Anche in Toscana è così. Basta andare sulla Siena - Perugia. Da Siena centro e per circa 20 km si parla senese. Poi subentra la parlata di Arezzo, in comuni che sono ancora in provincia di Siena. Dopo un po', a 42 km da Siena, ancora in provincia senese ma abbastanza vicini all' Umbria, si parla il dialetto "chianino", che è un misto tra toscano e umbro e anche con qualche cadenza laziale..
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Il confine tra stato pontificio e regno di Napoli in provincia di Latina è tra i comuni di Monte San Biagio (ex provincia di Caserta,, dal 1927 nel Lazio ) e Sonnino (ex provincia romana "marittima ", conune sempre appartenuto al Lazio ). I paesi sono vicini, anche se divisi da una montagna. A Monte San Biagio si parla un dialetto Campano mischiato con un po' di ciociaro e abruzzese, senza la vocale finale delle parole e anche con mancanza di alcune vocali all'interno delle parole. A Sonnino si parla ciociaro strettissimo, con tutti i timbri delle vocali e con una cadenza "canterina " che ricorda quella umbro-marchigiana. Esempio : "la mamma sta cullando il bambino "
Monte San Biagio " la mamm' sta a nazzaca' ju vajon'"
Sonnino : "la mamma sta a culla ' glio zico" o "glio mammoccetto "
Da me, che sono vicino all' attuale confine con la Campania ma in una zona interna, è "la mamma sta a connela' glio' ninno "
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Un po' tutta italia è così, anche qui ad esempio i dialetti cambiano vistosamente da valle a valle (per dire, se non si ha un po' di orecchio il noneso è incomprensibile ai più, anche il valsuganotto è arduo da capire per me). Cambia spesso il lessico tra paesi vicini, difatti spesso, pur parlando dialetti uguali, a volte faccio fatica a capire cosa vuol dire l'altro e viceversa proprio perché cambia una parola o il modo di formulare la frase. Spesso si utilizzano parole che per l'altro ha un significato completamente diverso e allora scatta il fraintendimento :D
Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Notevoli le differenze di influenza dominante fra nord e sud Pontino. Comunque è presto detto:Formia dista esattamente 70 km. da Caserta e 140 da Roma,ovvio che senta molto l'influenza campana. Gaeta, 80 e 130. Sperlonga, 100 e 110.Già Terracina e Fondi sono un discorso diverso,cominciano ad essere lontane da Caserta e Napoli.
Analogo discorso se vai all'interno: una cosa è Cassino(65 km. da Caserta,tutti di autostrada a 3 corsie),un'altra è Frosinone(110 da Caserta e 140 da Napoli).
In ogni caso occorre sempre distinguere paesi borbonici da quelli "pontifici", e distinguere quelli di mare da quelli interni.
Terracina ad es era stato pontificio ma ha un dialetto di transizione tra Campano e Laziale.
Fondi è più lontana da Caserta rispetto a dove sono io, che sono lungo il confine Campano, ma sembrano più campani quelli di Fondi che quelli del mio paese. Questo anche perché nel mio paese, in altri vicini, sia laziali che campani, sono passati i longobardi, a suo tempo, quindi da noi ci sono vocali più piene.. notevoli le differenze con Formia e Gaeta rispetto al mio paese.. es ci vediamo dopo si direbbe a Formia e Gaeta "ce verim' roppe" che è praticamente napoletano, mentre a minturno è "ce vedemo dopo" e da "sci vedemo dopo".
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Diciamo che tutto il Lazio Sud "borbonico " era d i origine o Campana o abruzzese meridionale per via della storica appartenenza al regno di Napoli,ma a Fondi sono immigrati secoli fa anche pescatori dalla Puglia e dal Molise per pescare nel lago che si trova là vicino
Da me abbiamo comunque i verbi e alcune cose laziali in un dialetto a base campana, tanto che come scrivevo su noi siamo napoletani se ci sentono a Roma, ma a Napoli, compresi i parenti miei, quando mi sentono parlare dicono tutti che siamo " mezzi romani".
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Qualche differenza dialettale. Es la frase "Il Ponte del Garigliano"
napoletano: "o pont' d'o gariglian' "
casertano del nord (confini lazio) "ro ponte re ro garigliano"
Minturno (LT) " gliù ponte de gliu garigliano"
Castelforte (LT) : glio' ponte de glio garigliano"
La parola "ponte" in napoletano è pronunciata con la "o" aperta, mentre negli altri 3 casi è chiusa
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
Segnalibri