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Risultati da 31 a 40 di 207
  1. #31
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Nel Biellese orientale e in bassa Valsesia, anche nelle zone alpine, il dialetto è parlato solo dalle persone sopra una certa età; chiunque altro utilizza l'italiano standard. È stato chiaramente uno switch necessario per l'integrazione degli immigrati da altre zone italiane. Nella parte occidentale della provincia, molto meno industrializzata, c'è infatti ancora un utilizzo maggiore del dialetto anche se non saprei quanti giovani lo parlino, non conoscendo nessuno in quei luoghi.
    Alessio credo che anche nel milanese il discorso sia abbastanza simile al torinese

  2. #32
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    C'è anche un altro fenomeno che si attua nei dialetti,a prescindere dall'arrivo di altre genti,che rende necessario un "addolcimento" del dialetto,per renderlo comprensibile,come ben spiegato dagli amici piemontesi:
    ossia il dialetto evolve per fatti suoi,e cambia di generazione in generazione, sotto la spinta dei media televisivi,si italianizza ,per cui i quindicenni ormai qui usano poco il dialetto tra di loro,piuttosto usano un italiano con cadenza abruzzese del posto,i trentenni hanno un altro linguaggio, con qualche parola in dialetto,i cinquantenni parlano talvolta un mix tra italiano e dialetto italianizzato, infine le persone molto anziane parlano molto spesso in dialetto,specie in campagna.
    Se poi,per un caso accidentale torna una persona che è stata via per molti anni all'estero (Australia o Stati Uniti,o altri posti lontani)senza tornare spesso,parla in un dialetto "antico",che neanche i vecchi parlano più, cristallizzato all'epoca della sua partenza (a orecchio la differenza si sente,è piena di arcaismi,dittonghi e frangimenti vocalici che nessuno usa più da un bel pezzo).
    Infine c'è anche una differenza di genere: i maschi tendono ad usare il dialetto,più delle donne.(a parità di età).
    Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 22/01/2016 alle 18:04

  3. #33
    Uragano
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Fede85 Visualizza Messaggio
    Alessio credo che anche nel milanese il discorso sia abbastanza simile al torinese
    Senza dubbio, il dialetto è estinto da tempo.


  4. #34
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Fede85 Visualizza Messaggio
    E' così Valter io ad esempio sono piemontese al 90% ho una piccola parte veneta ma i miei in casa hanno sempre parlato il piemontese eppure io non lo parlo anche se lo capisco al 100%. Come me ce ne sono molti altri, ad esempio dove abito adesso invece noto che i ragazzi anche di 10/15 anni parlano il dialetto .La spiegazione che mi do e che nel cuneese ma anche astigiano i ragazzi molti vengono dalla campagna e sono quindi più legati alle tradizioni locali e culturali rispetto a me che ho avuto maggiore influenza cittadina frequentando le scuole tutte a Pinerolo, sono legato moltissimo alla mia Valle e ho frequentato sempre gruppi di amici di località limitrofe a Pine ma il piemontese non sono mai riuscito a parlarlo
    Non sai che differenze notavo io da ragazzo quando uscivo per le prime volte da Pine con lo scooter e andavo verso Cavour o Garzigliana (10/15 km) li sentivo parlare i miei coetanei solamente in piemontese, in pochi km in questa zona davvero noti differenze allucinanti
    Qui bene o male tutti vengono dalla campagna, da paesini o da frazioni. Tieni conto che Cuneo città (non il Comune) ha appena 32.000 abitanti: gli altri 23.000 che sono nel Comune di Cuneo vivono in paesi che fan parte del comune (tipo Confreria, Borgo Gesso, San Rocco Castagnaretta) e altri in frazioni (Spinetta, Bombonina, Roata Rossi,ecc.) quindi di cuneesi "cittadini" non ce n'è così tanti. Nelle scuole superiori, che raccolgono tutti gli studenti dalla Valle Maira alla Valle Pesio - dalla Varaita in su vanno a Saluzzo e dalla Pesio ad E vanno a Mondovì, quasi tutti gli studenti vengono da fuori Cuneo. Nella mia classe al liceo, per esempio, dei 22-23 che eravamo c'era solo una ragazza di Cuneo città: 5-6 venivano da abitati nel comune di Cuneo e tutti gli altri venivano da fuori: chi da Villafalletto, chi da Borgo, chi da Chiusa Pesio, chi da Dronero, ecc. quindi mi trovi d'accordo sul tuo discorso: molti vengono da "fuori città" e dunque sono molto più vicini alle tradizioni/culture del posto. Non a caso passeggiando per Cuneo è quasi più facile sentire parlar dialetto che non l'italiano (una cosa impensabile per Torino).
    Lou soulei nais per tuchi

  5. #35
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Ben dettagliata questa cartina. Per le vostre zone la trovate realistica?

