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  1. #11
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    Allora siccome qui nel mio paese ed aree prospicenti abbiamo un fenomeno associato a super cella il 16/7/2018 con danni ingenti: tetti distrutti, alberi sradicati da terra e percorso dell'evento non lineare.
    Ho fatto 2 giri in mtb e i danni sono molto ingenti sul tragitto della supercella in una fascia di terreno comunque stretta.
    Qualche foto.
    ULTIMI AGGIORNAMENTI: Violento temporale colpisce Orvieto, case senza luce e strade sbarrate - Orvietosi.it | Orvietosi.it

    Sarebbe interessante riuscire a reperire la "radarata" dell'evento e il sat annesso.
    Dove attingere?
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  2. #12
    Vento forte
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    semplicemente fantastico

  3. #13
    Vento forte L'avatar di Lucas80
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    Grazie, troppo buoni.
    Per Giuseppe:
    del 16 ho questa immagine satellitare delle nubi



    e relative fulminazioni



    È stata una bella botta comunque.

    Edit: mi ero dimenticato di scrivere che le immagini riprendono la situazione tra le 21:40 e le 21:50.

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    Ultima modifica di Lucas80; 11/08/2018 alle 13:27

  4. #14
    Vento forte L'avatar di Lucas80
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    Buongiorno. Oggi cerco di passare in rassegna alcuni punti riguardanti la genesi, ad oggi ancora non del tutto chiara, e le caratteristiche dei tornado associati al mesociclone di una supercella.
    Con poche eccezioni, essi possono formarsi quasi ovunque, anche sulle Prealpi ad esempio, e possono essere presenti anche dei vortici secondari legati allo stesso mesociclone; li troviamo generalmente sotto la nube a muro o la zona libera da precipitazioni, quindi a SO della supercella; può assumere varie forme, il passaggio da un imbuto a cono tronco rovesciato indica una sua intensificazione mentre una forma più sottile e tortuosa, che è quella riscontrabile più facilmente in Italia, indica un suo decadimento o comunque una minore intensità ma questo non vuol dire che non sia pericoloso. Si muove con il temporale ma non per forza segue una linea retta, la sua velocità spazia da poche decine di km/h ad oltre 100 km/h, è comunque imprevedibile per vari motivi, ad esempio si può benissimo formare al di sotto di una nuova nube a muro, mentre noi stiamo ancora guardando quella vecchia.... , può cambiare direzione oppure è nascosto dietro le precipitazioni.
    Per la genesi di un tornado riveste una certa importanza il fatto che masse d'aria con caratteristiche termo-igrometriche diverse arrivino ad uno scontro, questo può essere di origine prefrontale, frontale indiretta, orografica, etc.
    Tra i principali indiziati per la nascita di un tornado c'è la caratteristica corrente d'aria che discende sul lato posteriore del mesociclone, che trasporta la tendenza della massa d'aria a ruotare, dalla medio-bassa troposfera al suolo, un eventuale minimo di pressione al suolo accentuerà questa tendenza alla rotazione oltre che lo scontro tra masse d'aria diverse. La discesa di questa corrente d'aria è associata a meccanismi abbastanza complessi che riguardano i campi di temperatura e, soprattutto, pressione atmosferica (il solo contributo dettato dal contrasto termico è assolutamente insufficiente in quanto occorrerebbe un gradiente di alcune centinaia di °C per generare le forze coinvolte), la discesa dell'aria sembra inoltre essere preceduta da un'intensificazione della corrente ascendente, che riesce a oltrepassare la tropopausa, ed è accompagnata a volte da un aumento delle precipitazioni in un'area della supercella, conseguente restringimento dell'area interessata dalle correnti ascendenti e discendenti del mesociclone, in ultimo un aumento della tendenza dell'aria a ruotare negli strati atmosferici più bassi.
    La caratteristica corrente d'aria che scende dalla parte anteriore del mesociclone non è di secondaria importanza, perché detta approssimativamente la posizione in cui la massa d'aria in rotazione si colloca, permettendo anch'esso al tornado di nascere.
    Un altro fattore di grande importanza è la variazione del vento sia in velocità che in direzione, salendo di quota, in termini di velocità soprattutto nel PBL e come direzione nella parte bassa della troposfera.
    Giocano un ruolo chiave anche l'interazione tra i vari strati atmosferici, ad esempio la sovrapposizione di aria secca in medio-alta troposfera ad aria umida negli strati più bassi.

