Ieri sono stato in Grignone, salendo lungo la via del Nevaio.
Mi aspettavo un innevamento scarso, molto scarso all'interno della conca in cui è ospitato il Nevaio.
L'innevamento è effettivamente molto scarso praticamente ovunque, tranne che nella sudetta conca, dove il vento, ha fatto un grandissimo lavoro di riporto della neve.
Avevo con me una sonda da 2 metri e 40, ovviamente è entrata completamente. Conoscendo bene l'ambiente circostante, l'altezza delle pareti rocciose che racchiudono la conca, posso stimare che vi siano circa 5 metri di neve, un dato di tutto rispetto considerando la scarsità della stagione di accumulo in corso.
Ed è praticamente tutta neve riportata poichè dalla parete nord del Grignone non ci sono segni di valanghe o di scivolamento della neve stessa.
Resta da verificare la consistenza di questa neve......in molti punti infatti, sotto uno strato superficiale di neve molto dura, dopo una lente di ghiaccio di circa un paio di cm, vi è uno spessore di circa mezzo metro di brina senza nessuna coesione.
Speriamo in qualche nevicata pesante primaverile per incrementare l'accumulo che risulta comunque ripeto, sorprendentemente molto importante considerando la pochezza dell'inverno in corso.
Molto interessante.
Sei in grado di fare comparazioni anche qualitative con la situazione passata?
L'anno scorso il nevaio era scomparso?
Grazie
dopo guardo un po le foto e vedo se si puo fare qualche confronto.
L'anno scorso, stando alle ultime foto dello Scolari di fine settembre, era rimasta una piccolissima macchia di neve (forse 10 metri quadrati ) nel nevaio superiore, bagnando il naso al pubblicizzatissimo nevaio del Colombano che era invece scomparso.
Però sappiamo bene che l'ablazione è proseguita fino ai primi di novembre e quindi potrebbe anche darsi che quei pochi metri quadri siano scomparsi.
Comunque sia, sotto il detrito, notai ad esempio nel 2003, la presenza di parecchio ghiaccio.
Bene, interessante che esistano modalità di accumulo in parte non dipendenti dalla semplice sommatoria delle precipitazioni nevose.
Faccio un'ipotesi per spiegare questa particolarità: nevicate con vento da Sud, temperature miti che hanno consentito un rapido consolidamento, scarsa efficacia dell'erosione con venti di fohn.
c'è un articolo del nevaio del grignone su terra glacialis V,l'ho trovato molto interessante
anno 2008:1176 mmanno 2009:1222,5 mmanno 2010:1265 mm
...Always looking at the sky...
Ma tu parli in generale o di una situazione particolare come quella del 2006?
Io credo che la ragione principale della presenza di questo nevaio sia il microclima particolarmente fresco che si viene a creare nel versante settentrionale del Grignone.
Aggiungiamoci precipitazioni abbondanti, numerose valanghe e cornici che si staccano dalla parete nord e il gioco è fatto.
Inoltre quest'anno, subentra questa novità degli accumuli creati dall'azione eolica che fino a ieri non avevo mai riscontrato in quel luogo.
Oggi come oggi direi che in quella conca abbiamo un accumulo molto simile al 2004, anno in cui, da quando frequento quel luogo, ho visto la maggior quantità di neve. Nel 2004 si trattava però di accumulo da valanga.
Mi riferisco alle tue osservazioni ed al fatto che ci sia un accumulo eolico notevole (che ora tu dici di non aver mai osservato così potente) nonostante la scarsa neve caduta e presente al suolo in zone vicine. La mia ipotesi è: quest'anno le temperature miti hanno rapidamente consolidato la neve ventata e successivamente i venti di fohn non l'hanno erosa.
io sono dell'idea che il grande accumulo è stato causato in gran parte dall'erosione eolica dei venti da nord che hanno spazzato il pendio settentrionale del Grignone riempiendo la conca del nevaio che funge da raccoglitore naturale,sia di valanghe (poco nulla quest'anno) che di neve trasportata.
Effettivamente il vento erode...i dossi, e accumulanei buchi
osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
Molto interessante.
Mi sapete indicare dove è possibile approfondire ulteriormente il tema?
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