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Risultati da 31 a 33 di 33
  1. #31
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Zichichi sue affermazioni sui cambiamenti climatici

    Che stupidaggini che bisogna leggere:
    un incipit del tipo "secondo me" "io penso che" in una discussione,anche se in un forum meteo,fatta da persone tra le più varie (da quelle più preparate a quelle meno) ci sta tutta,altrimenti andate a scrivere in qualche rivista scientifica,se vi accolgono.
    E' chiaro che nessuno ha la verità in tasca ed in una discussione eterogenea,ci sarà qualcuno che divulga il suo sapere(che sia il benvenuto),conquistato con anni di studi,e qualcun'altro che timidamente esprimerà un suo parere,da sottoporre al giudizio di chi ne sa di più,con appunto la formula "secondo me" et similia ..... beccatevi il mio latinorum ;-)

  2. #32
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Zichichi sue affermazioni sui cambiamenti climatici

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    un incipit del tipo "secondo me" "io penso che" in una discussione,anche se in un forum meteo,fatta da persone tra le più varie (da quelle più preparate a quelle meno) ci sta tutta
    Dipende... Di fronte all'evidenza numerica iniziare con "secondo me" espone a rischi non da poco.
    Sono certo che se uno si presentasse dicendo "secondo me 2+2 fa 5" si prenderebbe del pirla dall'intera platea.

    Ora... La climatologia, in particolare i modelli, sono quel filino più complicati del fare 2+2 però in mano abbiamo parecchie cose.
    1. L'incremento della concentrazione di GHG che va avanti da decenni e continua imperterrito; incremento che nel caso della CO2 è già oltre il +40% rispetto all'età preindustriale (e lasciamo stare per un momento le questioni relative all'utilizzo del suolo).
    2. Irraggiamento solare: variazioni minime
    3. Vulcani: variazioni minime
    4. Varie ed eventuali: significatività limitata
    Io ci tengo veramente tanto a capire quale sia il meccanismo che porta a dire che 2, 3, 4 (e mettiamocene pure altre) che sono praticamente costanti siano i veri responsabili di un cambiamento, mentre non lo sia l'unica variabile che è cambiata in modo macroscopico (e il cui comportamento nei confronti della radiazione è noto da secoli).
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  3. #33
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Zichichi sue affermazioni sui cambiamenti climatici

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    D'accordo. La mia è sicuramente una visione viziata dal fatto di lavorare su quello che si deduce delle variazioni climatiche passate dalle tracce che hanno lasciato. Che il clima si stia riscaldando non ci piove, è un dato rilevato con strumenti di precisione e indiscutibile.
    Sul confronto e interpretazione dei dati a livello per così dire "storico", vedo le cose un po' meno nitide. Attualmente abbiamo moltissimi dati su come si sviluppa un ciclo climatico, sappiamo che le "glaciazioni" non sono state solo le tre o quattro canoniche, ma che ci sono - parlo per il versante nostro delle Alpi che è quello che conosco - state un numero maggiore di avanzate nettamente separate da evidenze di clima caldo, e che all'interno di quelle più recenti, quindi meglio dettagliabili, la curva presenta fluttuazioni di ordini minori. Non riesco però a essere così convinta che sappiamo esattamente in quale punto dell'attuale interglaciale ci troviamo, ovvero, dovremmo avere già superato il massimo di caldo e avviarci verso un raffreddamento e invece ciò non si verifica? Oppure siamo ancora nella fase di riscaldamento, ma ciò avviene più velocemente di quanto ci aspettassimo? Già qui abbiamo a che fare con interpretazioni e non dati precisi, perché in effetti il fenomeno in sé non è ancora completamente spiegato. E quindi, in attesa di dati più precisi, lascio il campo aperto a tutte le possibilità.

    Nei cicli passati, da noi si formavano suoli che oggi non sono più in equilibrio con le condizioni attuali, per formarsi dovremmo andarli a cercare nella fascia tropicale; ci sono stati cioè interglaciali più caldi dell'attuale. Quello in corso, come sarebbe dovuto essere? e come sarà? L'azione antropica si inserisce nello spazio fra le due domande. Sicuramente influisce, ma quanto il sistema è in grado di reagire? E a che livello? a scala di pianeta, potremmo risultare gravemente danneggiati noi come specie - e questo è il punto cruciale per noi e su cui occorre fare leva - ma il sistema nel suo complesso riassestarsi su nuovi equilibri, che non comprendano più quella fastidiosa infestante specie di piccoli bipedi spelacchiati... insomma, non dimenticarti che la visione del geologo è: si sono estinti anche i dinosauri, quindi...
    Dal dato scientifico e dai modelli, si passa gioco forza alla fine a considerazioni che sono solo possibili ipotesi o scenari di rischio, e in questo caso subentra il "secondo me" dello scienziato, quel "secondo me" da cui partono nuove domande, ipotesi e filoni di ricerca.
    Il forcing orbitalico è ben noto e può essere calcolato, siamo in prossimità di un minimo di radiazione solare (giugno 65°N) in declino da inizio olocene e quindi di sicuro non può giustificare l'attuale riscaldamento; neppure se fosse in aumento, sono variazioni graduali e ha anche delle caratteristiche ben specifiche di stagionalità, latitudine, pattern che sono diverse da quelle dei gas serra (sempre che rimaniamo all'interno di un interglaciale dove le variazioni nei gas serra sono modeste fino all'inizio della rivoluzione industriale).

    Le anomalie di inizio olocene sono massime in estate negli extratropici a 0-1 mesi di lag dal massimo di insolazione (2-3 mesi sugli oceani) con l'eccezione delle aree influenzate dalla amplificazione artica che invece hanno oggi come allora un massimo invernale; minime/negative in alcune aree tropicali.
    Alcuni precedenti interglaciali (emiano ad es.) hanno anomalie di insolazione ancora più marcate rispetto ad inizio olocene.

    Oggi invece abbiamo un riscaldamento più omogeneo (ad eccezione di quelle aree di oceano dove abbiamo un significativo upwelling di acque di profondità che richiedono tempi più lunghi per scaldarsi) che include gran parte degli oceani tropicali dove anzi il rapporto segnale/rumore è massimo, più forte in inverno negli extratropici nh (il mediterraneo è una eccezione), un raffreddamento della stratosfera all'opposto di quanto atteso da un aumento della radiazione solare (al netto delle variazioni nell'ozono che in bassa stratosfera lo hanno arrestato dal 1995).

    Un bel lavoro sulle caratteristiche del massimo olocenico:
    http://www.colby.edu/geology/GE354/R...ximum_2012.pdf
    Ultima modifica di elz; 06/09/2017 alle 20:47

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