Frena, cerchiamo di parlare la stessa lingua....
Ho in ordine:
A) evidenziato cio' che hai scritto riguardo la BCE in merito all'inflazione e alla sua presunta volonta' di tenerla bassa: vero assolutamente il contrario al limite, almeno sulla "carta", nel senso che il QE e' (o meglio, dovrebbe: qui si' si potrebbe discutere.....) propedeutico verso uno stimolo anche dell'inflazione (primo obiettivo al 2%, ora abbassato...)
B) nel caso di forte espansione economica l'eventuale inflazione ne e' una conseguenza (e non la causa, appunto), e l'eventuale aumento dei tassi di interesse (costo del denaro) e' sovente l'arma delle banche centrali per raffreddare l'economia in modo da ridurre poi anche l'inflazione. Insomma, hai un po' "invertito" causa ed effetto, ecco...
Solo di questo parlavo, e NON della situazione economica attuale, se non al limite nel punto A)
intanto sarà interessante valutare le criptovalute: possibile terremoto in vista dopo lo stop della Cina?
tutte da valutare le possibili ripercussioni sul mercato
La Cina blocca le ICO non regolamentate. Terremoto nel mercato delle criptovalute
E’ la notizia del giorno, quella che scuote la Cina e in particolare il mercato delle criptovalute:
Le autorità finanziari cinesi proibiscono la raccolta di fondi tramite le ICO con efficacia immediata e obbligano che il capitale raccolto fino ad ora attraverso questo strumento di raccolta di capitale in criptovalute venga restituito agli investitori.La notizia spaventa tutto il settore e provoca da subito un crollo dei prezzi delle criptovalute. Nel momento in cui scriviamo la situazione è questa:
Bitcoin a 4.441 dollari in calo del 4,5%
Bitcoin Cash a 552,70 dollari in calo del 10,38%
Ethereum a 301 dollari in calo del 15,23%
Litecoin a 66.36 dollari in calo del 17,52%
Ripple a 0.2061 dollari in calo del 12,67%
Dash a 328 dollari in calo del 10,75%
Con effetto immediato la Cina vieta alle imprese la raccolta di fondi tramite ICO, e chiede agli ispettori di ispezionare le 60 principali piattaforme.
La notizia era nell’aria, il governo cinese aveva già reso noto il suo atteggiamento ostile nei confronti delle ICO non regolamentate, mettendo subito l’ordine di bloccare tutto.
Ora si attende una risposta dagli altri stati come gli USA, dove le ICO sono paragonabili alle IPO.
Gli exchange di criptovalute e le piattaforme di trading in token in Cina non possono più consentire la partecipazione alle ICO ai propri clienti, secondo quanto stabilito dalle autorità. Le banche e altri fornitori di servizi finanziari non sono autorizzati a facilitare la partecipazione alle ICO o ad avere alcuna altra connessione con le società che raccolgono fondi tramite e la vendita di criptovaluta.
Questa notizia ha il potenziale di influenzare notevolmente l’ecosistema del mercato delle criptovalute e forse anche di dare una fine all’attuale «ICO-Mania». Certo, non tutte le offerte iniziali di valuta sono state fatte in Cina, ma secondo alcuni dati di mercato circa il 60% degli investitori è cinese.
Nel frattempo gli investitori corrono al riparo aprendo posizioni al ribasso sulle criptovalute, sfruttando così l’opportunità della discesa dei prezzi.
Con i fatti di oggi si fa reale l’ipotesi di Sheba Jafari, capo della strategia tecnica di Goldman Sachs, che già i primi giorni di agosto aveva previsto che il prezzo del Bitcoin potrebbe schizzare a 4.800 dollari (cosi come realmente è stato), e che però ha avvertito che l’aumento del prezzo potrebbe precedere una correzione con una discesa per il Bitcoin sotto i 3.000 dollari.
doveinvestire.com
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
sinistri scricchiolii??
Imminente cigno nero sulle borse americane?
