Ciao hoffman e benvenuto nel Forum. Provo a risponderti
A differenza degli oceani, sui continenti esistono delle forzanti sia dinamiche che termiche, che non permettono ad un anticiclone di generarsi o, comunque, di piazzarsi sopra per molto tempo.
Per esempio il riscaldamento dal sole può generare basse pressioni nei bassi strati oppure i moti discendenti possono venire disturbati, per esempio ad una certa quota si possono generare dei venti per contrasto termico mare-terre.
La risposta è nella forza di Coriolis, insomma già ce l'haicome mai l'equatore è una zona di calma ? Non dovrebbero esserci dei cicloni? ( ok all'equatore la forza di coriolis è zero però non capisco lo stesso)
La calma di vento, in questo caso, è associata ad un anticiclone e siccome in estate questi ultimi li troviamo centrati sugli oceani allora sarà lì pure questa calma di vento.
Domanda due : come mai si forma la zona di calma detta '' calma dei cavalli'' o ''latitudine del cavallo''? Come mai non è continua ?
Spero di esserti stato utile.
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Non proprio.
Le onde di Rossby sono onde planetarie. Possiamo immaginarle come onde bidimensionali, simili a queste:
Lungo queste onde si distribuiscono le alte pressioni e le basse pressioni. In particolare le creste (ossia le parti più sopraelevate delle onde) sono occupate da alte pressioni, mentre le valli (parte più "profonde") sono occupate da basse pressioni.
In generale, al di sopra di quella linea sussiste il Vortice Polare (ossia l'insieme di basse pressioni presenti attorno ai poli) e al di sotto la fascia di alte pressioni subtropicali (Anticiclone delle Azzorre, ad esempio, o quello Aleutinico).
Quella linea alle alte quote atmosferiche è solcata da venti fortissimi, che costituiscono la corrente a getto, che spira in entrambi gli emisferi da ovest verso est.
Ora: quella linea designa anche il fronte polare, come tu ricordi, ossia demarca le zone dove c'è uno "scontro" tra aria calda e fredda, che genera i fronti freddi o i fronti caldi, proprio perchè l'aria fredda più densa tende a depositarsi al suolo, mentre l'aria calda che è meno densa ("più leggera") tende a salire sopra la fredda.
Naturalmente ho semplificato , e non sono studente ma un semplice appassionato con buone conoscenze di fisica. In teoria si tratta di onde tridimensionali. Ossia si sviluppano anche lungo l'asse Z.
Mentre l'esempio che ti ho portato analizza solo come le onde evolvono rispetto agli assi X e Y.
Comunque non è difficile: pensa ai geopotenziali a 500 hPa. Che tutti guardiamo prima delle ondate di freddo o gelo.
I colori più blu indicano zone dove vige una bassa pressione, ossia dove c'è un "abbassamento" della colonna d'aria, che si "compatta" verso il suolo.
Invece i colori più rossi o gialli indicano aree di alta pressione, dove c'è un "innalzamento" della colonna d'aria, che si espande verso le alte quote.
Oh, io ho scritto quel che credevo essere giusto, se ho sbagliato correggetemi assolutamente!
Appunto perchè la forza di Coriolis è zero non si potranno mai sviluppare cicloni!
Infatti è proprio la forza di Coriolis che determina la rotazione delle masse d'aria a mo' di anticiclone o ciclone.
Se essa quindi è zero, non vi sarà alcuna rotazione.
Esistono delle eccezioni, come il tifone Vamei che si sviluppoò praticamente sull'Equatore, ma in quel caso la rotazione dei venti ciclonica fu dovuta non alla forza di Coriolis, ma ad altre forzanti.
La "latitudine dei cavalli" è legata alla permanenza degli anticicloni appunto, che non si associano a vento. Ricordati che il vento è generato da una forte differenza di pressione a ristrette distanze, e la velocità del vento cresce proporzionalmente alla vicinanza delle isobare.
Non è continua perchè varia a seconda delle stagioni e delle condizioni atmosferiche. Dopotutto 30 gradi N sono latitudini temperate, quindi può succedere ad esempio che le basse pressioni possano giungere a quelle latitudini in alcuni punti e generare così del vento per il motivo di cui sopra, ossia perchè si verifica in loro presenza una maggiore differenza di pressione in pochi km.
Di niente.
In modo molto semplificato possiamo interpretare le onde di Rossby come l'insieme di un disturbo al moto del flusso atmosferico principale, che si muove verso Est, e il tentativo di quest'ultimo di tornare alla sua posizione originale. Il tutto si traduce in un'ondulazione di questo flusso, come quella nella figura postata da burian br.
Un disturbo può essere una semplice catena montuosa oppure un contrasto termico (terra-mare, per esempio).
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