ma che c'entra, dicevo he il disastro economico mondiale non dipende dall'Italia, ma siamo tra i paesi messi peggio per i motivi che hai elencato. Finché non ci sarà un taglio netto della pressione fiscale, la fine delle coop, una ripulita generale dei politici, la fine del clientelismo, una seria riforma del lavoro, la fine della criminalizzazione di chi crea lavoro ecc ecc si potrà ripartire ma comunque non in queste condizioni disastrose di cui gode l'economia mondiale. Prima sarà necessario un reset.
e comunque ripeto stiamo andando ot, questo non è un topic per parlare dei mali di Italia e UE, e' per mettere insieme i tasselli della prossima crisi economica mondiale...
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Marco ricorda una cosa, noi non abbiamo materie prime punto uno, punto due, i tempi non sono quelli di 40 anni fa, se la politica di svalutazione la fanno tutti, non ne hai benefici.
Poi, cmq, la Grecia sta così per motivi interni (sprechi giganteschi di denaro pubblico senza avere l'economia per sostenerlo, ad esempio dando la pensione alle zitelle).
Anche nel 1992 si rischiò un default per il debito allora già elevatissimo, ma mi sa che non lo sapevi
Non avevo letto subito gli altri messaggi, sono state dette le stesse cose appena dette sopra
Nel mondo odierno nessuno, a parte gli USA che sono un caso particolarissimo per ovvi motivi, può dire di avere davvero in mano la politica monetaria. Siamo in un mondo in cui da circa 40 anni vige la totale libertà alla circolazione dei capitali e finchè così sarà (e c'è da augurarsi che sia così a lungo, credimi), quello della c.d. sovranità monetaria resta più un mito che altro. Tu infatti puoi stampare moneta finchè vuoi ma se gli investitori rifuggono dalla tua moneta per andare verso Paesi che offrono tassi più elevati il solo risultato che crei è, a lungo andare, un'iperinflazione oppure una correzione drastica e dolorosa.
Tanto per restare nel nostro Paese, nel 1981, quando eravamo in piena sovranità monetaria e avevamo la Lira, la Banca d'Italia fu costretta a fare il c.d. divorzio col Tesoro, ovvero a smettere di acquisire i titoli di Stato non venduti sul mercato. Fu costretta appunto perchè nonostante la sovranità monetaria c'era un'inflazione da cavallo e rischiava di peggiorare ancora in quanto gli USA, la Germania e la GB assieme avevano alzato i tassi attirando i capitali. Siccome gli investitori non sono pirla ovviamente tra un buono italiano che è soggetto a svalutazione e uno tedesco/inglese/americano molto meno soggetto a tali rischi, a parità di tasso si preferisce il secondo.
In definitiva, nel mondo di oggi avere il controllo della propria politica monetaria conta fino ad un certo punto, sicuramente non è sufficiente per poter pensare di fare i cavoli propri in santa pace alla faccia degli altri Paesi.
Gli USA per circa un secolo non hanno avuto nessuna politica monetaria poichè la FED non esisteva proprio, il dollaro era ancorato all'oro e in quel periodo sono diventati la prima potenza mondiale. Una volta che lo sono diventati hanno poi fatto l'accordo dei petrodollari con i quali il petrolio deve essere venduto rigorosamente in dollari. Si tratta pertanto di un caso particolare, che non si può prendere ad esempio, perchè il dollaro è appunto la valuta internazionale per eccellenza imposta per legge: la domanda di dollari non cadrà mai.
L'Euro è un fallimento semplicemente perchè è un progetto di natura politica, volto a preservare il più a lungo possibile stati iper-indebitati quali appunto il nostro da una drastica cura dimagrante all'apparato pubblico e da tutta una serie di riforme politicamente poco appetibili ma inevitabili. I gravi problemi di finanza pubblica che l'Italia ha affrontato a partire dal 2011 probabilmente si sarebbero affrontati già alla metà degli anni '90: l'Euro ha permesso soltanto di prendere tempo per rinviare la resa dei conti.
