La "democrazia" oggi è una democrazia carnevalesca, mascherata da dittatura.
La "pratica" della gente comune non corrisponde alla volontà del singolo individuo, perchè in genere la "moda" è imposta in modo che l'individuo si debba adeguare (differenze punto A/B).
Le elezioni USA dal mio punto di vista sono un esempio inutile e credo invece che ciò di cui si debba discutere sono le scelte apolitiche molto pratiche che fa ogni giorno la massa/gente comune(le elezioni c'entrano nulla).
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 15/11/2016 alle 16:42
Diciamo che è molto difficile (anzi impossibile) pensare alla massa/gente come semplice somma degli individui... un corpo elettorale purtroppo è (per paradosso) qualcosa di molto più semplice della somma degli elettori che lo costituiscono...
D'altro cando per rovesciare un simile meccanismo bisognerebbe che la democrazia fosse molto più "partecipata" dal basso e per fare questo sarebbero necessarie forme di decentramento estremo... Da questo punto di vista è molto più democratica l'elezione del sindaco in un comune di 500 abitanti che l'elezione del presidente degli USA... in quanto le aspirazioni e i desiderata dei singoli elettori (per quanto sempre influenzabili) contano molto di più e conta di più la partecipazione del singolo al processo decisionale e amministrativo...
Ovviamente in un contesto che va in direzione opposta (ossia nell'aggregazione del "numero maggiore" per ragioni sia economiche sia di influenza, perché più la folla è grande più il cittadino anonimo e ininfluente) gli spazi decisionali e partecipativi si ridurranno sempre di più, per cui che ci si arrivi attraverso il populismo o la tecnocrazia il risultato sarà sempre un sistema dai connotati oligarchici, che agisce su più livelli, uno dei quali è la politica istituzionale, l'altro ovviamente è l'economia. In un contesto del genere il diritto all'informazione sarà esercitato sempre di meno e prima o poi scomparirà del tutto.
Ultima modifica di galinsoga; 15/11/2016 alle 17:02
Oddio, estremizzando un poco e volgarizzando (parecchio) si potrebbe pensare che tra la Clinton e Trump il vero democratico (quello corporativista, keynesiano e sotto sotto vagamente "fascistoide" e "KKK-like", come erano tanti democratici degli anni '30) alla fine sia proprio Trump... il problema è che l'hanno votato anche (per non dire soprattutto) i tradizionali elettori repubblicani... chi ci resterà peggio? Chi sarà stato più credulone?
P.S. il trasformismo, soprattutto tra i democratici, negli USA non è così eccezionale, basti pensare a Bloomberg democratico, quindi indipendente (sostenuto dai repubblicani come sindaco di NY), quindi nuovamente indipendente (ma vicino a Obama e alla Clinton) e infin dei conti Trump nella sua lunga vita pubblica e (collaterale alla) politica è stato molto più vicino ai democratici che ai repubblicani, anzi una delle prime campagne elettorali che, da giovane magnate delle costruzioni, ha lautamente finanziato è stata quella di Jimmy Carter...
Ultima modifica di galinsoga; 15/11/2016 alle 19:58
Ehhh, tutto vero, ma vale anche per il presente non solo per il passato (storia): ad esempio per parlare di un tema di politica-politicante (genere al quale mi sembri un po' refrattario) chi sta facendo informazione sul referendum costituzionale del 4/12? In che modo questa informazione andrebbe fatta? Se c'è proprio qualcosa che non coincide con l'informazione corretta è dare spazio a contrapposizioni faziose ed è proprio quello che stanno facendo i nostri media. A questo punto votare sì/no diventa solo un atto di fede (o di creduloneria).
Non sono tanto d'accordo su questo: se uno ti promette la Luna, tu lo voti e questo usa il bilancio dello Stato per provare ad avvicinare la Luna alla Terra dire che "i creduloni" non siano responsabili è un tentativo di limitare la propria responsabilità un po' goffo.
Diverso il caso il caso in cui a fronte di promesse elettorali A e di voti conseguenti la politica effettiva implementata sia Z.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sono d'accordo sui tre punti, ma non troppo sulla conclusione, o meglio non credo che il "da sempre" sia ancora valido ad oggi. Questo articolo approfondisce bene una parte del mio pensiero: How We Broke Democracy (But Not in the Way You Think) – Medium
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