Originariamente Scritto da
Stefano83
premessa la precaria situazione occupazionale generale ed ancor più nel settore meteorologico (forse già complicata di suo), qualcuno parla di autoimprenditorialità. Si d'accordo, ma come? Verrebbe da dire aprire un sito meteo investenodo magari sulla pubblicità, ma la concorrenza è alta e forse talvolta sleale, creando confusione tra le informazioni di un tecnico fisico dell'atmosfera ed altre di altri personaggi (geniali nella pubblicità) e la cronica mancanza di un albo professionale fa il resto.
Restando nelle nuove tecnologie purtroppo ognuno può fare previsioni, ed aggiungendo tutti quei servizi di previsione automatica (per me abberranti) sul web, sugli smartphone ecc. non si ha quasi bisogno del parere dell'esperto.
Come districarsi allora? Facendo un discorso generale forse la meteo dovrebbe puntare maggiormente sullo studio dei micro-climi e del nowcasting per previsioni a brevissimo termine, con esperti specializzati in microaree che possano dare consulenza ad aziende, associazioni o enti che magari ad esempio devono organizzare un evento all'aperto, oppure aziende agricole, ecc. per previsioni maggiormente accurate nello spazio e nel tempo oltre a quelle fornite dal tg, o dal sito, o dal telefonino il giorno prima.
L'esperto interpellato utilizzerebbe ovviamente in primis le sue conoscenze tecniche in connubbio con le risorse a disposizione (situazione sinottica, radar ad alta risoluzione, dati stazioni ufficiali ma anche amatoriali) e la conoscenza del micro-clima per elaborare la propria previsione personalizzata.
Ovvio che un margine d'errore seppur lieve rimane, ma se non altro chi chiede e paga il servizio ha mediamente un qualcosa di più accurato (mi vengono in mente quelle scuderie automobilistiche che hanno il loro meteorologo personale, ricordo la McLaren qualche anno fa che chiamò in causa un esperto in pista per le previsioni a brevissimo termine in funzione delle gomme da adottare).
Pensare ai temporali estivi isolati, o ai variegati microclimi prealpini, con situazioni talora molto diverse e difficilmente descrivibili nelle previsioni nazionali da "grande distribuzione".
Ed in questo senso, a proposito della scorsa polemica di Zaia, pur potendo benissimo tacere per ovvi motivi, non ha tutti i torti sulle previsioni dell'aeronautica che hanno icone grandi a volte quanto una regione e spesso non servono ad una mazza, ancor più in situazioni di locale instabilità.
Forse questo discorso è un qualcosa di astratto ed irrealizzabile, ma probabilmente sarebbe un piccolo passo in avanti per questa scienza.
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