L'Euro di tedesco infatti non ha quasi nulla, dal momento che i principali promotori erano Prodi, Ciampi, Delors e Giscard d'Estaing (guarda caso politici provenienti dai due Paesi con le finanze pubbliche e il sistema economico in generale più in difficoltà). Tanto è vero che circa il 70% dei tedeschi, secondo un sondaggio, preferiva tenersi il marco.
E ti dirò di più: il tempo che ci è stato dato con l'Euro, grazie al cospicuo risparmio sui tassi di interesse del debito pubblico, è stato letteralmente dilapidato. Quello che l'Italia ha risparmiato sul costo del debito pubblico invece di essere veicolato ad abbassare la pressione fiscale e rilanciare la competitività del Paese è finito in più spesa pubblica per mantenere l'apparato clientelare.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Beh la sovranità monetaria, concordo, non ti salva ma ti può aiutare in certi momenti storici. Ma nel complesso il QE non è stato ben utilizzato dall'Italia e dagli altri paesi. È stato solo pura speculazione e infatti i motivi del crac del 2007 sono ancora tutti lì.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
se, come detto, la bomba verrà innescata dagli Usa per la crisi del debito (per finaziamento automobili, per i prestiti studenteschi e per l'immensa bolla immobiliare), nel vecchio continente la crisi nascerà laddove nessuno penserebbe...
Germania in crisi: 68 banche non passano gli stress test
31 agosto 2017, di Alessandra Caparello
BERLINO (WSI) – Sono 68 le banche tedesche che non hanno passato gli stress test indetti dalla Bundesbank in quanto non sarebbero in grado di superare eventuali shock riguardanti tassi di interesse e mercato immobiliare.
I nomi? Per ora la banca centrale tedesca non si sbilancia e parla indicativamente di enti potenzialmente in difficoltà. Per lo più si tratta di banche minori, escluse dall’ombrello della Bce. Su 1550 istituti monitorati circa il 4,5% non rispetta i minimi prudenziali previsti. In soldoni una banca tedesca su 20, con attivi inferiori a 30 miliardi di euro, non saprebbe resistere ad eventuali avversità.
“Gli stress test dimostrano che le banche devono valutare molto bene quanto siano pronte a far fronte ai rischi. Il messaggio della nostra indagine alle banche è: coloro che vogliono salvaguardare la vitalità a lungo termine dovrebbero prepararsi”.Così dice Andreas Dombret, membro del board della Bundesbank in conferenza stampa. Lo storico tallone d’Achille del sistema bancario tedesco rimane la bassa redditività che rischia di diventare esplosiva se i tassi di interesse subiscono un ulteriore revisione al ribasso, avverte la banca centrale.
Nel dettaglio i ritorni totali degli istituti di credito si ridurrebbero del 40% qualora i tassi rimanessero stabili fino al 2021, del 60% in caso di un ulteriore ribasso di 100 punti base.
La cosa curiosa è che i risultati degli stress test non erano richiesti dalla Bce ma la Germania li ha voluti comunque divulgare. Eccesso di zelo? Più che altro si legge invece un chiaro avvertimento per la BCE in merito alla prossima decisione riguardante i tassi di interesse.
Ma nell’indagine della Buba emerge un altro pericolo per le banche che riguarda il comparto immobiliare. Lo stesso Dombret ammette che sono rilevanti i rischi che provengono dal settore dei mutui residenziali. Ipotizzando uno scenario estremo, con un crollo dei prezzi delle case del 30%, come sottolinea la ricerca, le banche tedesche, piccole e medie, dovrebbero varare un aumento di capitale addizionale di circa 12 miliardi per ripristinare il Cet 1 a livelli originari.
“Da qui va considerato anche l’effetto contagio devastante sulle altre banche del paese”.
tratto da wallstreetitalia
e per ora tutto tace sulla più grande bomba ad orologeria del mondo, una certa deutsche bank...
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
e chi l'ha mai detto scusa?
proprio il fatto che i tassi siano straordinariamente bassi, e in alcuni casi per la prima volta nella storia negativi, che indica che non vi è alcuna ripresa strutturale. Semmai è stato il Qe realizzato da tutte le banche centrali del mondo ad aver allungato il brodo, ma tassi fermi e inflazione morta sono lì ad evidenziare quelli che stai dicendo, ossia che non c'è crescita.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Segnalibri