Noto, in questa carta a 500 hpa, una saccatura in cut off fortemente instabile per Mercoledì 2 Agosto. Qual è la parte più "fredda" e piovosa di una saccatura? Se non erro, leggo che la zona a destra dell' asse (quindi la zona di risalita dei venti) è quella dove si verificano più precipitazioni. In questo caso della carta che ho postato, quali saranno le zone più "interessate" dalla saccatura?
slp_gph500_ecmwf_eu_72.png
le zone più fresche sono quelle con colori meno caldi a 850 hPa:
ECMOPEU00_72_2.png
la parte più piovosa di una saccatura è quella zona che si trova poco prima del fronte freddo della saccatura.
Cosa intendi per zone più 'interessate"?
Grazie Intendevo proprio le zone piú piovose
Come faccio a individuare i fronti caldi e freddi dalle carte a 850 hpa? Semplicemente dai colori?
dalle carte sinottiche:
HIREU_24.gif GFSOPEU18_6_4.png
Mi sono imbattuto per la prima volta nei così detti spaghi. Potreste spiegarmi come interpretarli? Non riesco bene a capire cosa indicano i vari colori.
graphe3_1000___16.87208_41.0033_.gif
La metereologia di una volta: le mappe con pressione al suolo e i fronti disegnati a mano.
( e numerati su base mensile: cosi faceva Bernacca in TV)
Dovresti partire da li + pressione a 500hp
Le mappe da Bracknell:
Westwind.ch - UKMO*Brack
allora, per individuare in modo chiaro e univoco un fronte, bisogna innanzitutto sapere cosa sia un fronte; ecco le principali caratteristiche di un fronte:
- un fronte è una linea che separa due masse d'aria molto diverse, per esempio una fredda da una calda o una secca da una umida
- lungo un fronte il vento cambia direzione drasticamente, a volte anche di quasi 90 gradi
nel tuo esempio hai individuato un fronte freddo; infatti l'aria che lo segue è usualmente molto secca, soprattutto a 700-500 hpa (infiltrazioni stratosferiche). Potresti fare lo stesso discorso con le carte di temperatura a 850 hpa, guardando le linee di confine tra aria calda e fredda. Io consiglio però di guardare le carte di theta-e a 850 hpa, con geopotenziali sovrapposti: il theta-e infatti contiene sia la temperatura che la quantità d'acqua della massa d'aria ed è ottima per individuare i fronti. I geopotenziali invece aiutano per vedere dove il vento cambia direzione (basta osservare eventuali "angoli" nel corso di una linea di geopotenziale per accorgersi dei fronti
Nuovo sito: Meteosfera
Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Allora, i cosiddetti spaghetti (o meglio, ensembles) sono delle corse supplementari del modello in questione in aggiunta a quella ufficiale.
Queste corse hanno la peculiarità di essere inizializzate con una certa "perturbazione", ovvero delle piccole variazioni dello stato iniziale per cercare di trovare differenti evoluzioni del sistema atmosferico che, man mano che va a crescere il range previsionale, possono essere anche importanti e discostarsi anche di molto dalla soluzione principale (il classico esempio del battito di ali della farfalla che può provocare un uragano, come concetto).
Per esigenze computazionali e di calcolo, il passo di griglia adottato da queste corse è in genere più ampio dell'ufficiale, quindi hanno una risoluzione decisamente minore.
Nella mappa che hai postato:
- la linea rossa rappresenta la media delle corse ensemble;
- la linea nera è il run ufficiale (o operazionale) del modello (quella che guardiamo maggiormente), ovvero la corsa del modello lanciata senza alcuna perturbazione iniziale;
- la linea azzurra è il run di controllo, simile all'ufficiale ma con risoluzione doppia rispetto a quest'ultimo, quindi decisamente meno affidabile nel lungo termine;
- le altre linee sono le ensembles (l'insieme prende il nome di cluster) ciascuna delle quali come detto viene inizializzata con una piccola modifica iniziale, e la cui risoluzione è uguale a quella del run di controllo, quindi doppia rispetto all'ufficiale.
Nuovo sito: Meteosfera
Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Segnalibri