Anche dalle nostre parti da comune a comune ci sono differenze ma non sono così marcate. Anni fa sull'occitano ho alzato bandiera bianca, troppo complesso da capire anche per me.
In effetti le maggiori variazioni dialettiche di hanno in montagna dove di fatto si sviluppano sotto-dialetti che diventano quasi lingue incomprensibili. In pianura molti di questi effetti vengono mitigati e posso dire che il piemontese, a meno di specifiche parole è facilmente comprensibile dal canavese al cuneese.
Questa deve essere basata sulla Carta di Pellegrini. Il confine tra dialetti mediani e campani in Ciociaria deve essere segnato dal passaggio di "pl" a "kj", per esempio "chiú" per "più". So che comunque esistono diversi problemi di classificazione, in particolare per i dialetti delle cittadine degli Ernici e del basso Garigliano, che hanno reso molto difficile la definizione di un confine netto tra i due gruppi: per esempio metafonesi sabina ma vocali atone mute, oppure alcune atone mute e altre no, metafonesi miste Sabina e sannita (il caso di Frosinone) e così via.
Siena centro - 345 m s.l.m.
Alatri (FR) - 453 m s.l.m.
Vero il piemontese direi che è comprensibile da chi lo conosce ovviamente dal su tutto il torinese e cuneese più si va verso est (alessandrino ) o a nord Biellese vercellese novarese ci sono accenti e parole che a volte a poco a che fare con il piemontese che noi occidentali conosciamo.
Mi capita molte volte di fermarmi negli autogrill alessandrini e sentire parlare gente del posto capisci che è piemontese ma ha accenti decisamente più emiliani, come nel novarese ha molta influenza milanese
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Lo so, lo so
Ci sono molti termini che non hanno affinità con classico piemontese occidentale "di pianura". C'è da dire che la pedemontana sud-occidentale è di fatto una commistione tra piemontese-cuneese e occitano, che verso qui in pedemontana è un piemontese con forti influssi occitani e dalle medie valli in su è un occitano con forti influssi piemontesi.
Discorso diverso invece per il Monregalese e il Cebano (che io capisco veramente pochissimo) o peggio ancora il langarolo, che presentano arcaismi e analogie evidentissimi con il ligure
Lou soulei nais per tuchi
Lou soulei nais per tuchi
anche in città piccole,(Chiavari dove sono nato io,di circa 30.000 ab.)mi diceva il professore di liceo,ancora dopo la seconda guerra mondiale,si coglievano molto bene tre sfumature di accento,ben distinte tra il centro,il borgo verso il fiume ed il borgo a mare dei pescatori.
Ho letto che in altri contesti(Ancona ad esempio)erano presenti ancora "venetismi" (ultimi residui di un linguaggio marinaresco nato sotto l'influenza di Venezia,signora dell'Adriatico)nella zona del porto di Ancona appunto,ancora udibili in epoche anteguerra.
Quella del linguaggio è materia affascinante e se ne potrebbe parlare per ore.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 22/01/2016 alle 19:05
A proposito di questo, a Gaeta si parlano due dialetti diversi: il napoletano vero e proprio (leggermente modificato) nel centro storico, roccaforte borbonica, e un Campano con alcuni tratti mediani (simile agli altri del Lazio ex borbonico) al di fuori, ancora oggi
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
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