Ciao a tutti,
il giorno 17/8/2017 sono stato sul Monte Velino, terza cima dell'Appennino con i suoi 2487m, partendo da piani di pezza (cd. "Via degli aquilani").
Innanzitutto mi ha colpito molto il grave stato di siccità presente quest'anno non solo in pianura o sul mare, ma anche in piena montagna dove, evidentemente, non ci sono stati temporali diurni, infatti i piani di pezza si presentavano totalmente gialli:
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pure le mucche, poverine, avevano ben poco da brucare, se non paglia:
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arrivati a capo pezza (a piedi, visto che a vado di pezza la stradina era sbarrata da un mucchio di ghiaia... scoprendo poi che le auto passavano comunque a lato... 1 h in più andata e 1h al ritorno evitabili... ) il sentiero comincia a salire nel bosco:
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particolare di un masso erratico nel bosco:
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Superato il bosco, per fortuna ci soccorrono le nuvole pomeridiane a tenerci al fresco. Pur salendo in quota, comunque, il seccume continua ed il panorama è desolatamente giallo:
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tanto per farvi capire la situazione, ecco uno zoom su alcune piante morte e seccate dalla siccità... siamo a quasi 2000 metri...
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Sul colle dell'orso, a 2175 m, la vista si apre sulle cime più importanti del gruppo, con i circhi glaciali sottostanti le vette più alte e le valli ad "U" che partono da quassù... ma soprattutto... c'è ancora tanta strada da fare!!!
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Proseguiamo ed affrontiamo alcuni "su e giù" su bei prati (ma secchi e gialli, con l'erba secca che "scrocchiava" sotto i piedi) dove in alcuni punti il sentiero si perde un po', salendo anche una cima minore (monte Bicchero, 2161 m) ed infine affrontiamo l'estenuante sassosa e ripida salita fin sulla cresta del Velino-Cafornia, ormai non manca molto...
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Infine, dopo ben 6:20 (tra cui 40min di pranzo e varie pause), siamo finalmente in vetta al Monte Velino (2487m)! I nuvoloni ci accolgono con qualche goccia di pioggia, ma il panorama è assicurato:
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Infine, scendendo, piccola deviazione (10 min) sulla seconda vetta del gruppo, il monte Cafornia (2424m). Vista della croce di vetta e verso il Velino:
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Stanchi ma appagati per un'escursione nel complesso molto lunga, durata complessivamente 12h e un quarto! Tornati sui piani di pezza ormai al buio, ma con la torcia, siamo arrivati a vado di pezza ed alla macchina alle 22:15! (sempre perché la stradina di 6km dell'altopiano l'abbiamo dovuta fare a piedi...).
Niente neve residua, seccume a tutte le quote, nessun ruscello (ma si sapeva visto il suolo carsico), e tanta, tanta fatica. Tutto sommato la terza montagna dell'Appennino si fa rispettare!
Spero che il reportage sia stato di vs gradimento. Se qualcuno vorrà contribuire su questo nuovo topic su questo gruppo, è ben accetto, visto che vi sono tante altre zone interessanti:
-Piana del Fucino;
-Lago della Duchessa - sempre che non sia prosciugato come il lago di Pilato;
-Monte Sirente e la neviera del Sirente - sempre che non si sia estinta come tanti nevai appenninici quest'anno...
Ultima modifica di Damon Hill; 21/08/2017 alle 19:27
complimenti Damon !!
bella scarpinata e bel reportage
situazione triste per la siccità, come temevo
neanche sui monti i temporali diurni come si deve
una domanda: il masso erratico a che altitudine pensi si trovi?
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Grazie Fabio68. Sì una bella scarpinata....
Il masso erratico era a circa 1650m... ma se non sbaglio ne ho visto anche un altro, sempre nel bosco, forse a 1600m.
Bel report e grazie!
Io sono stato sul Velino tre volte partendo da S. Maria in valle Porclaneta ...ti assicuro che anche da sud il Velino si fa rispettare eccome!
Bellissima anche la via degli aquilani, da nord, che hai appena descritto. Purtroppo quest'anno la siccità è davvero estrema e speriamo che l'autunno sia prodigo di piogge. Qui in Italia centrale siamo molto legati a quell'aspro profilo del Velino che tanto ci ricorda i paesaggi aridi descritti in Fontamara di Ignazio Silone. Il celebre libro, in fin dei conti, ci ricorda che l'Abruzzo marsicano pativa la sete estiva anche a quei tempi......
Grazie ancora.
Il Velino,visto dall'autostrada A25 (quindi parlo del versante sud) mi ha sempre colpito per la sua estrema aridità in ogni stagione dell'anno (su quel versante non c'è un albero).
Nonostante questo ,il gruppo montuoso ha evidenti segni di glacialismo quaternario.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 22/08/2017 alle 07:31
Bravo Damon! Vedo che sei un Appenninista raffinato!
Ottima la scelta del versante Nord, anche se c è un altra via degli aquilani....da campo felice, partendo dalla miniera di bauxite a quota 1640, per raggiungere il sebastiani dalla valleona, dove i segni della glaciazione sono straordinari. Poi il resto del percorso è uguale a quello che hai fatto tu. Montagna e versante a cui sono particolarmente legato, avendo iniziato da li, nel 1996, il mio periodo di escursionismo, poi evoluto in skyrunning, e conclusosi, a parte occasionali rimpatriate, nel 2006.
Ho molte foto su carta, appena trovo il tempo le carico!
Ps: imperdonabile la camminata lungo tutta la piana di pezza! Ci mancava solo che vi portavate i cieci e la facevate sulle ginocchia per soffrire di piu.... Veramente una faticaccia evitabile, ma chiaramente non potevate saperlo, a meno di non aver chiesto consiglio a qualcuno del posto, ad esempio al rifugio del lupo.
nevai spariti quasi tutti al 1° di luglio...solo la neviera del Sirente (una volta perenne) è arrivata al 1° di agosto...ma morto subito dopo: e questo anch'esso un record. Nel 2012 fece scalpore la sua estinzione (la 1° documentata) ai primi di settembre!
Nessuno quest’anno è stato sul gruppo del Velino? Dalle immagini satellitari sembra che un nevaio nei circhi di testata fosse rimasto. Qualcuno ha novità?
Neviera del Sirente 13 agosto 2018. Spessore stimato oltre 8m...per cui supererà la stagione (2017 sparito 1° agosto)
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