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Discussione: Il clima in Argentina

  1. #1
    Vento teso L'avatar di zi pacciano
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    Predefinito Il clima in Argentina

    Salve a Tutti
    forse è una richiesta "personale" ma credo anche di interesse meteorologico comune.
    Il 30 partirò per l'Argentina,terra di emigrati capracottesi, Buenos Aires, e sarei interessato a sapere che clima troverò.So che lì e' estate.
    Però gentilmente vorrei qualche ragguaglio specifico sul clima d'Argentina,anche,confesso,per far bella figura con la gente che incontrerò
    [URL="http://www.capracottameteo.it"]www.capracottameteo.it[/URL]

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di d@n
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    Predefinito Re: Il clima in Argentina









    Guarda te le mappe le trovi su questo sito

    http://www.wetterzentrale.de/topkarten/fsavnsam.html

    Se invece cerchi qualcosa sul clima argentino aspettiamo i più esperti
    Daniele - http://meteonord.blogspot.com

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  3. #3
    Vento teso L'avatar di zi pacciano
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    Predefinito Re: Il clima in Argentina

    Ci sarà una +20° a 850 hPa su Buenos Aires
    Cio' vuol dire che troverò almeno 28°?

    C'è una mappa dell'Atlantico per vedere se ci saranno basse pressioni lungo il tragitto?
    [URL="http://www.capracottameteo.it"]www.capracottameteo.it[/URL]

  4. #4
    Vento teso L'avatar di Roberto MM
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    Predefinito Re: Il clima in Argentina

    Citazione Originariamente Scritto da zi pacciano Visualizza Messaggio
    Ci sarà una +20° a 850 hPa su Buenos Aires
    Cio' vuol dire che troverò almeno 28°?

    C'è una mappa dell'Atlantico per vedere se ci saranno basse pressioni lungo il tragitto?
    Per quanto riguarda il clima argentino su wikipedia ho trovato questa descrizione.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Argentina

    [modifica]

    A causa dell'ampiezza nella longitudine e nei rilievi, l'Argentina è soggetta a una varietà di climi. Di norma, il clima è prevalentemente temperato, con estremi che vanno dal subtropicale a nord al subpolare nell'estremo sud. Il nord del paese è caratterizzato da estati molto calde e umide, con inverni miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. L'Argentina centrale ha estati calde con temporali (che nell'Argentina occidentale producono alcune delle più grandi grandinate del mondo), e inverni freschi. Le regioni meridionali hanno estati calde e inverni freddi con pesanti nevicate, specialmente nelle zone montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, sperimentano condizioni più rigide.

    Sia la temperatura massima che la minima mai registrate in Sudamerica si sono avute in Argentina. Il record per la temperatura massima di 48,8 °C, venne registrato a Rivadavia, Provincia di Salta, l'11 dicembre 1905. La temperatura minima record fu −32.7 °C, registrata a Sarmiento, Provincia di Chubut, il 1 giugno 1907.[7]
    I principali venti dell'Argentina comprendono il freddo Pampero, che soffia sulle pianure della Patagonia e della Pampa a seguito di un fronte freddo; il Viento Norte, un vento caldo che può soffiare da nord nella seconda parte dell'inverno, creando condizioni miti; e il Zonda, un vento caldo e secco (si veda anche Föhn), che influenza l'Argentina centro-occidentale. Privato di tutta l'umidità durante i 6.000 metri di discesa dalle Ande, lo Zonda può soffiare per ore con raffiche fino a 120 km/h, alimentando gli incendi e causando danni. Quando soffia il Zonda (giugno-novembre), tempeste di neve (viento blanco) si verificano alle maggiori altitudini.
    La Sudestada può considerarsi simile al Noreaster, anche se raramente coinvolge nevicate. Entrambi sono associati a un sistema di bassa pressione invernale. La sudestada solitamente modera le temperature fredde ma porta piogge molto forti, mari agitati e inondazioni costiere. È più comune nel tardo autunno e in inverno, lungo le coste dell'Argentina centrale e nell'esturaio del Río de la Plata.
    Le regioni meridionali, in particolare l'estremo sud, sperimentano lungi periodi di luce solare da novembre a febbraio (fino a diciannove ore), e notti lunghe da maggio ad agosto. Tutta l'Argentina usa il fuso orario UTC-3. La nazione non osserva l'ora legale.
    Ecco invece una mappa globale a 500 hpa.

