Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Tempesta violenta L'avatar di Knopflertemporalesco
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    Predefinito temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    La cosa sembra piuttosto semplice, ma a leggere alcuni articoli in giro ho fatto un pochino di confusione. Soprattutto riguardo alla previsione di prefrontali e postfrontali: quali sono le condizioni in cui si innescano, qual'è il luogo in cui sono favoriti (dietro, davanti, SE di una perturbazione, di un ramo caldo, di una warm conveyor belt...).

    Mi servirebbe una bella spiegazione sul come prevedere i pre e i postfrontali, o almeno come ipotizzarli tramite la lettura di LAM e modelli a scala internazionale. Grazie mille
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  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di Roberto Gaianigo
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    La warm conveyor belt si trova nel settore caldo cioè davanti un fronte freddo , prefrontale in estate dovrebbe essere inteso prefronte freddo. Mentre la probabilità di quando e dove si formi un temporale è un altro discorso, dipende dall'instabilità atmosferica e può essere presente sia prima che dopo il fronte a seconda di una moltitudine di fattori.

  3. #3
    Brezza tesa L'avatar di Luca Angelini
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    Citazione Originariamente Scritto da Knopflertemporalesco Visualizza Messaggio
    La cosa sembra piuttosto semplice, ma a leggere alcuni articoli in giro ho fatto un pochino di confusione. Soprattutto riguardo alla previsione di prefrontali e postfrontali: quali sono le condizioni in cui si innescano, qual'è il luogo in cui sono favoriti (dietro, davanti, SE di una perturbazione, di un ramo caldo, di una warm conveyor belt...).

    Mi servirebbe una bella spiegazione sul come prevedere i pre e i postfrontali, o almeno come ipotizzarli tramite la lettura di LAM e modelli a scala internazionale. Grazie mille
    La differenza essenzialmente sta nella posizione delle linee temporalesche rispetto all'asse di saccatura. Schematizzando si può rilevare una potenziale attività temporalesca prefrontale in seno al nastro trasportatore caldo (modello concettuale "Warm Conveyor Belt") laddove la massa d'aria in questione sia instabile e/o forzata orograficamente. La linea temporalesca prefrontale, una volta chiamata linea di groppo, si trova dunque sottovento all'asse della saccatura (est), identifica la massa nuvolosa che precede il fronte freddo da qui la sua denominazione di prefrontale.

    I temporali postfrontali si trovano invece sopravvento all'asse della saccatura (ovest) e individuano gli sviluppi dell'aria fredda che segue il fronte freddo. Da qui la denominazione di temporali postfrontali. Vengono individuati dal modello concettuale "Comma", quale sviluppo ulteriore delle nubi a cella aperta o chiusa (quei cumuli tipici dell'aria fredda), senza caratteristiche frontali e che scaturisce invece da avvezione di vorticità in alta troposfera ossia dalla presenza di un minimo in quota.

    Questa la descrizione sinottica, che poi serve in via prognostica ad individuare i settori potenzialmente favorevoli allo sviluppo di queste strutture. La previsione vera e propria sottintende analisi approfondite dei processi fisici che si sviluppano sui vari piani atmosferici, magari anche (ma non solo) riassunti nei noti indici temporaleschi, considerati nel loro contesto territoriale (anche eventuale orografia fa la differenza). Aggiungo che in fase di prognosi una buona conoscenza dei territori in questione è indispensabile ma anche una buona dose di "sedere" non guasta, date le inevitabili approssimazioni dei nostri modelli. Proprio per questo una descrizione dettagliata di un'evento temporalesco può essere fatto solo a posteriori.



    Luca
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  4. #4
    Brezza tesa L'avatar di Roberto Gaianigo
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    Citazione Originariamente Scritto da Luca Angelini Visualizza Messaggio
    La differenza essenzialmente sta nella posizione delle linee temporalesche rispetto all'asse di saccatura. Schematizzando si può rilevare una potenziale attività temporalesca prefrontale in seno al nastro trasportatore caldo (modello concettuale "Warm Conveyor Belt") laddove la massa d'aria in questione sia instabile e/o forzata orograficamente. La linea temporalesca prefrontale, una volta chiamata linea di groppo, si trova dunque sottovento all'asse della saccatura (est), identifica la massa nuvolosa che precede il fronte freddo da qui la sua denominazione di prefrontale.

    I temporali postfrontali si trovano invece sopravvento all'asse della saccatura (ovest) e individuano gli sviluppi dell'aria fredda che segue il fronte freddo. Da qui la denominazione di temporali postfrontali. Vengono individuati dal modello concettuale "Comma", quale sviluppo ulteriore delle nubi a cella aperta o chiusa (quei cumuli tipici dell'aria fredda), senza caratteristiche frontali e che scaturisce invece da avvezione di vorticità in alta troposfera ossia dalla presenza di un minimo in quota.

    Questa la descrizione sinottica, che poi serve in via prognostica ad individuare i settori potenzialmente favorevoli allo sviluppo di queste strutture. La previsione vera e propria sottintende analisi approfondite dei processi fisici che si sviluppano sui vari piani atmosferici, magari anche (ma non solo) riassunti nei noti indici temporaleschi, considerati nel loro contesto territoriale (anche eventuale orografia fa la differenza). Aggiungo che in fase di prognosi una buona conoscenza dei territori in questione è indispensabile ma anche una buona dose di "sedere" non guasta, date le inevitabili approssimazioni dei nostri modelli. Proprio per questo una descrizione dettagliata di un'evento temporalesco può essere fatto solo a posteriori.



    Luca
    Ottimo. Una precisazione se posso, la linea di groppo che sarebbe la squall-line viaggia parallelamente e molto vicina, davanti al fronte freddo con un meccanismo molto simile allo sviluppo di un comune sistema frontale: è spinto dall'irruzione fredda e secca presente appunto dietro alla linea frontale, l'unica differenza è che la squall line è un fenomeno inserito nella mesoscala ed ovviamente di origine termoconvettiva. Dipende da quali sono le distanze che vogliamo prendere in considerazione. In sede prefronte si trovano soprattutto cluster, MCS e supercelle tipo HP (alta precipitazione) anche a centinaia di chilometri di distanza dal fronte quindi completamente slegati dal sollevamento forzato indotto dall'aria fredda, parlo ovviamente in sede generale. E' però vero che possono essere presenti linee di instabilità prefrontali non molto visibili al satellite la mattina, ma il pomeriggio danno frutto a delle pericolose squall line grazie all'insolazione, per fare un esempio le dryline, molto frequenti nella tornado alley.
    Ho visto interessante il "comma cloud", il termine è dovuto soltanto alla forma che prende al satellite il sistema temporalesco all'interno del centro depressionario?

  5. #5
    Brezza tesa L'avatar di Luca Angelini
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    Esattamente dato che Comma è la traduzione italiana di "virgola", proprio la forma a falce che assume questo soggetto sinottico dietro al fronte freddo se osservato tramite immagini satellitari.

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  6. #6
    Tempesta violenta L'avatar di Knopflertemporalesco
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    ragazzi mi avete fornito quello che cercavo, grazie!
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  7. #7
    manuel atzori
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    Predefinito Re: temporali: prefrontali, frontali e post frontali: differenze??

    le linee temporalesche cosa sarebbero ?.....

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