Gatto
Cane
Entrambi
Non sono d'accordo su una cosa, non è vero che il gatto non è intelligente.
E come gli uomini ciascuno ha il suo carattere, ci sono quelli schivi e quelli più socievoli che quando c'è gente in casa amano farsi fare le coccole da tutti
Immagino che se preferissi i cani ai gatti, nel mio lavoro mi sarei sentita aggredita da orde di gatti mannari ad ogni angolo...
I cani sono "da guardia", i gatti se ne fregano di fare la guardia.
In zone isolate e aperte, gli autoctoni spesso si sentono più sicuri avendo attorno degli animali da guardia.
Ergo, capita di incontrare cani che difendono il territorio del padrone, e non gatti.
Indipendentemente dai gusti personali.
Forse la differenza la fa il passeggiare "abitualmente" in montagna nel fine settimana, rispetto a lavorare in giro nella rimanente settimana (a volte, si facevano anche 7 giorni su 7...). Statisticamente, credo di aver attraversato più territori canificati della media di qualunque escursionista.
Quello che non capisco è da dove salta fuori la discussione su "chi odia i cani". Si sta parlando di preferenze, quindi pensavo lo usassi come generico sinonimo. Dubito che esista chi "odia" un'intera categoria, se non a livello di esagerazione e imprecisione linguistica.
Dal Treccani in rete:
òdio s. m. [dal lat. odium, der. di odisse «odiare»]. – 1. Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui; o, più genericam., sentimento di profonda ostilità e antipatia etc. etc.
Tolta l’accezione generica, a cui mi riferivo anch’io più sopra, in quella più propria il termine comprende l’idea di “volere il male altrui”.
In questo senso, credo che anche chi “odia” i gatti, i maiali, le pecore, gli ornitorinchi, i pioppi, le graminacee etc. sognando di distruggerli, ha dei seri problemi.
Però la discussione si sposta sull’odio come sentimento e le sue implicazioni psicologiche, e non sulla preferenza per cani o gatti.
In effetti, questo era il pensiero anche dei miei colleghi quando si iniziò a parlare di orsi e lupi che ricompaiono in Italia, annunciati con gioia dagli ambientalisti: mavafffff... all'orso e al lupo provateci voi a trovarvelo davanti...
In realtà, per ora quello che resta più temuto è il cinghiale, veramente infestante e in espansione, e veramente incazzoso.
sul resto non rispondo nemmeno perché è tutto piuttosto chiaro, in questo post c'è tutto: orso e lupo non dovrebbero essere reintrodotti perché ci sono un paio di geologi che se ne vanno per monti. il tuo è un problema con gli animali in genere in sostanza, da qui si capisce tutto. alzo le mani, alla Mughini.
Si vis pacem, para bellum.
Oh... ma non si può proprio fare nemmeno una battuta, neh?...
chemmefrega a me, dell'orso? l'ho pure visto, una sera in mezzo alla strada di fondovalle della val Seriana. Non sono stata l'unica, c'era anche sull'Eco di Bergamo la foto fatta da altri, quindi non avevo bevuto... è grosso, e bellissimo...
il lupo sappiamo che c'è ma non si dice dove (me l'hanno detto quelli che stanno seguendo il progetto).
Personalmente, temo di più le bestie bipedi che non sanno tenere i propri quadrupedi.
Ah, dimenticavo... sono stata presa di mira anche da un drappello di oche da guardia, ma non costituisce un problema... le ho tenute a bada usando il loro stesso linguaggio Restano comunque pennuti simpatici.
Il problema del cinghiale lo conosco, vista la mia permanenza in Chianti classico un paio di anni fa. Qui non c' è ( e menomale ci manca solo questa...) ma l' orso crea un sacco di problemi, dai greggi dilaniati alle arnie distrutte ecc.
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prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Sapevo che si sarebbe arrivati qui vista la piega del discorso. Mica solo i geologi vanno in montagna, da tre anni per lavoro ho a che fare con gente che in montagna ci vive 365 giorni l'anno e che con il mondo animale deve convivere. C'e' tanta ottusita' e ignoranza ma anche tanto "sapere antico" molto piu' pratico delle pontificazioni accademiche e anche se ormai off topic e se non concordo del tutto, voglio dire anche la loro perche' hanno gia' ben poca voce.
Per molti l'obbligo imposto dal basso di dover convivere con animali che erano stati eliminati dai loro antenati e' visto come un sopruso degli abitanti della pianura che, forti di una presunta superiorita' intellettuale, vedono la montagna come un parco giochi dove andare nel weekend a guardare e fotografare gli animali come in un safari. E come dargli torto se invece in pianura e' tutto liberamente cementificabile e coltivabile? poi nascono paradossi come la TAV: l'uomo di pianura magari e' favorevole perche' i servizi comodi sono il suo pane quotidiano, mentre in montagna chiudono scuole e uffici postali.
Credo che la spaccatura tra le correnti di pensiero continuera' a peggiorare perche' e' evidente che l'essere umano stia perdendo la capacita' di capire e rispettare gli altri, se mai l'aveva avuta.
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