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  5. #5
    Burrasca L'avatar di giesse59
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    Predefinito Re: Il clima in Argentina

    Il clima dell’Argentina (prima parte)
    Clima tropicale nel nord, temperato umido sul Rio de la Plata. Formidabile l’effetto favonico dello Zonda sul versante est delle Ande.


    Un paese di 2.780.000 kmq, esteso molto esteso da nord a sud, tanto da rientrare con la parte nord nella fascia intertropicale e da scendere nella Terra del Fuoco quasi al 55° parallelo, non può che avere una grande variabilità climatica.
    All’estensione in latitudine si aggiunge poi l’effetto fondamentale che ha sul clima argentino la catena andina, che blocca le correnti occidentali, anche alle medie latitudini dove esse si presentano sul Cile cariche di umidità (solo nel sud in estate, fino al 32°/34° parallelo in inverno), creando sul versante orientale della catena una ampia zona d’ombra pluviometrica.
    Solo nella parte più meridionale del paese le correnti atlantiche penetrano attraverso le innumerevoli isole e i canali che intersecano la Terra del Fuoco, portando buoni apporti pluviometrici anche nel settore argentino.
    La costa argentina a su dell’estuario del Rio de la Plata è bagnata dalla fredda corrente delle Falkland, diramazione della corrente occidentale che gira intorno all’Antartide. All’altezza del suddetto estuario la corrente fredda si incontra con la calda corrente del Brasile che discende da nord lungo le coste del paese e quelle uruguagie. Come sempre dove le acque sono più calde, il mare fornisce maggiore vapore e quindi la piovosità aumenta.

    Dal punto di vista barico le depressioni delle medie latitudini raramente salgono sopra i 32°/34° in inverno. A nord di questa linea dovremmo quindi avere stagione secca, mentre tra Mar del Plata e Buenos Aires le piogge sono piuttosto abbondanti, appunto in ragione dell’incontro tra le correnti fredde meridionali con quelle calde e umide provenienti da NE. In estate invece l’anticiclone si espande fino a 38°/41°S, ma questo non è garanzia di bel tempo sul centro-nord del paese. La parte settentrionale del paese viene infatti interessata dagli acquazzoni tropicali, mentre intorno al 35°/40° parallelo non sono affatto rari, soprattutto in prossimità del mare o comunque dove c’è molta umidità (come in Mesopotamia, la regione ricca di acque tra i fiumi Uruguay e Paranà), temporali convettivi che si inseriscono in un contesto che vede comunque molte giornate soleggiate.

    Soprattutto il sud è caratterizzato da frequenti tempeste di vento. Le depressioni si annunciano con il vento da ovest/nordovest detto Zonda, mentre al seguito delle stesse soffia da sudovest il freddo Pampero. Notevoli localmente gli effetti favonici, in particolare quelli associati al caldo Zonda, che nasce umido sul Pacifico, condensando quindi presto sul versante cileno per l’alto contenuto umidità. Questo ne provoca lo scollinamento della catena andina dopo aver subito un raffreddamento molto modesto, diventa quindi caldissimo quando si tuffa sul versante argentino, portando le temperature anche a 30° in inverno nella zona subandina intorno al 30°S.

    Sono comunque ben 7 i climi che ritroviamo nel paese e alcune caratteristiche peculiari delle varie aree le descriveremo man mano che le incontreremo. Come campo termico diciamo che in luglio l’isoterma 10° corre fra il 27°S a ovest e il 35°S a est (effetto mitigatore del mare), mentre la 5° passa intorno al 41°S. In gennaio l’isoterma 10° taglia la Terra del Fuoco, la 20° corre intorno al 41°/42°S, la 25° intorno al 30°S, per arrivare intorno ai 28° nell’estremo nord.