5 settembre 2017, di Marco Magnani
Imminente cigno nero sulle borse americane ?
Da quando esiste la Borsa esistono le bolle speculative, non ci sono storie le due cose correlate ed immancabilmente prima o poi l’effetto di questo legame si manifesta.
Due mondi paralleli collegati tra loro per causa effetto, che viaggiano fianco a finaco e parallelamente senza scontrarsi mai, poi tutto ad un tratto …. Boom si incrociano!
E’ una vecchia storia che continua ininterrotta da secoli, che la causa sia l’avidità di pochi uomini o la stupidità di tanti poco importa, di certo ciò che conta è che ogni evento di questo genere arricchisce pochi ed impoverisce molti.
Dico ciò per arrivare ai mercati americani che oltre che trovarsi sui massimi assoluti di tutti i tempi rispecchiano una situazione di “Bolla” a mio avviso abbastanza importante, che si avvicina al 60% di sopravalutazione.
Questa situazione ha necessariamente bisogno di un nuovo equilibrio e di conseguenza di una forte diminuzione dei prezzi, che mi aspetto rapida e violenta … insomma un effetto “cigno nero” , se pur il termine in questo caso è improprio in quanto un cigno nero deve essere per sua natura “imprevedebile”, mentre invece la spravalutazione della Borsa è quantomeno approssimatamente calcolabile.
Non so cosa innescherà la miccia dei ribassi con gionate da panico, ma la cosa non dovrebbe essere lontana, forse la crisi Coreana, o forse altro, difficile dirlo, ma di certo a breve i mercati americani dovranno stornare … ed anche con decisione.
Vediamo la situazione dei tre principali Indici Americani partendo dal Dowjones
Anche secondo la previsione temporale ciclica delineata con il Battleplan Vetennale è tempo per dare inizio alla discesa che dovrà arrivare a target della media mobile del ciclo Ventennale, prima che nuovi rialzi inizino il loro corso.
S&P 500 anch’esso sui massimi storici, canali di lungo periodo si sono congestionati tra loro come avvenne sul massimo di metà 2015 ad indicare uno stato di iper comprato notevole.
Ed infatti i nostri algoritmi previsionali danno come imminente la rottura della prima trend line di lungo periodo, supporto che se rotto sancirebbe l’inizio di forti ribassi.
da wallstreetitalia.com
Ultima modifica di marco85; 06/09/2017 alle 09:14
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Questo non è affatto detto però, o meglio oggi è sovente così, ma in passato ci sono stati tantissimi esempi di periodi con forte crescita economica senza inflazione (ad esempio il boom economico italiano negli anni '50/'60).
L'inflazione più che il prodotto della crescita economica è semplicemente il prodotto dell'aumento dell'offerta di moneta attuata dalle banche centrali, e se negli ultimi anni, nonostante una politica monetaria espansiva senza precedenti, non stiamo registrando una significativa inflazione è per il fatto che molti fattori esogeni remano contro: il progresso tecnologico, la globalizzazione sempre più spinta, sono tutti fattori che spingono per un abbassamento dei prezzi. Infatti, con ogni probabilità, se non fosse per l'intervento delle banche centrali oggi staremmo sperimentando una profonda deflazione (con effetti positivi sul potere d'acquisto, meno positivi ovviamente sui soggetti come gli Stati nazionali che hanno vissuto per anni a debito tanto paga Pantalone ).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
occhio a deutsche bank, in difficoltà da tempo, che vale come 10 lehman brothers...
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
intanto...
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Cmq si noti, come la crisi del 2008 nacque negli USA, ci nascerà anche questa.
Cmq, non la butterei sul catastrofico
@marco85 ora non voglio dire ma a paventare uno shock ad ogni minimo calo di qualche indice siamo tutti bravi, eh. :D
Certo, prima o poi ci sarà una nuova crisi finanziaria (in fondo è un ciclo)... se qualche furbacchione pensa di abrogare il Dodd-Frank Act, sarà più prima che poi.
Inverno 2016/17
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