Alcuni indicatori sono abbastanza ridicoli però, tipo quello sui reati sessuali - che non solo è notoriamente un indicatore inaffidabile in sé, ma è anche relativamente poco dipendente dalle politiche regionali - o anche la dinamica dei giovani iscritti all'AIRE, anch'esso afflitto da diversi fattori confondenti (es. dalle regioni del nord in molti casi ci si sposta di più semplicemente perché sono più vicine al confine; oppure in molti casi chi si sposta può non iscriversi all'AIRE e questo può essere dovuto anche al tipo di emigrazione). Converrai con me comunque che definire la Calabria più efficiente dell'Emilia-Romagna è un'affermazione che meriterebbe quantomeno delle prove più solide, ecco
A livello europeo c'è quest'indicatore che è abbastanza interessante e a mio parere ben strutturato:
European Regional Competitiveness Index
- Regional Policy - European Commission
Ultima modifica di nevearoma; 15/10/2018 alle 20:41
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Si parlava di rapporto tra tasse pagate e servizi ottenuti. In questo senso ai primi 5 posti ci sono tutte regioni poco popolate. Ci sta pure che in Emilia tale rapporto sia più basso rispetto a quello della Calabria, evidentemente come pensavo alcuni servizi offerti nelle regioni più popolate sono sottodimensionati rispetto all'enorme bacino d'utenza.
Questa ricerca del sole 24 sarebbe un po' come un rapporto Qualità/Prezzo delle Regioni Italiane (cosa offrono in termini di servizi rispetto a quanto chiedono in livello di tassazione).
Bene ,non dovrei nemmeno lamentarmi per il posto di "Alta classifica" raggiunto dall'Abruzzo dove vivo) ed in un certo senso posso confermare, visto che non si sta' male e se fosse il contrario me ne sarei già andato via.
Tuttavia a me piace più che il rapporto qualità/prezzo la qualità assoluta dei servizi legati anche alla mentalita, ad un certo "modus vivendi" (si dice così per chi si ricorda il latino?)
E allora ,se non mi legassero.i miei impegni di lavoro,vorrei andare a vivere in Südtirol dove molte cose collimano con la mia mentalità (ed eviterei di farmi il sangue marcio a vedere cose che non mi piacciono).
Fatemi vivere in un posto dove la gente ama a tal punto la propria terra e la rispetta che non la sporca con le proprie cartacce.
Questa caratteristica non mi sembra affatto secondaria e la dice lunga su tutto il resto.( e piaccia o non piaccia è una caratteristica " oggettiva" direttamente proporzionale alla latitudine delle nostre benemerite regioni in cui è "divisa" l'Italia).
....La realtà va vista per come è e non per come sarebbe politicamente corretto raccontare.
Io che sono pugliese di origine e che ci ho fatto anni complessivamente in Puglia ti posso dire che quanto grassettato non è vero? per quanto la Puglia sia l'isola relativamente felice del Sud, il trasporto su ruota è imbarazzante. Partiamo dal presupposto che in area cittadina sulla tangenziale di Bari (SS16, la più importante della Puglia e per traffico e per importanza strategica, praticamente è la Valassina del S) ci sono case che hanno ingresso DIRETTO (e non sono manco poche) su una strada con limite a 110. praticamente esci di casa e o hai un Ferrari o provochi un rallentamento: già questa cosa per me è fuori da ogni logica di civiltà.
Poi, che ci siano strade grosse e che con poco traffico siano molto scorrevoli non c'è dubbio, ma il sistema di infrastrutture si misura col carico, non a vuoto. Di domenica, da maggio a settembre compresi, muoversi dopo le 9 della mattina è IMPOSSIBILE (ovviamente tralascio il discorso orari di punta lavorativi, sei bloccato ovunque vai). Ti fai le classiche 2 ore di coda per fare Bari S.Pasquale-Capitolo, quanto sono? 35km?
Oppure prova ad andare a Torre Lapillo da Bari di domenica. io l'ho fatto un mesetto e mezzo fa, ci ho impiegato 2h45min.
E tralascio lo stato della sede stradale, definirlo imbarazzante è poco. E fortunatamente la regione è vastissima e la densità abitativa è piuttosto bassa, altrimenti sarebbero bloccati completamente. Tutto questo anche perché il trasporto merci su ferrovia è a livelli che rasentano lo 0 assoluto.
Si vis pacem, para bellum.
beh se è per questo nascono continuamente iniziative di comitati, comuni, partiti ecc ecc per cambiare regione. Si è ricordato Cortina, ma per esempio, solo per elencare le realtà che conosco, recentemente ci fu il caso di Magliano Sabina che voleva indire un referedum per passare in Umbria, così come Leonessa che lo organizzò realmente ma tutto finì nel nulla per mancanza del quorum, anche se vinsero i sì in larghissimo numero.
Queste iniziative sono legate all'idea (giusta o sbagliata che sia) che ci siano regioni che meglio amministrano e gestiscono territori e risorse.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Non è una battuta quindi ?
Allucinante la cecità e la stupiditàcon cui ti poni davanti a questioni ambientali che prevaricano i confini regionali. Sei velocissimo a puntare il dito fuori dallatua regione quando c'è da notare dettagli negativi.
Non hai mai letto abbastanza pdf della Arpav sul caso Valle dell'Agno, eppure hai l'arroganza e presunzione di andare a dire su ai napoletani vittime della munnezza vostra anche, dei vostri imprenditori di successo.
Però per fortuna che anche lì gli uomini di successo economico han sofferto sulla pelle loro e dei cari le influenze negative di un ambiente devastato. Ripeto che dopo Taranto ci sono molte eccellenze venete quanto a tassi di inquinanti in zone abitate.
Grazie cazzo, sei una palla devastante
Non ti stai accorgendo che la figuraccia allucinante da nazionalista ottuso la stai facendo tu. E questo ti mette in un gap brutale rispetto ai tuoi coetanei "studiati e non"....
Impara a riconoscere bene i tuoi punti deboli e poi punta il dito contro altri. E se per te l'inaugurazione di un mega leone non ti pare una pacchianata quasi propagandistica, allora sappiamo tutti chi guiderà il carro della Serenissima rivoluzione Veneta fra qualche anno
Intanto oggi altro grande passo verso l'attuazione dell'autonomia e dell'auto-governo del Veneto, è stata firmata un'intesa fra Ministero dell'Istruzione e Regione del Veneto per insegnare in tutte le scuole del Veneto la storia, l'identitá e la cultura veneta
Istruzione, svolta epocale: la storia e la cultura veneta entrano a far parte dei programmi scolastici
Cito le testuali parole del Governatore della mia Regione: "Oggi 16 Ottobre 2018, svolta epocale: la storia e la cultura veneta entrano a far parte dei programmi scolastici
„è una giornata storica ed emozionante, un’anteprima dell’autonomia regionale che verrà. In Veneto l’identità storica, culturale e linguistica è forte e radicata dopo 1100 anni di governo della Serenissima.“
Ed è solo l'inizio perchè con l'attuazione completa dell'autonomia verrá inserito anche l'insegnamento della lingua veneta
Maaa...non era tutta una questione di soldi??
Ultima modifica di Andreas94; 16/10/2018 alle 13:19
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