siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Per la serie "Amarcord"...
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Foto di Luca Visentini, dalla sua guida sul Brenta edita nel 1988. Lo scatto dovrebbe riferirsi dunque all'estate del '87.
Che guide quelle di Visentini...mio papà ce le ha tutte o quasi, viste migliaia di volte =)
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Sono fatte in un modo fantastico, corredate di un sacco di foto.
Foto ormai "storiche", vedendo i confronti con la misera situazione attuale.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
fuori da ogni dubbio Ale il debito nei confronti del nostro Maestro Luca é duplice:
1-il primo é nel "modo" di andar per monti, che ci insegna sopratutto attraverso i suoi aneddoti che si alternano nelle descrizioni degli itinerari
2-il secondo é nelle immense capacità espositive dei suoi testi, che ho cominciato a leggere...e a "mettere in pratica"... dal 1983 (Marmolada 1ma edizione), e che mi hanno insegnato a SCRIVERE come si deve dal punto di vista sintattico e semantico; se ne sono accorti, del resto, i miei vari insegnanti di italiano, al momento di correggere i miei temi spesso coloriti e fantasiosi.
Provare per credere, ecco una sua recensione sulla seconda edizione del mitico De Biasio, questa é poesia pura:
"Da sempre “qualcosa disturba la soddisfazione per le successive edizioni di un libro di montagna”. Il timore del Mass che la maggior frequentazione di questi monti dovuta alla pubblicazione di una guida comportasse qualche pedaggio non era infondato e sono stati proprio alcuni arrampicatori che più hanno deluso, non i peones, lasciando alla base del diedro più celebrato un accumulo di tanti recipienti, incapaci di riportarseli a valle una volta svuotati, mentre alpinisti di buona volontà provvedono periodicamente a saldare il conto. Può andare anche peggio dove si decida di valorizzare i percorsi con impiego sempre più massiccio di vernici, rifiuto indelebile per molte stagioni future. Si arriverà anche a rilasciare un permesso d’idoneità per poter uscire dai sentieri senza accompagnamento?
Per ora queste montagne sono rimaste le stesse e noi non ci siamo più tutti. Se n’è andato Mario, “disegnatore stregante” e cesellatore di libri, compagno sugli spigoli interminabili e sulle cime più umili quasi mai visitate. È andato via anche Lorenzo, che a distanza di 24 anni ancora una volta ripercorre il boràl della solitudine e dei temporali, solo una settimana prima di essere raggiunto dal fulmine su altre cime. E Damiano, giovane amico di paese, lui non è più ritornato dalle Pale.
Viene il tempo ormai di coltivare l’assenza, come via di liberazione, non avendo niente da dire più e detestando da sempre gli ingombranti, entusiasmandoci ancora magari alla sfida di nuovi ribelli su strade non omologate, cosa difficile di questi tempi. La vita sempre più spesso è altrove."
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
per chi non lo sapesse il boral "della solitudine" é il noto Boral di San Lucano (Pale di San Lucano), Lorenzo é l'arcinoto Lorenzo Massarotto, le "altre cime" di cui parla Luca altro non sono che la vicentina Torre dell'Emmele, dove Lorenzo Massarotto ci ha salutato colpito dalla folgore...
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
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