    Continua....

    spiegazione alcuni fenomeni estremispiegazione alcuni fenomeni estremi

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  5. #15
    Vento forte L'avatar di Lucas80
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    Buongiorno a tutti. Un paio di figure per chiarire meglio il passaggio che permette la formazione di un tornado associato ad un mesociclone, in particolare il trasporto della tendenza dell'aria a ruotare dai livelli superiori al suolo attraverso correnti d'aria in discesa (downdraft) dalla parte posteriore della supercella



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  6. #16
    Vento forte L'avatar di Lucas80
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    Predefinito Re: spiegazione alcuni fenomeni estremi

    Oggi anche una sintetica descrizione riguardo la formazione ed alcune caratteristiche del landspout, nient'altro che un tornado, o tromba d'aria che è la stessa cosa, che non abbia collegamenti diretti con il mesociclone di una supercella.
    Il landspout è il tipo di tromba d'aria che si presenta più frequentemente in Italia, la sua formazione è possibile in temporali multicellulari, celle isolate particolarmente sviluppate oppure nelle supercelle, ha una forma generalmente assottigliata e contorta, è più debole e meno duraturo dei tornado da mesociclone ma non per questo privo di pericoli potenziali, può essere molto difficile da riconoscere durante la nascita sia ad occhio nudo che dal radar, perché nel primo caso non risulta attaccato alla caratteristica nube a muro e nel secondo caso non è presente l'eco ad uncino, entrambe caratteristiche dei tornado da mesociclone, inoltre fa la sua apparizione generalmente durante la fase più intensa di un temporale, può ruotare in senso orario o antiorario. I landspout legati ad una supercella possono generarsi nell'area della nube a mensola, per esempio, perché le correnti discendono dal temporale con intensità e direzione disomogenea nello spazio oppure per semplici turbolenze provocandone l'inclinazione finché una parte di questa tocca il suolo, oppure quando le correnti con diverse caratteristiche termiche e di umidità, per esempio aria caldo-umida che si scontra con aria secca ed eventualmente aria fredda-umida, entrano ed escono dalla supercella interagendo fra loro. Tra gli ingredienti fondamentali per la formazione di un landspout troviamo quindi la variazione in direzione e velocità del vento negli strati più bassi dell'atmosfera e che può interessare, eventualmente, anche livelli superiori. La variazione in direzione e velocità del vento può essere provocata o stimolata dall'orografia, dalla convergenza di masse d'aria con caratteristiche termiche e di umidità diverse come quelle descritte sopra oppure dalla presenza di una piccola bassa pressione al suolo, cioè non molto estesa (meno di 5 km possono essere sufficienti), questi ingredienti possono essere associati in maniera diretta a perturbazioni che interessano l'area Euro-mediterranea oppure a fenomeni più localizzati, ad esempio uno o più temporali. Le ultime caratteristiche descritte sono tra le cause che generano la tendenza dell'aria a ruotare, questa tendenza viene trasportata dal basso verso l'alto, ad esempio per la presenza di una piccola bassa pressione al suolo oppure dalle correnti ascendenti di un temporale che si trovi a passare su un area con le caratteristiche sopra citate; aumenta così la tendenza dell'aria a ruotare, la sua velocità di rotazione e la convergenza di masse d'aria dal basso. A differenza del tornado da mesociclone, quando le correnti discendenti prevalgono su quelle ascendenti si può verificare la dissipazione di questo tipo di tornado.

    Aggiungiamo infine un paio di figure



    Nella figura sopra la linea nera al centro indica il confine tra 2 masse d'aria con caratteristiche diverse, che incontrandosi danno vita ad una rotazione della nuova massa d'aria (A e B in rosso), la freccia blu indica il movimento delle nubi degli ipotetici temporali in corso, le frecce nere verso l'alto indicano le correnti ascendenti verso ciascun temporale



    Nella figura sopra vediamo come, nel loro spostamento, i temporali incontrano quelle aree dove l'aria ha la tendenza a ruotare e provvedono ad incentivare il trasporto di questa tendenza verso l'alto, sia attraverso il richiamo diretto di aria dal basso, tipico di un temporale, sia attraverso lo stiramento della colonna d'aria in rotazione, fino eventualmente a prendere contatto con la nube soprastante e formare così il landspout.



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