Ciao a tutti, arrivo subito al dunque, è relativamente facile prevedere l'intensità delle precipitazioni ma, come capire se queste saranno a carattere di rovescio o temporale? cioè, se un determinato fenomeno avrà attività elettrica o meno? io fino ad ora ho fatto, con ottimi risultati, largo uso del lifted index, infatti se questo è negativo quasi sempre c'è attività elettrica, se positivo invece non ho mai riscontrato attività elettrica anche in caso di precipitazioni forti
Uno per volta, non vi affollatte sennò non ci si capisce niente
Beh non so se esistono indici precisi, però, se c'è un indice cape elevato, se sono previsti intensi scontri tra masse d'aria con caratteristiche diverse, allora puoi dire che con buona probabilità si avranno temporali
in realtà hai posto una domanda abbastanza difficile
"è relativamente facile prevedere l'intensità delle precipitazioni ma, come capire se queste saranno a carattere di rovescio o temporale? "
Una precisazione: non è molto vero che sia facile prevedere l'intensità delle precipitazioni. E' probabilmente la variabile che maggiormente mette in difficoltà i modelli e i previsori (essendo il prodotto finale di mille processi: dinamica a tutte le scale di moto, termodinamica, trasporto dell'umidità, fenomeni nello strato limite, processi di fisica nelle nubi tra vapore-acqua-ghiaccio ...).
I rovesci in genere sono associati all'attività convettiva e ai temporali, e sono dunque un prodotto dell'instabilità atmosferica che può essere valutata in molti modi che sai, ad esempio ottimo il LI, che usi tu, o il CAPE, insieme alla valutazione del contesto (assetto sinottico e di mesoscala (es: moti verticali che possono rimuovere il CIN), stagione, gradienti verticali di temperatura, presenza di inversioni, ora del giorno, topografia ...)
I modelli a scala limitata danno anche loro dei suggerimenti, per la "forma" delle precipitazioni previste (nuclei intensi isolati suggeriscono ovviamente rovesci).
Riguardo l'attività elettrica che è necessaria perchè si possa parlare di temporale qui è la parte più difficile secondo me poichè il meteorologo non studia molto questi aspetti. I fulmini nascono dalla separazione delle cariche che si manifesta nei CB, legata alle forti correnti verticali. In generale non credo sia troppo sbagliato affermare, anche per esperienza, che forte instabilità e forti moti convettivi sono associati anche ad elevata attività elettrica, anche se è un regola che conosce eccezioni (tutti noi abbiamo sicuramente assistito a intensi rovesci estivi, (di origine sicuramente convettiva) con scarsissimi fenomeni elettrici).
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