L'accumulo sotto il Cambi (che si vede anche nelle rocce fotografate in primo piano), che tu sostieni essere stato provocato da invorticamento di correnti discendenti dalle pareti, si forma sempre nei versanti sopravvento e mai sottovento
E' invece probabile che il modellamento della neve sia stato provocato dai venti di grecale successivi alla nevicata. La maggiore presenza di neve sui versanti meridionali e la sua distribuzione all'interno della conca ne sono la prova
Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 18/11/2016 alle 21:00
Grazie Enrico per la precisazione. Pensavo che con sopravvento l'accumulo "aderisse" alla parete... quindi anche le rocce del settore superiore vale la seconda ipotesi, cioè vento in salita che soffia via la neve davanti ai sassi?
Intanto situazione molto mite con estremi +1/+3 al Franchetti... questa settimana dovrebbero esserci buone precipitazioni ma con venti miti da sud, speriamo in tanta neve pesante visto che, se sarà pioggia, concluderemmo l'ennesimo pessimo autunno dal punto di vista accumulativo...
il piccolo distacco dalla parete è sempre situato nei versanti sopravvento, siano esse pareti o piccoli ciottoli. Se ne può formare anche sottovento ma è diverso, anche nella disposizione. Prova in spiaggia, quando tira molto vento, a mettere un ostacolo lungo il percorso della sabbia sollevata e capirai.
Guarda anche queste due foto. In entrambe si vede perfettamente il fenomeno, che nel caso di ghiacciai indica, generalmente, anche una buona alimentazione. Nella prima noterai che il distacco è presente solamente a sn (dx idrografica), mentre a dx (sn idrografica) è assente. Sul Calderone è stato sempre così, anche nel XIX secolo. Tale fenomeno viene solitamente descritto come "cattura della neve". Nel mio articolo sul Calderone, presente nel sito in firma, troverai anche la spiegazione
1940.jpg
1940-1.jpg
Se ho capito bene quindi impatto sull'anticima, superamento e poi impatto sulle pareti della vetta occidentale, mentre una parte di vento aggira l'anticima ed entra dalla morena impattando contro la vetta centrale. Perciò sulla parte alta il vento di NW indirettamente alimenta il settore sx orografico lasciando cadere la neve strappata dalla conca degli invalidi, creando la cosiddetta gobba, mentre poi direttamente si scontra con le pareti e alimenta la dx orografica. Mi pareva di aver letto però nel tuo lavoro che questa alimentazione del lato dx è andata più o meno svanendo, giusto? Nonostante il livello del ghiaccio più basso e quindi un'altezza delle pareti maggiore...
Intanto novembre continua in maniera imbarazzante, rovinando la buona prima metà dove almeno le termiche erano buone. Oggi e domani però dovrebbe nevicare... spero!
con correnti nw il vento passa dalla conca degli invalidi scavalca l'antecima occidentale e si getta nel calderone con il lato superiore alla sx idrografica sottovento e quello opposto sopravento. Per arrivare dalla morena il vento può venire solo da due parti....il vallone delle cornacchie (NE) oppure dalla sella dei due corni/passo del cannone (e qui dovrebbe essere NW) e forse Enrico si riferiva a questa ipotesi
Si é possibile, ci avevo ripensato dopo a questa possibilita, cioe all aggiramento attraverso passo del cannone ed entrata ("subordinata") dalla morena. A questo punto peró mi chiedo perche il NE diretto non debba avere lo stesso effetto se non piu efficace sulla dx orografica del Calderone.
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Il Calderone può prendere neve direttamente solamente con venti dai quadranti +/- occidentali (SW/NNO). La presenza dell'anticima che interrompe il flusso (un po' come le Alpi con noi), devia le correnti, facendole entrare dalle due "porte" laterali, ovvero la sella degli Invalidi e la morena. A questo ci si arriva osservando la distribuzione degli accumuli su questo non ci sono dubbi. Per quanto riguarda la prevalenza degli accumuli, anche qui non ci sono dubbi perché le foto storiche ci aiutano a capire che gran parte dell'alimentazione avveniva per cattura della neve; il distacco dalle pareti era la firma indelebile di tale forma di accumulo. L'alimentazione valanghiva non è mai esistita sul Calderone, a meno che non vogliamo considerare valanghe le piccole scariche che avvenivano nei canali dell'Orientale e della Centrale, ma stiamo parlando di apporti ridicoli, soprattutto quando il ghiacciaio era in gran forma. Detto ciò, analizziamo la componente di NE (grecale) che tanto eccita le fantasie dei montanari e dei meteofili. La disposizione del Calderone è normale rispetto alle correnti occidentali (SW/NNO) ma è perfettamente allineata con le correnti di grecale. Questo fa sì che gran parte della neve da grecale non rimanga adesa al suolo ma venga sollevata strappata via dal vento, sempre molto impetuoso e proiettata verso la conca degli Invalidi o comunque al di fuori del circo. Questo è vero per il circo superiore, quello che dovrebbe essere di alimentazione, ma lo è molto meno per quello inferiore, dove la protezione dell'Orientale permette alla neve di accumularsi in gran copia, anche protetta dall'incombente morena. E questo è facilmente misurabile in quelle annate dove si hanno ingenti accumuli nevosi nella parte bassa e molto meno in quella alta. Invero, dopo la scomparsa del ghiacciaio gli accumuli sono diventati molto più irregolari, ma questo è una normale conseguenza del fatto che ormai i circhi dell'ex Calderone non si trovano più in area glaciale ma periglaciale
caldi.jpg
andamento delle correnti per grosse linee.
L'area tratteggiata è la parte che si trova sottovento
E' ovvio che con il NW (ormai raro) le correnti potrebbero entrare ache direttamente dalle Cornacchie, ovvero da N
Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 25/11/2016 alle 10:38
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