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siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Confronto01.jpg
Ieri con mia figlia SOLITI 600 km Vicenza-Sella Nevea-Vicenza, giornalieri, per fare il punto della situazione.
Anzi, per fare il PUNTO e basta.
Fine di un ciclo signori miei, ciclo iniziato a Novembre 2007, chiuso ad Agosto 2017...quasi 10 anni, non male dai
1 mese e mezzo fa si parlava si copertura detritica dell'apparato e di possibilità di protezione dello stesso: e invece oltre allo sviluppo di copertura detritica si é proceduti, a velocità siderale, alla fusione del ghiaccio pazientemente accumulato in questi 10 anni, in questi 10 "positivi" anni.
Velocità di fusione del ghiaccio elevatissime anche qui, come del resto anche in tutti gli altri apparati alpini.
E' ricomparso, implacabile, il vecchio cavetto della vecchia manovia di parecchi anni fa, cavetto fotografato anche nella visita del 07 Ottobre 2006...
E' ben riscontrabile, in sx idrografica, la colata di detriti (o ghiaccio interstiziale + detriti?) debolmente ogivata, visibile in entrambi i fotogrammi del confronto di cui sopra...
Rimangono, in dx idrografica, ancora alcuni placconi di ghiaccio debolmente ricoperti di detrito; nella parte bassa dell'apparato, in zona suppergiù centrale, si apprezza un inquietante inghiottitoio (dalle pareti ghiacciate, ovviamente) con un buco centrale nel quale non si scorge assolutamente il fondo.
In diversi punti dell'areale (ex areale) in dx idrografica, parte bassa, s'ode inconfondibile il rumore del ruscellamento d'acqua: MAI avevo apprezzato tale rumore in questo glacionevato.
Su due punti ove affiora il ghiaccio si nota anche del ruscellamento superficiale.
Fotografato pure un singolare fungo di ghiaccio.
Bene, punto e a capo....si riparte da zero
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Titoli di coda, siamo ai titoli di coda insomma.
Se penso che per questo apparato mi son fatto mediamente 2 visite all'anno per 10 anni...risultano all'incirca stimati 12000 km di viaggio
Le ore passate a scaricare frames sulla web cam non contano praticamente un cazzo: é avvicinandosi...scavalcandone la morena-pseudomorena frontale...calpestandolo...che si comprende come funziona questo delicato meccanismo
Grazie Glacionevato del Prevala, Grazie.
Ahn: si sottolinea cmq che IN TEORIA dovrebbe ancora esser presente, sotto tutto quel detrito, una immobile e piuttosto spessa massa di ghiaccio accumulatasi nelle favorevoli annate via via succedutesi sino agli anni 80.
Da questa situazione si era partiti 10 anni fa: in questa situazione si é oggi, inevitabilmente, tornati
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Il vecchio cavo, ieri (sempre 07 Ottobre 2006) ed oggi (30 Agosto 2017):
Confronto 02_manovia.jpg
Ultima modifica di daverose240573; 31/08/2017 alle 12:25
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E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Non solo: la porzione di "ex areale" in dx idrografica, a ridosso della pseudomorena, é senz'altro interessata da una discreta subsidenza (probabile fusione del ghiaccio vecchio accumulato sino agli anni 80).
Confrontare i massi cerchiati dagli stessi colori
Confronto 03_subsidenza.jpg
Ultima modifica di daverose240573; 31/08/2017 alle 12:35
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particolare sul "fungo" di ablazione differenziale sotto il masso
01_fungo.jpg
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Ove il mantello detritico era poco spesso abbiam provveduto a sollevare alcuni detriti, scoprendo una zona di ghiaccio assai duro (probabilmente ghiaccio "vecchio" di alcuni decenni fa):
02_ghiaccio sotto detriti.jpg
L'inghiottitoio (una sorta di bediere), con particolare sul foro:
03_inghiottitoio 01.jpg
03_inghiottitoio 02.jpg
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E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Chiudo la descrizione dello stato dei luoghi iniziata ieri inserendo 3 fotogrammi inerenti ad una discreta area di ghiaccio scoperto e debolmente coperto presente in destra idrografica dell'ex areale: da alcune osservazioni fatte pare che tale apparato sia più predisposto a conservare il nevato stagionale in dx idrografica rispetto alla sx idrografica, ov'é presente un discreto flusso plastico di detriti probabilmente misti a ghiaccio interstiziale, in guisa di piccolo, potenziale rock glacier (é una mia personale ipotesi, tutta da verificare questa).
Nella prima foto si nota a sx la parte terminale di questo spesso flusso detritico.
ghiaccio scoperto 01.jpg
ghiaccio scoperto 02.jpg
ghiaccio scoperto 03.jpg
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