    Allegato 425176
    proprio bella come cartina!

    si nota l'invadenza dei tosetti nel trentino sudorientale e infatti il dialetto della valsugana si sente che ha radici venete...

    comunque qui il dialetto è ancora parecchio parlato, anzi in alcuni posti c'è qualche "ritorno"
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  6. #36
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    C'è anche un altro fenomeno che si attua nei dialetti,a prescindere dall'arrivo di altre genti,che rende necessario un "addolcimento" del dialetto,per renderlo comprensibile,ome ben spiegato dagli amici piemontesi:
    ossia il dialetto evolve per fatti suoi,e cambia di generazione in generazione, sotto la spinta dei media televisivi,si italianizza ,per cui i quindicenni ormai qui usano poco il dialetto tra di loro,piuttosto usano un italiano con cadenza abruzzese del posto,i trentenni hanno un altro linguaggio, con qualche parola in dialetto,i cinquantenni parlano talvolta un mix tra italiano e dialetto italianizzato, infine le persone molto anziane parlano molto spesso in dialetto,specie in campagna.
    Se poi,per un caso accidentale torna una persona che è stata via per molti anni all'estero (Australia o Stati Uniti,o altri posti lontani)senza tornare spesso,parla in un dialetto "antico",che neanche i vecchi parlano più, cristallizzato all'epoca della sua partenza (a orecchio la differenza si sente,è piena di arcaismi,dittonghi e frangiventi vocalici che nessuno usa più da un bel pezzo).
    Infine c'è anche una differenza di genere: i maschi tendono ad usare il dialetto,più delle donne.(a parità di età).
    esatto il linguaggio cambia continuamente, sia nel dialetto che nell'italiano.

    ogni tanto mi capita di riguardare un classicone disney, se ascoltate bene in quelli più vecchi ci son vocaboli che non si sentono comunemente (del tipo "morrà" per dire morirà, "beltà" per bellezza).
    ci avete mai fatto caso?
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  7. #37
    Bava di vento L'avatar di Bold
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Presente!
    I piemontesi non-cuneesi notano spesso questa cosa, cioè che noi parliamo dialetto quotidianamente, sia in famiglia che fuori, in ogni situazione praticamente
    Quello che mi ha stupito è conoscere ragazzi o gente del Torinese che non conosce il dialetto, nè l'ha mai sentito parlare. Ricordo che ad una festa due ragazzi erano rimasti stupiti e ci dicevano che non sentivano parlare dialetto da quando erano bambini, che lo sentivano dai nonni e dai bisnonni
    Il piemontese-cuneese è uno shock anche per un piemontese-torinese, ci ho messo una vita ad integrarmi nella famiglia di mia moglie pur capendo e parlando il piemontese. Un sacco di contaminazioni con il francese, molto più che a Torino. E il vignolino (credo si chiami così il dialetto di Vignolo, differente da quello di Borgo San Dalmazzo) poi non parliamone, panico

  8. #38
    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Ben dettagliata questa cartina. Per le vostre zone la trovate realistica?
    A livello di accenti no.
    Si distinguono nettamente tra loro:

    - Livornese di Livorno
    - Livornese di provincia (più vicino al Pisano, specialmente tra La California, Rosignano e San Vincenzo)
    - Pisano interno (tra San Miniato, Pontedera e Cascina)
    - Pisano Litoraneo (tra Pisa, San Giuliano e Tirrenia)

    Per quanto rigurda il dialetto ...
    ... nella sola provincia di Livorno fino a qualche decennio fa se ne potevano contare decine diversi tra di loro (vernacoli, più che dialetti); e immagino che lo stesso valesse per il Pisano.
    Adesso si stanno amalgamando lentamente, con la tendenza del Pisano ad acquisire dal Livornese.
    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

  9. #39
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Bold Visualizza Messaggio
    Il piemontese-cuneese è uno shock anche per un piemontese-torinese, ci ho messo una vita ad integrarmi nella famiglia di mia moglie pur capendo e parlando il piemontese. Un sacco di contaminazioni con il francese, molto più che a Torino. E il vignolino (credo si chiami così il dialetto di Vignolo, differente da quello di Borgo San Dalmazzo) poi non parliamone, panico
    Ti dirò che dalle mie parti è ancora peggio ogni comune quasi parla un dialetto a sè che poi possiamo benissimo chiamarlo occitano ma che tra un comune e l'altro ha differenze nette.
    il piemontese di Pinerolo ad esempio è più "italianizzato" che quello che parlano a soli 4/5 di Osasco, a Prarostino comune a 7 km da Pinerolo parlano il "Prustinen" un misto vero e proprio tra piemontese e patois potrei andare avanti per ore.
    Per ora riesco a capire perfettamente bene il patois della Val Chisone fino a Usseaux oltre è lingua sconosciuta (chi è del posto capirà di cosa sto parlando il "il prazla" dialetto di Pragelato incomprensibile a molti della Val Chisone) e il patois di Perrero e il Prustinen non tutto.

  10. #40
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: quel confine tra lazio e campania....

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Catania Visualizza Messaggio
    A livello di accenti no.
    Si distinguono nettamente tra loro:

    - Livornese di Livorno
    - Livornese di provincia (più vicino al Pisano, specialmente tra La California, Rosignano e San Vincenzo)
    - Pisano interno (tra San Miniato, Pontedera e Cascina)
    - Pisano Litoraneo (tra Pisa, San Giuliano e Tirrenia)

    Per quanto rigurda il dialetto ...
    ... nella sola provincia di Livorno fino a qualche decennio fa se ne potevano contare decine diversi tra di loro (vernacoli, più che dialetti); e immagino che lo stesso valesse per il Pisano.
    Adesso si stanno amalgamando lentamente, con la tendenza del Pisano ad acquisire dal Livornese.
    Lore penso che mettere in una mappa del genere tutti i dialetti sia impossibile il discorso che hai fatto te sul livornese penso che valga per ogni angolo d'Italia

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