  4. #154
    Uragano
    Data Registrazione
    12/06/09
    Località
    Roma
    Messaggi
    16,332
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Ok quindi ci sono termini simili al mio dialetto (in parte ) e anche al ciociaro e al Sabino (prov Rieti )
    L'accento è però più spiccatamente meridionale rispetto alla Sabina

  5. #155
    Vento fresco L'avatar di Presidente
    Data Registrazione
    19/04/18
    Località
    Castelforte (LT)
    Messaggi
    2,370
    Menzionato
    27 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    L'accento è però più spiccatamente meridionale rispetto alla Sabina
    Perché sono solo alcuni comuni della zona marsicana ad essere "mediani ", mentre altri sono meridionali
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  6. #156
    Vento fresco
    Data Registrazione
    13/11/03
    Località
    Mele - Fado (GE), 280 m
    Messaggi
    2,309
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Il termine "Portogallo" per indicare le arance è presente anche in Italiano e voci simili ci sono anche al Nord, ad esempio "Purtugal" in diverse località del Cuneese, dell'Astigiano e del Torinese e "Purtegalu" e forme affini nell'estremo Ponente ligure, in genovese invece l'arancio è "Setrun" (lo scrivo come si pronuncia, perché la grafia del genovese prevede segni come la "cediglia" che nelle tastiere italiane non sono presenti). Il frutto è arrivato in Italia dalla Cina meridionale, portato dai portoghesi.

  7. #157
    Vento fresco
    Data Registrazione
    13/11/03
    Località
    Mele - Fado (GE), 280 m
    Messaggi
    2,309
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Comunque il lessico, se parliamo di classificazione dei dialetti, è un po' l'ultima cosa da considerare, contano molto di più i processi di tipo fono-sintattico... partendo dall'esempio ligure, che è quello che conosco meglio, ci sono aree, come la Val Bormida più interna, dove il lessico, nei casi in cui ligure e piemontese differiscono in modo sensibile sotto il profilo lessicale (che non sono moltissimi ma nemmeno pochi) il vocabolario è di tipo piemontese o "piemontesizzante". Tuttavia la struttura fonetica dei dialetti bormidesi è prettamente ligure, mentre è intermedia quella sintattica. Werner Forner considerava ligure il dialetto di Dego (SV) e parzialmente ligure dialetti "langotti" come quello di Mombarcaro (CN) per la presenza dei noti processi di palatizzazione dei nessi pl e fl. Di fatto per uno di Dego o di Mombarcaro l'interlocuzione dialettale è assai più agevole ad Acqui o perfino a Cuneo che non a Savona, perché per la comprensione di una parlata il lessico è assolutamente fondamentale e la vicinana lessicale con i dialetti del piemontese è maggiore. Comunque tra aree dialettali affini esiste sempre un continuum di tipo clinale e che, al netto dei fenomeni storici (ad esempio il dialetto napoletanizzato di Gaeta centro o quello di Lagonegro o prendendo il caso ligure il cosiddetto "Genovese di Gavi") nei quali strettissimi rapporti storico-culturali con le città maggiori hanno letteralmente "riplasmato" la parlata locale avvicinandola a quello napoletana (Gaeta e Lagonegro) o a quella genovese (Gavi)...
    Ultima modifica di galinsoga; 28/05/2018 alle 20:26

  8. #158
    Vento fresco
    Data Registrazione
    13/11/03
    Località
    Mele - Fado (GE), 280 m
    Messaggi
    2,309
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Infatti ci sono differenze rispetto a come parlava ad esempio Aldo Fabrizi e come si parla oggi. Nel vecchio romanesco, mi è stato ad esempio detto dai miei colleghi quando ero là, "una spremuta d'arancia " sì diceva "na sfranta de pertoallo", più o meno, mentre ora non credo che venga più usato un termine del genere
    Per quel poco che ho approfondito esiste una differenza tra l'italiano regionale parlato a Roma e il vero romanesco, che è quello "classico" di G.G Belli e che, sebbene fortemente contaminato dall'italiano, i romani della generazione di Fabrizi parlavano ancora abitualmente. Per quel che ho potuto verificare direttamente nei miei soggiorni romani, il romanesco è ormai circoscritto alle cosiddette espressioni idiomatiche. A Roma ho sempre sentito parlare un italiano regionale fortemente caratterizzato in senso geografico, ricco di coloriture lessicali e di frasi di espressione, come lo sono del resto l'italiano regionale di Milano o Torino... poi magari qualche nonnina ultraottantenne che parla "romanesco" in famiglia la si trova ancora.
    Ultima modifica di galinsoga; 28/05/2018 alle 20:27

  9. #159
    Vento forte L'avatar di Fabio68
    Data Registrazione
    15/08/03
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,012
    Menzionato
    18 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Se tua madre è di L'Aquila e provincia, il suo dia. letto ha molti punti di contatto con quello del mio paese, che si trova ai confini con la Campania in una zona più interna rispetto a Gaeta.
    Come ho scritto su da me il dialetto è Campano a vocali piene, ma ha un 30/40 per cento di abruzzese-romano. Da me ad esempio la testa è "còccia" e la lumaca "ciammarrùca" che sono termini che ho sentito anche nell' Abruzzo confinante col Lazio.
    ne sei sicuro?

    paradossalmente il teramano e il pescarese per certi versi si avvicinano di più al dialetto del sud rispetto all'aquilano (parlo de L'Aquila)
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  10. #160
    Uragano
    Data Registrazione
    12/06/09
    Località
    Roma
    Messaggi
    16,332
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Per quel poco che ho approfondito esiste una differenza tra l'italiano regionale parlato a Roma e il vero romanesco, che è quello "classico" di G.G Belli e che, sebbene fortemente contaminato dall'italiano, i romani della generazione di Fabrizi parlavano ancora abitualmente. Per quel che ho potuto verificare direttamente nei miei soggiorni romani, il romanesco è ormai circoscritto alle cosiddette espressioni idiomatiche. A Roma ho sempre sentito parlare un italiano regionale fortemente caratterizzato in senso geografico, ricco di coloriture lessicali e di frasi di espressione, come lo sono del resto l'italiano regionale di Milano o Torino... poi magari qualche nonnina ultraottantenne che parla "romanesco" in famiglia la si trova ancora.
    E' quello che dicevo sopra, a Roma si parla un italiano romanizzato, anche perchè molti delle generazioni come la mia hanno o uno o ambo i genitori non romani, stessa cosa che succede a Milano, Torino e Genova stessa

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •