Ah ok, nel caso delle zone montane è relativamente comprensibile, però non può essere l'unico fattore: le piste da sci in Piemonte e Lombardia al confine con Svizzera e VDA non sono certo vuote. In ogni caso è una spiegazione ragionevole. Per le zone non montane, però...
Dal punto di vista delle normative che una regione autonoma può attuare (intelligentemente) per lo sviluppo economico e che possono risultare come "concorrenza sleale" per la provincia attigua che non le può sfruttare.
Così come accade con i confini statali. Io abito e lavoro a 25 km dalla Slovenia e 60 dall' Austria. Se il Friuli non fosse regione autonoma in grado di alleviare in parte le macroscopiche differenze ( A sfavore ovviamente) fra costi e burocrazia nostri e semplicità appena oltre confine, penso che qui ormai non esisterebbe più nulla.
Ho riletto velocemente tutta la discussione e mi sono imbattuto in questo commento che prima non avevo letto. Quello è che c'è scritto qui è francamente inquietante ed orribile, ma possibile che nessuno si ribella? Possibile che l'europa sta a guardare? In altoadige mancano i diritti umani, c'è una vera e propria violazione dei diritti umani ed etici, un apartheid in piena regola. Questa è vergogna assoluta, un tale odio su base razziale è inspiegabile, visto che non siamo più al 1950, l'autonomia del sudtirol è perfetta, l'abile e molto di manica larga governo italiano ha fatto sì che l'altoadige diventasse una vera e propria enclave austriaca in italia, e nonostante tutto, alberga ancora odio in questi insopportabili crucchi (perdonatemi il termine) di serie b?
Ti ha già risposto Verza81 per bene
Dovresti viverci in queste zone per capire comunque, da lontano non si possono capire certe cose. Se parlassi con gli abitanti della Valsugana vicentina, dell'Altopiano di Asiago, della Val d'Astico per restare qua nelle mie zone o di altre zone ai confini con Trento (le valli occidentali vicentine, o la zona di Peri e Dolcè nella parte veronese della Val d'Adige ti renderesti conto del disagio.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Da Abruzzese ad abruzzese non condivido la tua analisi:
da quelle parti ,fino alla stretta di di Salorno sono tedeschi e non italiani (hanno solo il passaporto italiano) e noi nel 1918 abbiamo sconfinato in una terra di lingua ed etnia germanica.
Pertanto si è cercato un compromesso tra il salvare le posizioni di conquista territoriale dell'Italia,conseguite con la vittoria sull'Austria del 1918,e le giuste rivendicazioni sudtirolesi di quei cittadini di lingua ed etnia germanica.
Io personalmente pur con la massima comprensione per le loro istanze di voler tornare all'Austria o comunque volersi riunire al Tirolo settentrionale, dico che quelle terre l'Italia le ha oramai conquistate da 100 anni e se le deve tenere,ma allo stesso tempo,l'Italia deve rispettare le peculiarità etniche del Sudtirolo senza snaturarle troppo.(evitando colonizzazioni linguistiche eccessive).
Direi che in un posto dove il gruppo linguistico tedesco ha il potere ad ogni livello non esiste alcun pericolo di colonizzazione linguistica eccessiva, almeno da parte degli italiani.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Segnalibri