    La fascia 1. è il nord, ovvero la parte del paese a nord del 26° parallelo, con clima tropicale con precipitazioni periodiche, tendente a secco nel settore centrale. Qui le precipitazioni sono comprese tra 500 e 1000 mm/anno, qualcosa in più a est, con apporti superiori ai 100 mm/mese nella stagione calda, compresi per lo più tra 10 e 50 mm/mese in quella fredda, quando la stabilità anticiclonica in genere la fa da padrona.
    Formosa (26,2°S, 58,2°W), al limite nordoccidentale della Mesopotamia, riceve 1388 mm/anno, trovandosi nel settore più piovoso. Le piogge partono dal minimo di luglio (48 mm) per salire gradualmente a oltre 100 mm/mese da ottobre a maggio (record in novembre con 183) e scendere bruscamente in giugno (61 mm). Le temperature: gennaio 27,4°, aprile 21,9°, luglio 16,9° (più freddo giugno con 16,6°), ottobre 22,4°, anno 22,0°.
    Rivadavia (24,2°S, 62,9°W) si trova viceversa nel settore più secco, con i suoi 629 mm/anno. Siamo nel Gran Chaco, la prateria tropicale con vegetazione simile alla savana africana o ai llanos venezuelani. La stagione secca va da maggio a settembre (47 mm totali, 5 in luglio e agosto), piove poco in ottobre e aprile (40 e 52 mm), di più da novembre a marzo (tutti oltre i 75 mm, più piovoso gennaio con 112). Temperature: gennaio 28,1°, aprile 21,9°, luglio 16,2°, ottobre 24,8°, anno 22,8°.
    Salta (24,8°S, 65,4°W) ha il clima condizionato anche dall’altitudine di 1238 metri. Le temperature sono quindi più basse: gennaio 21,6°, aprile 16,7°, luglio 10,9° (giugno 10,8°), ottobre 18,8°, anno 17,0°. Le precipitazioni sono scarsissime in inverno (23 mm da maggio a settembre, solo 2 in luglio), scarse in ottobre e aprile (25 e 31 mm), abbastanza abbondanti da novembre a marzo (tutti oltre i 60 mm, record in gennaio con 176), con un totale di 698 mm/anno. In inverno il cielo spesso sereno e la bassa umidità favoriscono formidabili escursioni termiche. Nel luglio 2001 le medie totale/minime/massime sono state 11,5°/3,4°/22,6°, con una minima assoluta di -2,8°, una massima assoluta di 31,3°, notevole a una latitudine già non più intertropicale, e una umidità media del 61% (in giugno medie 10,9°/4,5°/20,2°, minima assoluta -4,0°). Nel gennaio 2001, piovosissimo (344 mm), le medie sono state 21,3°/16,8°/28,6° e la massima assoluta ha toccato i 33,0°.

