nebbie, strati e stratocumoli con l' allontanamento delle perturbzioni

**Federico Fabi** · 23/03/2013, 14:17

Salve a tutti... volevo sapere come mai quando si allontanano le perturbazioni mature, si formano nebbie alte o stratocumoli... avete presente quelle nebbie che coprono le cime delle colline o delle montagne???

tipo in situazioni del genere:
Rcfsr_1_2013010300.png Rcfsr_1_2012121812.png

capita di trovarmi un tempo cosi:
DSC00320.jpg

io ho sempre pensato che questi strati deriverebbero dal fatto che l' aria fredda al suolo magari un pò continentalizzata, creasse una specie di cuscinetto al di sotto dei 1000mslm nel quale ristagna un po di umidità proveniente dalle piogge de giorni precedenti o dall' evaporazione sull adriatico o dall hp adiacente prossimo a venire... ma non saprei di preciso... avete qualche risposta da darmi per favore???

io faccio ho fatto questo tipo di ipotesi ma non so se sono giuste... poichè gli strati e le nebbie sono tipiche degli hp e dei richiami caldi da sud, non c'è nessuno che menziona l' esistenza di essi con altre situazioni sinottiche

**Federico Fabi** · 23/03/2013, 18:19

forse ai tirrenici non capitano questo tipo di strati con l' allontanamento della perturbazione e venti settentrionali... ma qui in adriatico capita spesso e soprattutto in autunno-inverno... qui la nebbia alta non è tipica soltanto negli hp subtropicali

**Luca80** · 24/03/2013, 19:09

Le nebbie al suolo nascono in seguito al transito di una perturbazione in quanto le precipitazioni accompagnate da mase di aria umida, se non interviene una massa di aria piu' asciutta in avvezione, lasciano in eredita' alti quantitativi di umidita'. Spesso i moti verticali diventano discendenti a favore della compressione, il gradiente verticale adiabatico presenta una situazione di omotermia o peggio di inversione termica nei primi 400-500-600 metri dal suolo, i venti sono assenti o molto deboli e in base alla loro intensita' favoriscono un rimescolamento per turbolenza dell' aria negli strati prossimi al suolo tale da favorire strati molto bassi anziche' nebbia. L' evaporazione dell' acqua precipitata presente su qualsiasi superficie anche se minore con valori igrometrici prossimi alla saturazione costituisce un importante serbatoio per la genesi di banchi nebbiosi superficiali o posti a qualche centinaio di metri dal suolo.

**Federico Fabi** · 24/03/2013, 22:50

Originariamente Scritto da Luca80

Le nebbie al suolo nascono in seguito al transito di una perturbazione in quanto le precipitazioni accompagnate da mase di aria umida, se non interviene una massa di aria piu' asciutta in avvezione, lasciano in eredita' alti quantitativi di umidita'. Spesso i moti verticali diventano discendenti a favore della compressione, il gradiente verticale adiabatico presenta una situazione di omotermia o peggio di inversione termica nei primi 400-500-600 metri dal suolo, i venti sono assenti o molto deboli e in base alla loro intensita' favoriscono un rimescolamento per turbolenza dell' aria negli strati prossimi al suolo tale da favorire strati molto bassi anziche' nebbia. L' evaporazione dell' acqua precipitata presente su qualsiasi superficie anche se minore con valori igrometrici prossimi alla saturazione costituisce un importante serbatoio per la genesi di banchi nebbiosi superficiali o posti a qualche centinaio di metri dal suolo.

ti ringrazio per aver tolto buona parte dei miei dubbi... dunque questa omotermia a quote medio basse si formerebbe anche dopo il passaggio di perturbazioni accompagnate da aria artico marittima???

la compressione riesce a dare strati omotermici anche a masse d' aria con elevati gradienti come quelle artico marittime e nord atlantiche???

in effetti ho nebbie alte anche in queste masse d' aria... mica solo in condizioni di aria continentale ed effetto adriatico

**Luca80** · 25/03/2013, 10:32

Si, se l' aria artico marittima o quella nord atlantica sulla medio bassa pianura padana lombarda non arriva con una certa intensita' grazie al riparo fornito dall' arco alpino l' omotermia o l'inversione termica permangono anche dopo il transito di queste masse di aria. Se pero' ci sono le condizioni per il verificarsi di venti catabatici di foehn alpino l' aria si asciuga talmente tanto che non vi e' piu' la quantita' di umidita' necessaria alla formazione di banchi nebbiosi; il gradiente verticale termico in condizioni di foehn sara' meno stabile.