    La Mesopotamia, quindi tutta la zona verso i confini con Brasile e Uruguay, e tutta la sponda argentina dell’estuario del Rio de la Plata sono caratterizzate da clima temperato caldo definito umido della prateria, senza stagione secca, con precipitazioni più abbondanti in estate, specialmente in Mesopotamia. In estate cadono ovunque più di 100 mm/mese, mentre in inverno cadono tra 50 e 100 mm/mese sul Rio de la Plata, fra 10 e 50 in Mesopotamia. Il totale annuo è ovunque non di molto inferiore a 1000 mm, superati nel settore nord della Mesopotamia.
    A quest’ultima area appartiene Reconquista (29,2°S, 59,6°W) che infatti riceve 1241 mm/anno, con forti piogge da ottobre a aprile (tutti oltre i 100 mm, record in marzo con 160), medie in maggio e settembre (66 e 70 mm), scarse in inverno (minimo in agosto con 33 mm). Temperature: gennaio 26,1°, aprile 19,8°, luglio 13,8°, ottobre 20,0°, anno 19,8°.
    La più meridionale Rosario (32,9°S, 60,7°W), anch’essa al margine ovest della Mesopotamia, riceve 981 mm/anno, con regime simile a Reconquista (minimo invernale, 37 mm in agosto, massimo estivo, 152 mm in marzo). Temperature: gennaio 24,0°, aprile 16,6°, luglio 10,1°, ottobre 17,1°, anno 16,9°.
    Buenos Aires (34,6°S) riceve 1006 mm/anno, ben distribuiti lungo tutto l’anno, solo poco più scarse in inverno, oscillando tra i 59 di luglio e i 117 di marzo (notare ovunque questo picco di marzo, è il mese in cui le prime depressioni riescono a arrivare a latitudini così settentrionali, trovando condizioni favorevoli per fenomeni intensi, come in autunno accade anche in Italia). E’ abbastanza piovosa anche l’estate (in gennaio cadono 93 mm), per la forte umidità portata dai frequenti venti di NE, che scorrono sopra il caldo mare della corrente del Brasile. Le temperature sono tipiche di un clima temperato marittimo, con escursione stagionale non elevata: gennaio 23,5°, aprile 16,7°, luglio 10,0°, ottobre 16,0°, anno 16,6°. Qualche estremo dell’anno 2001: a gennaio valore massimo di 36,5°, a luglio valore minimo di -1,8°.
    Più a sud Mar del Plata (37,9°S), già bagnata da un mare più freddo, vede cadere meno pioggia della capitale, con 807 mm/anno, ben distribuiti fra i 55 di giugno e agosto e i 90 di marzo. Si scende sotto i 10° in inverno e si riduce l’escursione stagionale: gennaio 19,8°, aprile 14,5°, luglio 8,1°, ottobre 12,7°, anno 13,8°. Nel gennaio 2001 si sono toccati anche i 38,0°, ma è anche vero che le minime sono scese fino a 5,0° (e addirittura a 1,6° in dicembre 2001); in luglio vi è stata una minima assoluta di -2,0°, con media delle minime di 2,2°.

    Tra il 26° e il 40°S nella parte interna del paese si ha un clima temperato caldo di tipo steppico, con breve stagione umida estiva. Le precipitazioni sono comprese tra 400 e 800 mm/anno, molto modeste in inverno (spesso inferiori ai 10 mm/mese), abbastanza abbondanti in estate, soprattutto nei settori est e nord di questa fascia, dove possono superare i 100 mm/mese (ma anche a ovest si superano i 50 mm/mese). Procedendo a sud, verso il 38°/41° parallelo, questo clima va ad interessare anche la zona costiera, dato che il paese comincia a “stringersi” e la zona d’ombra pluviometrica a est delle Ande raggiunge anche la costa. Il mare sempre più freddo è poi un ulteriore elemento che riduce la piovosità, anche per la sempre più netta prevalenza delle correnti occidentali che, come più volte ribadito, si presentano secche dopo aver scavalcato la catena andina.
    Cordoba (31,3°S, 64,2°W) riceve 805 mm/anno, con inverno secco (luglio solo 10 mm), mezze stagioni poco piovose (aprile 49 mm, ottobre 73), estate piovosa (oltre 100 mm/mese da novembre a marzo, record in dicembre con 140). Temperature: gennaio 23,4°, aprile 16,8°, luglio 10,3°, ottobre 18,0°, anno 17,1°.
    Bahia Blanca, più meridionale (38,7°S) e affacciata su un mare ormai freddo, vede ridursi sensibilmente le piogge convettive estive. Vi cadono 560 mm/anno, con minimo invernale (agosto 23 mm, ma sempre meno di 40 da maggio a settembre) e piogge sui 50-60 mm negli altri mesi, con un piccolo picco in marzo (76 mm). Temperature: gennaio 23,0°, aprile 15,0°, luglio 7,9°, ottobre 14,6°, anno 15,1°.
    A NW di Bahia Blanca, Santa Rosa (36,6°N), nel bel mezzo delle Pampas, ha regime pluviometrico simile: 633 mm/anno, minimo invernale (agosto 19 mm), 50-80 mm/mese da ottobre ad aprile, picco in marzo con 87 mm. La non marittimità del clima è testimoniata dalla più ampia escursione stagionale: gennaio 23,8°, luglio 7,5°, anno 15,4°.

    Fra il 30° e il 39°S la fascia subandina, quarto dominio climatico che incontriamo, è caratterizzata da clima ancora più secco, con precipitazioni inferiori ai 500 mm/anno, localmente anche sotto i 250 mm, e che solo in estate superano, non dovunque, i 50 mm/mese. Mendoza (32,9°S) è una rappresentante di questa fascia climatica, con i suoi 206 mm/anno. Da maggio ad agosto cadono meno di 10 mm/mese (record in luglio con 7) e solo da ottobre a marzo si superano i 20 mm/mese (record gennaio con 29). Temperature: gennaio 23,5°, aprile 15,3°, luglio 7,6°, ottobre 16,7°, anno 15,8°. I valori medi non danno conto degli sbalzi violenti legati ai venti. Lo Zonda, che spira soprattutto d’inverno quando a questa latitudine le perturbazioni provenienti dal Pacifico investono il versante cileno, può portare le massime invernali vicine ai 30° (toccati i 27,1° nel luglio 2001, con una minima record di -3,9°, e i 27,5° in agosto), mentre nelle secche notti estive si può scendere anche sotto i 10° (in gennaio 2001 estremi di 13,1° e 38,0°, in dicembre 2001 estremi 6,3° e 38,0°). Forte l’escursione giornaliera, sempre oltre i 12°, fino a circa 16° in dicembre.
    Giovanni

    Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009

  6. #6
    Burrasca L'avatar di giesse59
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    Predefinito Re: Il clima in Argentina

    Il clima dell’Argentina (seconda parte)
    Freddo, secco e ventoso l’inverno patagonico. Clima oceanico nella Terra del Fuoco


    Siamo arrivati, scendendo dal clima tropicale del nord, intorno al 40° parallelo, dove si entra nella zona dominata tutto l’anno dalle correnti occidentali.
    La Patagonia, regione sterminata e molto poco popolata, si estende appunto dal 40° parallelo fino al 52° circa, ma non è un’unità né dal punto di vista del clima né da quello della vegetazione. L’Argentina è infatti molto estesa da ovest a est nel nord, ma si restringe man mano che si prosegue verso sud, quindi se intorno al 40° parallelo tra il versante est dei rilievi andini e il mare la fascia dapprima collinare quindi pianeggiante è ancora molto estesa, essa va sempre più riducendosi procedendo verso sud e all’estremità meridionale della Patagonia, oltre i 50°/51°S, la pianura proprio non c’è più. Cambiano poi anche le caratteristiche del rilievo andino. Nella fascia tra il 30° e il 39°S, quella di Mendoza, le Ande toccano i 7000 metri, più a sud, nella Cordigliera Patagonica, solo in alcune cime si superano i 3500 metri e molto più bassi sono i valichi. Questo permette, anche grazie alla spesso straordinaria forza dei venti occidentali che accompagnano le perturbazioni, alle correnti umide provenienti dal Pacifico di portare precipitazioni ancora abbastanza consistenti per qualche decina di chilometri sul versante argentino, comunque inferiori a quelle sul versante cileno e sui crinali di confine.

    Il versante subandino fra il 39° e il 52°S, che al di sotto del 50° parallelo si estende fino alla costa atlantica, è così caratterizzato, a parte una stretta fascia a clima oceanico a ridosso dei crinali (con precipitazioni abbondanti e quasi sempre sotto forma di tormente di neve), da clima steppico con inverno freddo e secco. Le precipitazioni sono comprese tra 250 e 500 mm/anno, rispettivamente al limite orientale e occidentale della fascia, non superando mai i 50 mm/mese, appena più abbondanti in inverno, nevose per 4-5 mesi l’anno, rispettivamente nel nord e nel sud di questa fascia climatica.
    La stazione di sport invernali di Bariloche (41,1°S, 845 m), trovandosi addossata alle Ande, beneficia ancora di precipitazioni discrete, pari a 877 mm/anno. Le precipitazioni sono abbondanti, e quasi sempre nevose, da maggio ad agosto (tutti oltre i 100 mm, record in giugno con 154), discrete in aprile e settembre (sui 60 mm, in settembre ancora spesso nevose), scarse da ottobre a marzo (minimo in febbraio con 24 mm), mesi in cui la zona è spesso protetta dall’anticiclone sub-tropicale nel periodo della sua massima espansione verso sud. Le temperature: gennaio 14,2°, aprile 8,1°, luglio 2,4°, ottobre 7,6°, anno 8,1°. Notiamo nel gennaio 2001 una minima assoluta di -2,1°, notevole in estate intorno ai 40°S, anche a 900 metri, e una massima assoluta di 28,5°. In luglio 2001 toccata una minima assoluta di -10,0°.
    A Esquel (43,0°S, metri 789) si scende a 485 mm/anno, con massimo invernale (giugno 85 mm, luglio 71) e minimo estivo (gennaio 18 mm), mentre restano simili le temperature (gennaio 14,6°, aprile 8,3°, luglio 2,0°, ottobre 8,4°, anno 8,4°). Gobernador Gregores, più lontana dalle montagne (48,8°S, 370 metri), riceve solo 171 mm/anno di piogge (minimo 9 mm in aprile, massimo 22 mm in gennaio), quindi è già al limite con il clima della vera e propria piana patagonica, arida e molto ventosa, che vedremo fra breve. Temperature: gennaio 14,4°, aprile 8,7°, luglio 1,6°, ottobre 9,5°, anno 8,5°.
    Rio Gallegos è sul mare, al limite meridionale della Patagonia (51,6°S). Riceve 244 mm/anno di precipitazioni, più abbondanti in estate (gennaio 32 mm, dicembre 25), molto scarse in inverno (settembre 11 mm, agosto 12), prevalentemente nevose da fine aprile a fine settembre. Temperature: gennaio 12,8°, aprile 7,0°, luglio 0,8°, ottobre 8,1°, anno 7,1°. Risalta la bassa escursione stagionale, tipica di un clima dal punto di vista termico di tipo oceanico.

    La piana patagonica, fra i 40° e i 50°S, è caratterizzata da clima semidesertico. Si tratta ovviamente di un deserto freddo, battuto tutto l’anno, ma soprattutto nel semestre freddo, dai venti soprattutto meridionali (sotto il 47°/48°S si hanno oltre 20 giorni/anno con intensità superiore a 7 gradi Beaufort). Il mare freddo fornisce poca umidità, le correnti che scavalcano le Ande giungono sulla piana ormai prive della loro umidità, ecco quindi spiegate le scarse precipitazioni, inferiori ai 250 mm/anno, raramente nevose sul mare, almeno sopra i 47°/48° (nell’entroterra qualche nevicata cade da giugno a inizio settembre).
    Sarmiento (45,6°S) riceve 141 mm/anno, dai 7 di ottobre ai 20 di maggio. Il campo termico oscilla dai 17,5° di gennaio ai 3,6° di luglio (aprile 10,7°, ottobre 11,5°, anno 10,8°). La marittima Comodoro Rivadavia (45,8°S) riceve 224 mm/anno (febbraio 11, maggio 33) e ha temperature oscillanti dai 18,9° di gennaio ai 6,6° di luglio (aprile 12,8°, ottobre 12,7°, anno 12,6°), quindi con sensibile effetto mitigatore invernale del mare. Notevoli il 28% di umidità media e i 32,0° di massima assoluta del gennaio 2001. Sempre sul mare, San Julian (49,3°S) riceve 230 mm/anno (febbraio, marzo e settembre 15, maggio 32, luglio 26) e oscilla da 2,9° in giugno a 15,6° in gennaio (ottobre 10,2°, aprile 9,3°, anno 9,6°).

    A sud dello stretto di Magellano Cile e Argentina si confondono in un dedalo di canali, isole e picchi montuosi, quindi più che l’est o l’ovest concorrono a determinare il clima dei singoli siti fattori locali (esposizione, venti etc.). Fra i canali il vento occidentale si incanala e anche l’argentina Terra del Fuoco, con capoluogo Ushuaia, riceve precipitazioni abbastanza abbondanti in ogni periodo dell’anno, caratterizzata quindi da clima oceanico (simile, a stagioni invertite, a quello islandese), con precipitazioni comprese tra 500 e 1000 mm/anno (localmente di più sui versanti sopravvento), ovvero tra 50 e 100 mm/mese.
    Ushuaia (54,8°S) riceve 556 mm/anno, dai 36 in ottobre (38 in settembre) ai 54 in marzo (53 in aprile). Nevica spesso, ma non sempre, da giugno a settembre, più alternate neve e pioggia in maggio e nella prima metà di ottobre. Temperature:gennaio 9,2°, aprile 5,6°, luglio 1,5°, ottobre 6,1°, anno 5,5°. Ridotta anche l’escursione giornaliera, in genere sui 5°/6°. Da notare che sono rari picchi di grande freddo anche in pieno inverno: solo -6,5° la minima assoluta di luglio 2001.

    Non sono argentine politicamente (pur se il paese le rivendica, come le Falkland, o Malvinas, per le quali affrontò e perse una guerra con il Regno Unito negli anni ’80, e la Georgia del Sud), non sono americane geograficamente, in quanto già appartenenti all’Antartide, ma vogliamo ugualmente chiudere con le Isole Orcadi Australi, un pugno di isole al largo dell’Antartide, abitate solo da comunità scientifiche, perchè le enormi differenze rispetto alla Terra del Fuoco si prestano ad alcune riflessioni. L’osservatorio è a 60,8°S, quindi ancora lontano dal Circolo Polare Antartico, eppure questi sono i valori termici: luglio -10,5°, ottobre -3,4°, gennaio 0,3°, febbraio 0,5° (solo due i mesi con medie positive), aprile -2,7°, anno -4,2°. Abbiamo un clima sub-polare oceanico, con quasi 10 gradi meno che in Terra del Fuoco, malgrado i soli 6 gradi di latitudine di differenza. Il fatto è che qui, come ovunque intorno all’Antartide, gira una cintura permanente di basse pressioni, con venti sempre dai quadranti occidentali, spesso molto forti, che scorrono su acque fredde, senza che alcuna corrente marina calda, come accade invece nell’emisfero nord, si incunei alle alte latitudini, favorendo l’afflusso di aria più calda dalle latitudini temperate e in soldoni lo scambio termico fra zone polari e temperate. Se guardiamo una carta planetaria delle isoterme vediamo che nell’emisfero sud esse, anche a causa della prevalenza degli oceani rispetto alle terre emerse, seguono un andamento molto più regolare lungo i paralleli rispetto all’emisfero nord, con i maggiori elementi di turbativa dati delle zone fredde sul lato ovest sudamericano e asiatico per l’influenza delle correnti di Humboldt e del Benguela.
    Alle Orcadi Australi le precipitazioni sono nevose tutto l’anno, solo in gennaio, febbraio e talvolta marzo può cadere neve mista a pioggia, e ammontano a 486 mm, con poche variazioni stagionali (minimo 34 mm in settembre e dicembre, massimo 59 mm in marzo e 51 in febbraio).
    Giovanni

    Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009

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